Critica Sociale - Anno VI - n. 19 - 1 ottobre 1896

294 CRITICA SOCIALE Finis Poloniae? Il. 1/imliJ)0ndenzn. tlclln l 1 olo11in. (('•,11. ( /1<11/ rffli HHIH, 17), Abbiamo visto come lo sviluppo interiore della Po• Ionia non ostacoli affatto il suo ricostituirsi a Stato nazionale. Lo stesso dobbiamo dire del contraccolpo che le preparano gli avvenimenti dall'estero. f,'acciamo pure astrazione dall'eventualità di una guerra mondiale, che potrebbe portare mutamenti ar– ratto inaspettati: consideriamo soltanto un rattoro di cui si può racilmente valuta.re l'importanza. La Russia ò., di tutti gli Stati europei, Quello la cui struttum politica più contrasta. coll'organismo socia.lo e coi bi· sogni cli questo, ed è lo Stato, por giunta, che più di• retta di organi atti a toglier di mono tale contrasto gradatamente e senza. violenza. Perciò nessuno Stato europeo è tanto vicino quanto la Russia a una rivolu– ziono politica. Ma questa non può compiersi senza che la. questiono polacca venga. ancor essa. a. galla o im– ponga una soluzione, la quale dunque avverrebbe non già nello Stato proletario, ma noll'atluale Stato di classe. arebbe ozioso scervellarsi ora astrologa.re le conse– guenze di tali futuri moli rivoluzionari, se l'assoluta indipendenza della Polonia o una unione colla Russia del genere di quella della Norvegia colla Svezia, della Ungheria coll'Austria, della. Croazia coll"Ungheria. Ciò dipenderà. dalle circostanze, dalla forza che anà acqui– stato il mo\•imento nazionale polacco, dalle forzo che lo. rivoluzione potrà. spiegare più o meno propizie alla o.utonomio. della. Polonia - tutti fattori che non si prestano ad essere ftn d"ora calcolati. Ma ora non si tratta lii questo, bensì di dimostrare che, gi& nella sfera della società attuale, in un tempo più o meno breve, la indipendenza. polacca può diventare un pro– blema di politica eminentemente pratica, e che perciò il proletariato polacco ha tutte le ragioni di prendere posizione di fronte ad osso e non aspettare a braccia incrociato il provvidenziale patah·ac che metta a posto le cose. Ma se il proletariato polacco prende posizione in questa faccenda, qual posizione dovrà prendere 1 Su questo non ci paro possa esser,•i dubbio. La. stessa signorina Luxemburg non dubita punto che la villoria del proletariato libererà la nazione polacca e che una Polonia non indipendente ò incompatibile con una società socialista. Tostochò dunque il proletariato si occupi dell11.questione polacca, euo non può che pro– nunciarsi per l'indipendenza, o favorire quindi qua– lunque passo che possa farsi fin d"ora in quella dire• zione, in quanto sia. conciliabile coll'interesse di classe del proletariato internazionale militante. Quest'ultima. risana non si deve tralasciare. La indi– pendenza nazionale non è tanto connessa. coll'interesse di classe del proletariato militante, che si debba. vo– lerla a tutti i costi o in qualunque caso. Mar:c ed En· gels sì pronunciarono energicamente per la unità. e la Indipendenza. d'Italia, il che non li impedì di dichia• rarsi contrarii, nel 185fl, all'Italia alleata con Napo– leone. Ed eccoci all'ultimo argomento della Luxemburg, quello contro il «: socialismo patriottico•= la lotta per la indipendenza minaccia di mettere la. democrazia a U IU D socialista polacca al rimorchio del nazionalismo piccolo• borghese e di menomare cosl il Suo interesso e le suo rorze por la lotta. pratica che essa deve combattere in ciascuna dello tre parti della Plllonia insieme ai pro• lotari delle allr6 nazionalità.. Quanto a quest'ultimo punto, non vogliamo dissimu• !arei che, negli Stati di parecchie lingue, l"immislione delrelemento nazionale nelle questioni di organina– zione o di propaganda è tutt'altro che propizio alla lotta di classe. Il marciare divisi per colpire uniti è una lattica che può certo, in dati casi, dare risultati eccellenti, ma sempre con sperpero di forze, senza quella. rapidità Ji mosso che solo permette una orga– nizzazione accentrata, o colla possibilità. di scissure cho possono diventare dolorose e che non sono mai fM'OfO\'Oli. L'attuale organizzazione, per esempio, della demo– crazia socialista dell'Austria ci sembra tutt'altro che perretta. Noi preroriremmo dì gran lunga al federalismo nazionnlo una organizza.zione accentrata. Ma ò da ve• doro se questa è possibile e se non sono per l"appunto le esigenzn del lavoro pratico che rendono necessario conservare entro certi limiti la. di\·isione nuionale. Quanto più la democrazia socialista prende piede nelle masso, quanto più essa opera nelle masso o colle masso, tnnto più si accentuano in ossa le distinzioni nazionali - sia o no il programma inquinato di e socialismo patriottico >. Accennammo già che il materinlismo della Luxem– burg è spesso troppo unilaternle: essa esagera certi dati e ne ignora certi nitri che dovrebbe tenere in conto. Uno di questi è la. lingua. La produzione sociale, tulta anzi la vita sociale è impossibile senza la lingua. Società e lingua si suppongono reciprocamente quanto intimamente. Una stretta convivenza sociale genera di necessità unlJ. tal quale comunione di linguaggio; ,•ice– ,•ersa, la mancanza. di un linguo.ggio comune è il mag• giore degli ostacoli a una vera cooperazione sociale. Se applichiamo questo alla Polonia, ne appare chiaro che il ftasco ratto sin qui dai tentativi di germanizzare e di rm;siftcare la Polonia dimostra quanto sia lento o supertl.cialo quel legame e org,rnico ,. della Polonia coi suoi vicini, del quale si fa rorte la Luxemburg. Ciò di– mostra. dall'altro canto, come, ad onta delle frontiere doganali, ad onta delle ditTerenze del lavoro pratico spettante ai socialisti in Germania, in Austria ed in nussia. 1 la comunione dell'idioma costituisce un legame ancor più saldo dello stesso n.lfratellamento per la lotta. pratica. Questo prepotente influsso della. lingua, e non già. l'in(lusso del e socialismo patriottico •, è quello che spiega perchè i socialisti polacchi dei tre regni si JJrosentano come un corpo solo in tutte le questioni internazionali, tanto che si f1rnno rappresentare come una sola nazione distinta ai Congressi intorna.zionali, pubblicano assieme i loro speciali numeri di 1. 0 mag– gio, ecc., ecc. Si de,·e a questa medesi:nezza di lin• guaggio se, nell'agilaziono pratica, i polacchi sentono più l'influenza dei compagni polacchi dello Stato vicino che non quella dei comp11gni non polacchi del loro proprio Stato. Si capisce cho i socialisti di Posa s'inle• rossino pili ai giornali o agli opuscoli socialisti pubbli– cati In Oaliiia che non a quelli dei socialisti tedeschi, I quali alla massa dei lavoratori polacchi non sono alfnlto accessibili, o lo sono soltanto tradotti. Ed è del pllri naturale che a uno scrittore di Cracovia o di Lemberg prema di più il giudizio del pubblico di Posa o di Varsavia. che non di quello di Vienna o di Oraz.

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