Critica Sociale - Anno VII - n. 5 - 1 marzo 1897

CRITICA SOCIALE 70 non diomtar, t0eiali1ti r di Carlo Chiappori, appena. mediocre: Sociali1mo , cicilld moderna (da Vicenza). conruso, lnesallo, poco emcace; Federico Engel1 e il 1ociali1mo ,c1tnli~co dell'avv. A. Ouarnleri Venlimiglia, impreciso, enrauco, non popolare: Opp,-eui, dramma. dì E. Fabietli, tessitura troppo inrantlle; Primi t~1nenli di ,ocialiw10 di Franco Manfredi, non sempre esatto e inadatto alla. propaganda; nitnbf' pow·i di Emilia ~fa• rianl, che ha del tocchi Indovinati, ma non ba sufficienti attrattive nè per la lettura nè per la. recita: Dollnna 60Ciali1ta di Trifonio Ouldera, ricco di buone intenzioni, ma anch'esso scorretto e oscuro In troppi punti: Mina• /ore., novella dl Luigi Lucatelll, vecchia scuola roman– tica, situniionl Inverosimili, lnemcace anch'esso per la •~:p:r;,r:M ;1:-:o~{'~{r":~1:s~~el~arl~~s!,m~~~ev~~~ti~~rul~ gentilczz &do\ sentimenti, che però non ba.sta a. com– pensa.re la SOYerch\11. lngenuilt\ dello. rorm&e del con– tenuto , por cui può commuovere, ma non persuade e ~~:,~:~ cr.~ù 11:,~l\!~r o";~,s~~1:;n!icfn~1:o 0,~ .t~~~i~!~os~i ~1~~fi~~ ~~=l~~1~ 0 ò ~Kr~!fri~~1 ~arf.~~o:;t~o,d~ t~on~ncfi~ nè il valore di un trattMo scientifico nè la nltracn1.o. di un \'Oro opuscolo di proJ)agandn. o potrebbe piut– tosto istruire nooflt1che non conquistare indifferenti. un 8 T1t'~ 0 ~11\~~;:~ 1 11 1A z~~t~tld! 0 ;,~:~o lu°?u~f:~i• d1 Torino; /,n 1•i1aia di ,:, r., ))Uro di Torino; Un'arma bianca cli DiomedeC'roonn. Il libro: La ,toria di Fetll– ,·ico o J)all'igno,-an:a al ,ociali,mo. IA IOila ,li claue: f: scritto con tlemplicilà; gli esempi sono opportuni; è un la,·orotto di carattere pratico, qualità cho manca alla phi 1,a.rtedegli altri. Forse po- ~r:~::n~ 1S:~fl~\~:~~ iwnr:lt ~ n:o:: !~:~i~::~st:~ alla cau.s&.Oltre a ciò il la,·oro è monco anche rispetto ali&questione cirtoscritta che tratta. J..a parte morale v'è trascurata. La chiusa è cascante. t: un lavoro ratto ~e~':!~v~rn::: ~i 0 1:e:~i:si;::.::r:~~itru:o r~':n ~:~i: anche la su&ammissibilità al Concorso. la circostanza, dichiarata dall'autore, che una parto di questo lavoro vide già la luce In un giornate di Torino. I.a t·i,aia: L'entratura ha un po· lici convenzionale. I.e pagino seguenti, cho doscrhono lo condizioni dei risamoli, sono semplici, o,•ldonti, efficaci. Deboli im·ece fl::;;~.~h~ 11do~~~ ~:~l~•::o:.: j~ti~ii· rr~1;1tviua~d!~~~ rcbbo so venisse roso più sobrio nella forma. Per uno scritto di propaganda Il campo del lavoro è un po' tropJ)Oristretto. Tullo.via è uno doi migliori. U1fan11abianca: L'nrma blnnca ò il voto. E questo ~~~ 0 ~t) 1 ; 1 m~0 :c1"11di~~:f!~~1!e,~ 1 t~ 0 èd~~n~~~t~"i~rn:~lt~ ;~i~1~I~ ff: ~l~f.!:~~sf1.1&~~c:i~~:·nl~~~si~!~~r~;;n~r;·1 del socialismo. Per la magj!'iorocomprcnsi\•ità <leisog– getto e vivezzao 1obrlcli1di rorma.questa Arma Manca ,•inco anche I~a ri.m1a: solo sarebbe da desiderare che l'autore avo&'i0svolto il soggetto con maggiore ampioua. Per tutto ciò ltl Commissiono assegna a un·arma bia,aca un premio di L. 50. Dato che si potes!!eassegnare un premio alrultimo del citati luor1: La ,10,·ia d1 F«hrico, sarebbe certo il caso di almeno raddoppiare la cifra. Pcrchèòquesto un lnoro ponderoso e di lunga lena che dovette co- ~:f:, :i: rooer: :~~~ a~nslit;t~:«:nt>'i!! ~11':~o!:f: sione una dello ragioni per le quali non lo si Possa premiare, a norm3 del concol"llo, Il quale contempla sol– tanto gli •opuscoli•, raccomanda la bre,·ità e stabilisce ~n: / !~~1~~.p~rl~~s::,~l~oler~:i:~it~li, 0 :~/~I I~~ consta. consoM'crebbe,an1lso dal restante, una sufi!. ciento omcacfa. Con la Storia <li l<'ed,,.ico l'autore si propone di mo– straro che non ,,1ha biso~no di speciale coltura per giungero • senza bisogno di sobillatori• ftnoalle soglio della doltrinn socialista. Il lllvoro, steso sulla trama di un racconto. è ben bonsnto o bono scritto; ma peì con– tad ini nl qu11II è diretto, è rorso alquanto ditll~ite. Non ha o.bbastan.ml' nttratuva di una no,•olln nò la rorzo. pe rsua siva d'uno scritto dotlr'lnale o polemico. La CC• cessiva lungheua e le molte mlnuzlo!ltà rendono la sua lettura alquanto affaticante, sopratutto per menti meno colte. Pure, tenuto conto della grande difficoltà cbo v·è a dare la snellezza d·una narrazione dilette,· ole a un la– voro necessariamente Interpolato e quo.si intessuto di ragionamenti, e considerate anche la n rietà degli aspetti sotto I ~uall ò presentata la questione e la correttezza e Italianità singolare della forma, la Com- :i:~o;;~f:ì'i!e~~ed~;:~:in:~~!~,\~:'e°~iadf~c!t~·ico BADALOSI - BISSOLATI - Dt.. AlllCIS. Al prossimo numero Il gludt.;lo sut lat:01-tdel secondoh·tmestre. BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO 81mTo DA1tnA1tA..'\'I, I Pitoclìi. - Voronn, Franchini, 1897 (L. 1,50). Un gotto lii poc-.,iasompllco o rorto attinta alla tri– stezza dolio. l'0llllà; vero lugrimo dello cose cristalliz– zate nel vorsi; - occo I Pitocld di Bci·to Barbarani. Vibra, nel ritmo ramlgliaro o modesto del \'Orso dia– lettale, una si vin potenza di o,·ocuiono dei dolori che stillano <lai cuori degli uomini e <lollatetraggine che ~aie dall"aspetto dello cose; ,·i pttlplta un senso cosi prorondo di quella desolazione scg1eta e terribile ~li:.V(f~l~~'t~:mJ!'!: ~a":;~f))\an::~rllri,-':i!in:n:coc~~i sottile Intuizione di certo eaistenze grigie, solitarie, sconsolate, del miserabile butardo, del ,·cnditore di ftammiferi, del ,·eccllio 1>atrlota ridotto a dh·idere la sua ,·ita tra. la panchina del giardino pubblico e il quinto piano; vi freme Infine una cosi sicura J>erce– zione de.Ile iniquità sociali (Carbtmda. S. Jfartin, I 1,ci in .lferica); che io (non dubito di conressarlo) sono uscito più commosso dalla louura d1questi venticinque sonetti che da quella del due ,·olumi di Ada Xcgri. !i~:t:~:ri 8 ò 11 r:;;f~~et~en!Ì ft.C:i~ ~i ~en:~:b 0 rTe~~ o temperanza di me>:zle con uno. b('hieHezza e sinc&– ritù. così lontana da. qualsln.sideclamazione, che questo picciol ,•olume è, a'mioi occhi,intrinsecamente, superiore d·assai a Fatalità o rem11e11e. Mn, nella letteratura clialollalo conlom1>0ranoa.più che o.i sonetti dol Pascarelh\, è ai sonetti napoletani del nusso o tlol DIGiacomoelio lo uvicinerei J Pitochi. :o~~:1~1oindo1~~csi~,.!':,~t!~:~~;~f ~:~Ul~~llp:~r:r,~~~~n~ quello Vetlilt1! del nusso o l'ullro sull'usura del DiGia– como (citati dal Ciraolo noi suo e OoliUi femminili a Nnpoli >) 1ld lllustrure uuo studio di sociologia cri– minale. Di profondo o indiscutibile \'aloro artistico; scritti in quel lim1>idodialetto ,•eneto eos} facilmenlo compren- ~~~~-U~i~li d!lr~ia!~~g~·,~~I i Ji~;~~~i~~g::,ui1~;!i\i;ie:!f I~~ passione di Ca,wmeta, I& cui gentile figura d'operaia tlori squisitamente sotto I&matita d1Arucelo Dall'Oca Bianca; / Pitoelu faranno la loro strati&. E il successo, preannunziato all"aulore dal cenacolo degli amici. andrà senta dubbio largamente dolineando,;;:i anche nel gran pubblico e tlnirà per arrermanisl saldamente. g. r. Mu NottD\l': La fun;ione 1ociale delfarte. - Torino, Bocca.,C<!nt. 50. L"ormaicelebro conferenza tenuta a Torino il 15 no- ~~e'ìf:i'oed:~~ :'k~:f:n,:ef';~,~~!t!~' che si ,·endo a Per quanto bre,·o. oua è uno. dello pili nuo,·o ed energiche critiche della teoria di moda, per cui l'arto <lev·euero un egoistico o qualche ,·olla anche immorale godimento di pochi ricchi oziosi o stravaganti; teoria. che è uno del tanti sintomi della decadenzll cho tra– vaglia questa fino di secolo. Max Nordau dimostl'n beniuimo che, ap1>onaunn So– cietà.si organizza, l'nrto ,,111domplo una funziono sociale. diver sa socondo I tempi o I popoli, ma a servizio dei

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