Critica Sociale - Anno VII - n. 3 - 1 febbraio 1897

3-1 CRITICA SOCIALE forza.risvegli&nel paese, cl compenseranno del danno economico. Non mai, crediamo, la (unzione devastatrice o parassitaria ,tel militarismo si è disvelata con tanto cinismo. Che l'Italia ,·era e viva faccia banca1-otta, non importa: quel che importa ò cho non dichiari bancn.rotta l'Italia« come grande potenza», cho cioè non si abbandoni, anzi si prosegua Jliù o meglio di prima la politica che impedisce la riduzione delle spese militari, e che alla buroc1-azia militare. nonchè alla sua larga e vorace clientela, assicura il primo posto nel banchetto, volevamo dire nel bottino na– zionale. Orn. che quosto sia il ragionamento dei signori militari, nessuna mer:wiglia: ciò che stupisce è che un tal ra~ionnmo11to abbla potuto JlaSS.11'0 nei fatli gollando 11paese in una guerra n. corpo perduto contro gli abissini. Ben si capisce che all'Jlalia 1ni• U/m·c e a chi essa rapprosonta possa sorridere J'i. deale di un'Italia « stracciata. come Lau:aro » ma felice e contenta do' suoi stracci pu1•di recitare la commedia di grnncle potenza; dor)Otutto, gli stracci non sarebbero e.ssi, i generali, ufllciali o fornitori che 1i porterebbero; quel che O difllcile spiegare e che costituisco il nodo del problema polilico atluale è come gl'interessi del militarismo sieno riusciti a legare a sè, n. trascinare, sopraffacendoli, quelli delle classi che oggi hanno in mano il potere politico. l'u, c1-ediamo,la difficollà di spiegare questo fatto che hn spinto il Ca,•allotU ad attribuirne le cause e le 1-espoosabililà alla pe1'SOnadel C1·ispi e a scri– vere. in uno dei suoi taglienti atti di accusa contro il dittatore d'Italia, che senza le sudicerie bancarie, seom lo tiounè del signor Crispi da sotfrarre alla giusti1.ia, oggi non sarebbe da pinngel'o l'ecatombe di Amba -Alagi, con tutto il seguito di orrori e di sagrinci che la guerra a fondo ci prepara. ~la so, per il nesso intimo che congiunge la politic..1. delle nostre classi dominanti alle immol'alità del Crispi, Ja tesi del C.1.,•aJlottipuò a,•ero il nostro consenso, noi non ci sentiamo però di ammettere che un uomo abbia, esso solo, potuto ipnoti1.Z.are tutta una classe asser, 1 endoln ai suoi perMnali interessi. Se in– fatti è vero cho Crispi avovn, sul principio del 189~, lutto il vantaggio a toner chiusa la Camera per evitare il giudizio sopra le suo porchel'io, o ayea in ciò tuttf gli stimoli a giocare lrt partita della ~uorm in Africa por creare un diversivo alla pub• blica opinione, ò pur certo che o.ltr-ettali vantaggi ci a,·eva la mnggioranza, perché al suo governo fosse dato agio di manipolnro le urne e ottenero coai un battesimo nuovo e sicuro alla iniziata cam– pagna di repressione. Qui O rorse la chiave del presento enigma poli– tico. Crispi incal'lla e serve le tendenze di quella fra lo classi dominanti cho è più rcazionai-ia e che per In tutela della sua viln economica fa maggiore assegnamento sulla compros...:ione o sulla repres– sione dol proletariato. Quest'O la classe dei pro– prietari della terra. Incapaci a direudere i loro ,redditi dalla conco1·1-enzaestera mercò la trasfor– fflnzione scientinca dei metodi agl'ico1i, costoro non vedono altro modo di tutelarli che colla guer1-a di dogana e colla scarnincazione sempre più intensa del la,,01-atore. Protezionisti ve1-go l'estero, despoti o ignoranti in gran parte, essi costituisco110l'ambiento meglio adatto al lussurejllJiare della pianL1.del mi• litnrismo. E i più accaniu militat·isti fra loro sono quelli del me1.zogio1•110, che O appunto la reçione dovo la cultu1·a è più arretrata, lo condi1.ion1 del la,·orntoro sono piu fristi, o do, 1 0 ,·omba continua– mente la l'ivolln della filmo. I dnnui economici dello spese militari sono ben poca cosa per costoro 1 appetto al timore di venire osp1-opriati dalla con- correnza estera o di sentirsi strelti dalle rivendi– c..1.zioniproletarie. L'esercito - ri.stituzioue del– l'esercito - è per costoro la più utile o la più intangibile delle istituzioni. Una istituzione per la quale nessun sacrincio è di troppo; specie quando si trova modo di scaricarne gran p.1.rtesulla esigua e ancor debole classe industrialo, come si è comin• ciato n fare, recentemente, coll"agg1•a,•amento del– l'imposta di ricchezza mobile. Dopo tutto, il sasso rotola sino al fondo; e il proletariato italiano - suffulto dallo frnlorne baiooelle - saprà btJo pren– dersi ogni peso sul dosso. Cosi i1 militarismo, specie dopo i servir.ii resi ultimamente negli stati d'assedio, e bbe libe re al corso tutte lo 1-cdini. E il militari.smo, badiamo, non si impersona solo nella casta che fa proressione delle armi, ma abbraccia nella solidariet:\ dell'inte– resse il ceto degli appaltatori, dei Pinelli ,•enditori di asini, dogli azionisti di compagnie di naviga– zione, dei bauchiel'i che attendono al ,•arco:10 Stato pe1· apl'irgli muniflcenteme11to il 101·0 Odo, degli istituti di emissione che attendono come una manna l'opportunit.\ cli rompere i limiti legali della circo• h11.ione('), dei borsisti che salutano con gioia la vh·a ripresa dogli arfal'i stimolata dalle condizioni dubbie dclln Onan,.n di Staio o aiulnta dalla possi– bilità di manipolare le notizie avendo pc1• coope– rato1-e, e magari per socio. il go,•e1·no; dei gior– nalisti mercenari che anch'essi, collo stato di guerra, tirano paga doppia per montal'O rontusiasmo pa– triottico e mutare le sconfitte in ,•ittorie., e che, pred icando la guerra a fondo. posl!Ono scontare le loro cambia.li sul fondo J>et' la guerl'a. Quostn. immensa corrente di inte1·ossi una volta scatenata, chi ò capace di trattenerla? E quale me• ravi'{lia se essa non si contengl\ più negli ar~ini del tornaconto di coloro che, sperando di dirigerla, l'hanno ingrossata T Quale me1-a,•iglia che, a ren– dea'C più giganteschi gli aflari cosi ben aniati e poichò l'appetito viene mangiando, si volgano gli sgua1-di dall"Abissinia :1lla Prancia, gettando i semi di nuo,•o imprese patriottiche col tentati"o continuo di persuadere che dietro l"Abissinia c't\ la Francia o che i nosh·i JlO"eri soldati - vitUmo, ormai è fuor di dubbio, di piombo uscito da fucili italiani - devono la 101·0mo1·to nd armi francesi e vogliono essere "endicati in nitri pii1 tremendi conflitti? Oli è por quo3to cho la voce doi socialisti si alza ojrgi contro la retol'ica patriottica In cui l'Italia umcinle è sommersa. Gli O por questo che, se non ce lo impedisse la nausea onde siamo presi davanti a questa ridda oscena cho si balla sul corpo della nostra patrifl. noi potremmo abb..1.ndonarc1 all'ila– rità spoglinndo i giornali o i discorsi di questi giorni, e raccogliendo in mazzo i nori che sbocciano sul Jetamaio della incoscienza idiota e della losca speculazione. Potl'emmo, per esempio, trarre ar– gomento di riso dai ver~I ansimanti cho scl'i"e contro di noi, negli album delle signoro. il caYa– liere Paoza cchl, a cui non p..1.r vero di cogliere l'occasione r.er sdebitarsi, con quattro rime, del 1·egnlo che 11~ averno gli fl\ dello slipendio di pro– fessore d'estetica. Potremmo rar buon sangue com– menlnudo la prosa di quetrassessoro romano che ha tro,,ato modo di gettare il ri dicolo p ernno sulla memoria del 'l'oselli nonchO sui vor.si di Giacomo Leop..'l.rdi. Ma non ,•ogliamo def raudare i lettori di queste linee cho, riportando un brano dell'articolo l') Il 11o~er110domandò r. mll\onl nllA nancn d'1t11li1, 19al Banco di Nlll)OII, Il I\ ~uello di Slcllla. ,.,endo gll lllltutl fatta OJlJIOiizlone, Il sonrno 111\utorlu.òad emettere tanta cartn quanta 11ec.iulta per co11rlre 11111 somme. - co,I Il Do11 Chl1ciotre del U gennaio.

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