Critica Sociale - Anno VII - n. 11 - 1 giugno 1897

CRl'l'ICA SOCIAL!l li3 DETERMINISMO STORICO EL TTE SOCIALI (In rlltposla. nd Enrico Loncao) En1•ico 1-'oncao, nel suo notevole arlicolo ( 1 ) sulla mia ipotesi che la lotta fra collelti\'ifa umane sia il secondofattore economicodella stoda, dopoave,·e riconosciuto anche di cotesta lotta l'effetto benefico sul progresso, volle dimostrare che le_guerre 1101! sono conflitto fra tutte quanto le claSS\comp~non~1 due collettività, ma solo fra le classi dommant1, urtantisi nel campo della concol'l'enz~; che le guer1·~ inolt1·0 si risolvono in danno mate·riale per le classi so7: 0 ~!~~ 1 tornerò pil'1 sull'importa_mrn, :inzi sulla necessità di codesto fattore nella spiegaz1ono mate- 1·inlistica della storia: solo vorrei proYare che lo guerre - se i fatti Rfo1·icinon si co~tomplino iso– lati, ma nei loro eOClti sulla evoluzione generale della civili:\, o della pl'odmdone. che valo lo ~tosso - sono propl'io lotte di collettivit:'l e non d1 sole classi nl potere. Nessuno neghol'à che la parlo principale del– l'azione. nel teatro delle guer1·e, è soste!1uta dalle classi soggelte; la storia ò là tutl, a dimostrarlo colle cirr-e enormi di soldati, combattenti pe1·_uno scopo, che sa,·ebbe. i:iecondo i\ Lo_ncao._ esclus1,·a– mente vantaggioso alle classi ~~m~nant.1 - cho è, secondo me. uno scopo determ11nst1co d1 progresso e di con~or,·azione di tutto quanto rorganismo della colletti,·i1[,. Quest'ultimo ò il nocciolo dol nostro dissenso. e credo rho la ragiono di esso stia .tutta nel ratto1 che il r.oncao si rifo1·isco agli effetti 11wuw,itanel, io invece a quelli che malut'ano nel processo sto– rico complessivo. i•: corno se, di duo indagatori del processo filoge– netico. l'uno si arrostasse a notare la scomparsa ili cel'le specie, la formazione di co1:ti organi at– tra,·erso serie doloroso di adaltamenll, la lotta tre• me nel a per l'esisten1.a. ccc, ecc.. o l'altro, pu I' \'O· dendo questi ratti. li coordinasse e. meno badando ai dolo1·i. alle fatiche. allo vittime, li dimostrasse necessari a questa evoluzione continua del mondo organico. 11 Loncao comincia col notare che le guer,·e fu. rono di danno materi:.\le alle classi povere. lo mi domando: e Como va allora _che le classi po,,e1'0 vi pre-;01'0 pal'lo pl'incipale? E forse questa un'ec– cezione alla leggo cosmica, per la quale nulla av– ,•ieoe senza uua ragione o sen1.a un tornaco.nto. sia coascio, sia inconscio? ar~bbe stata sempl.100- mento una coerci1.io110 esercitata dalle classi al polere. o non 71iuUo.slo fu t'e//èllo ,nf!-ni(eslo ,u un llelenninlsmo slo,·ico, causato dall evolu1.1on~ del meccanismo economico, per cui tutte le ~lassi pili o meno inconsciamente sarebbero trascinate fatalmente a combatte,·o quello lotle vitali che le muoveranno di un passo ancora nel cammino ge– nerale della p1·oduzione? Quest'ultima è la mia opinione. Gli indil'idui, agendo, obbodi~cono .a un cumulo di fatli deto1·minanti. a un sistema clt cause orga• nico-ambientali. Il liber·o arbitrio. desunto dalle pili supel'ficiali app~r.en1.e dei ratti, è sv~nito di front~ alla scie111.apos1tlv;\; e ru assodata, 111baso a ratti filosonci e storici, la ,·eri!;\ dol determinismo CO· (') Vedi CrUica Socfate n. Gdi c1ueat'1111no. -11 l)resenle 11rtlcolo. 11critto d•ll'a1,rlle, rlm!lle. 11er0111.ncania di 1pulo. ad attenJere Ma l'intereue della 1>olemlea, la quale Ti è richiamata, crediamo 11011 u.r~ ,umato per ratto del ritardo. (i\'ola dilla CRITICA.). smico quasi con la me!lesima cert~z_ia con cui i nsici, in base ad espe1·1enze palpab1h, prov3:n~_ I~ leggi della c:\<luta dei gr:ivi o dell.a ~mp1·ess1b1htà dei gas. Negli individui 11. determ!msm~ ha la. sua origine in elementi orga111co-amb1e11tah_ e a,•,•1ene por elfetto della gran legge della •~lezione; nell~ classi e nello colletti\'ità ha rad1~e 111 eleme~ti d1 un ambiente artinciale, del l'amb1ente economico. Qui quello cho c'intel 'es.sa ò il determinismo delle collettività. umane. Per :ro,·ru·e la ragione positiva del.le l~tte. sto– riche dobbiamo l'icerca,·e l'essenza e I es pllcaz1one di cotesto delel'minismo che di1·emo slorfco, poichè In vita ,!ella collettil'ità. ò appunto la stol'ia. Questo determinismo ò sociale, perchè plasma la \'ita delle socie!:\, onde ò necessario indagare pl'ima l'ol'igine o la tendenza della sociabfli/à. I.e sociot:\ 111mrnesono so1·te per bisogno di di– resa e di divisione del h\v01'0 1 pe1·ch{) gli indi\·idui potessero, meglio armi\ti, comb~tt~1·e c?n )a natura, con gli nnimali, con 1\lt1·e soc1cta, o rn_sieme p~·?· ,luno pii1 agevolrncnto le cose t1eces~ar1e ed u!1h,- La tendenza deterministic1t. adunque delle soc1eh~ è il progresso verso ordinamenti sociali, nei <1uah la loLta (l'a gli uomini sia ridott a a l min!mo, ~ vantnggio della lotta contro .la n ~t.ur~ . o nei quah la prorlu1.ione e il consumo s1 eqm hbr1 no J>el' modo da 1·endere quel periodo del proces~o storico (che sarà il pe1·iodosocialista) inizio di sempro pili avan· zanU ci,•iWl. . Tutto ciò io non lraggo dal mio pensiero, bens1 dall'osame del processo s1orico comple~sh·o. Questo. che ho detta. O :1dunque l'essenza del dete1·minismo stol'ico, o le lolle. an·enute nel hrn• ghissimo periodo che ~·a _da.Ilosocie~{Lp1·i~~1·dii\lj al pre~ente a"'sotlo cap1tnl.1st1co. ~ono 1 ~1·a~1111 fatali e dolo1·0:ii per la conquista d1 quell Ol'dmam~n~o economico (il socialhita). che 11~11. conoscei'<\ chf1e• ronzo nò di cla~se, nò d1 collctbv1tà. , . Or ecco che il problema dol _Loucao, so cioè I~ guerre rechino benesse1·0 mate1·1ale a tutte le classi. non ha r':1~,dono c1·osso1·e; e,1ò metansico - checche ne pensi il 'l'cc1·11icew:sl,y- cliscutel'e su quell~ che gli av,·ouimenti am·ebbe,·o potuto ~we_1·~ d1 meglio. I fatti, in natu1·a, non sono nè ben~ftc1 n_O malenci· sono e tanto basta; la natura r1nuta 11 gimlizio' della' nostm morale artin~iale, a b~se di sensazioni soggetth•o. essa eh~ d1sfr~gge rntel'~ stirpi di animali. obblifta ad emigrare 1~1terofam1• glie cli nomini, sbalza da uno ad alfro cielo _nuvol~ di uccelli, 11011 d'altro pietosa che della spec1e,_anz1 · non d'altro curante alla nne che del complesso rnor• ga;;::~1tere sui danni matel'iali momentanei (che n83Suno nega) provenuti dalle gueri-e ~Ile class! 1><)\'e1-e, non concludo a nulla qua1~do s1 cerca d1 spiegal'e matedalisticamente la st?1'ia net suo 1n·o• f'esso. riò che allora imporla ò spiegare le ragion! pe1· cui le f/L1e1·,·e aocenncro {l·a le collellfcila prese nel COmplesso, pur non essend~ m~m~nta– neamento di vantaggio a tutto le clai:is1sociali. ti Loucao non fa che notare il fatto. pe1· desu• merne che le guer1·0 son lotte di sole cla_ssi.a) potel'e; - la sloria, colla ,~otizia de! !rnme1·os1ss1m1 eserciti Yenuti iu lotta, e 11determ1111smo mo\fentc nel cammino generale della pl'Oduzione _non le so.le classi al pole,·e, ma lulla la collelltvlla, la st o1·1a , dico, e il dete1·minismo spiegano quel fa~lo. So stesse l'ipotesi del Loncao. le classi soggette non don·ebbe1·0 pigliai· parto alle guerre per quel· l'istinto rii conserva1.ione cho ò della natui·a tutta.: iin·ece vi piglian p:U'te.pili o meno inconscia~nento non monta. pe1·chò a quelle lotto è affidato 11p_ro• g1·esso deterministico delle socieHt nel cammmo geno1·alo della produzione. E dico « pili o mono

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