Critica Sociale - Anno VI - n. 19 - 1 ottobre 1896

298 CRITICA SOCIALE I SOCIALISTI EL'IMPOSTA PROGRESSIVA 11 ' È risaputo che Carlo Marx, con una serie inoppu– gnabile di ratti, che sono la sintesi della storia, con argomentazioni così recise da costituire una potento critica demolitrice del modo anarchico con cui funziona la proprietà presento, è venuto dimostrando come Il processo storico tragga origine dalle lotte delle classi, determinate dallo differenze economiche, dal moto e dallo sviluppo dello classi medesime. Altruerso i secoli e le varie civiltà, in dipendenza di una data organiz– zazione economica, o antica, o feudale, o capitalistico, la collettività socia.le si è presentata divisa in classi: detentori dei mezzi di produzione (terre, miniere, mac• chino, Banche, ecc.) da una. parto, forza di lavoro pro– duttrice dall'altra. Guerrieri e pastori, all'epoca. in cui la pastorizia costituì la principale ronte di vita dei I>Opoliusciti dallo stato animalesco; schiavi e padroni i servi, Yassalli e reudatari; borghlgiani, nobili e clero; proletariato e capitalisti; non sono che di\'erse estrin• secazioni dello stesso ratto: agi e parassitismo da un canto, miseria, abbiezione, stenti dall'altro. Su questi rapporti materiali dell:l vita (e in questa Intuizione si svela tutta la potenza del genio di ~larx1 era necessario che si ,·enissero superstruendo e rap• porti giuridici, che presentemente prendono consistenza nei codici civili, e torme politiche, e la. morale, e la religione, o buddistica, o pagana, o teistica; tutti mezzi, questi, necessari e sufficienti per la difesa della classe Signoreggiante, o conquistatrice, a un deturminato grado di sviluppo degli strumenti di produzione. TuUa. questa complicala congerie d'organamenti burocratici, a mo' d'esempio, che \'Odiamo accrescersi tutt'i giorni, in ragione progressinl del decadere della classe bor– ghese (decadimento determinato dallo stesso runziona• mento ùella produzione, la quale ha evocale più forze di quante ne potesse comportare) non è rorse una prova congrua del principio marxista, che, cioè, lo condizioni economiche sono base di tulto il sistema e giuridico e morale o politico e finanziario su cui si reggono le antitesi di classe1 E Il pertezion.amento negli eserciti, nelle flotto, e il dilatarsi dei congegni burocratici, e le guerre per estendere i mercati, alti allo smercio della. esuberante produzione, flliatrice di ristagni, crisi o relativa proletarizzazione, non sono prova evidente del materialismo economico? Ma qui, come logica illazione, sorge un problema. I mezzi necessari al mantenimento degli organi dello funzioni della clnsse borghese, d'onda li trae quosta classe? Le classi detentrici della ricchezza, pomposa– mente detta nazionole, per leggo di conservazione - fatale flnchò ci saranno differenziazioni economiche, ma superabile coll'abolizione delle classi - hnnno fatto ( 1 ) Non tutte le Idee conlenute In qut110 arllcolo crediamo pouano euere accolte senza benellzlo d'Jn,entarlo; né che le conclusioni a cui euo addiviene sugli effetti dell'1mpoua pro– Qrtuiva debbano rlttner,1 deflnlth·e. Anche talune e1preulonl meriterebbero forge quale Ile appun10, quelle. ad e!emplo, che 11 riferiscono al • materlnli!n10 storico•• tanto più do1>Jche il J)rO• fe1sore Anh1010 I.abrlola, colle 111e recenti lllustr,uionl, corre11e 11 concetto un po· troppo meec:rnlco che 10 ne ave\·a da molti. Comunque, IIUbbllc'hlnmo volon1lerl quetto 1crltto, perchè desl• deriamo che al /\nll In que•le colonne la dis<"u11lone101 temi 1>rlndpali del programma minimo del p:ir1ll0, 1ul quale la Com• mluione, a clc) detlgnata dal Contlgllo nulon:i.le lle.r Incarico dd <'on,:reuo di Pirtnte, donA fra al cuni mesi presentare le proprie pro1>ottt. (,\"ofa della CIUTIC,1, Socu1.•). B1b1oten e mo B1ar.c.o nei secoli o fanno oggi la\'orare l'altra classe, non solo per la produzione lii quanto basti alla. soddisfazione dei propri bisogni, ma ancora hanno uuto la mira. di rovesciare sulle spalle della classe economicamente inreriore lutti gli oneri e i sacrinci necessari al man– tenimento degli stessi congegni con cui la classe dei miseri ò aggiogata, espilata, oppressa. Si chiamino, questi oneri, decime'!gabelle, donativi (vecligalia), tasse o imposte, il principio inrormatoro non cambia. Ai nostri tempi abbiamo questo fenomeno: cho l'im• posto, in,,ece di colpire l'abbondanza, l'opulenza, i generi di lusso, grava sull'indigenza, cioè sullo merci o derrate con cui si a.limenta il proletariato. Ma ecco, ad un tratto, cho l'Europa borghese ò scossa da una Idea. e Risogna esonerare, si dice, le classi povere.~ Tutti i gabinetti, le assemblee legislali\'f"t gli impera– tori, o re, o czar, s'interessano della cosa. Gli interes– sali e i venduti gridano che le a.Ile idealità. della bor• ghesia non sono ancora spente e che un sentimento altruistico inrorma lo sue azioni; nel mentre i socialisti della cattedra o di Stato e gli economisti ortodossi vanno J)ropalando che l'imposta progressiva è questiono di giustizia. Noi, seguaci del comunismo critico, con– vinti, cioò, che lo idee non cascano dal cielo, doman– diamo però a quei signori: e Oh! perchè a questo nito idealith. s'ispira ora la borghesia e non ,·i si ispirò un cinquantennio prima, con che avrebbe risparmiato al moderno proletariato cinquanL"anni di sofferenze, di orrori, di miserie!• Ma è la solita. storia. Non si ò delto e predicato che, se la schiavitù flnl di essere, ru perché il clero, ispirato alle idee cristiane, la sostitul con la ser,•itù 1 Portunatamente la scienza economica, che pro\'8. come uno schiavo produca assai meno di quanto può produrro chi sa Ji concorrere in tutto o in parte al nuo·,.o valore creato, e il determinismo psi– chico, che è come a dire il ritlesso della fisiologia e della patologia, hanno ormai ratto giustizia di coteste romanticherie! . . . Vediamolo noi dunque d'ondo origini questa impor– tante questione che, risoluta, fa presumere alle c'assl dirigenti J"aver arrestato il cammino storico e perpe– tuato il presente ordinamento economico. Oggi noi assistiamo a. questo fenomeno: nei magaz– zini la. p!Ctora dei prodotti (tessuti, frumenti, ecc.), per le vie la fllmc, che ambula. I perrezionamenti tecnici, la concorrenza, che si accentua tra capitalisti e cap!– taliMli, l'accentramento dei capitali in poche mani, do• terminano l'aumento dei disoccupati o degli espropriati. B risaputo che la macchina, data la sua potenza pro– dutli,·a, rivoluzionanùo i vecchi mezzi di produzione, come la piccola. industria, la. manlra.ttura., il piccolo commercio lndividualish\, forma.va questo nuovo ele– mento ch'è il proletariato, destinato a subire tutto le oscillazioni che subisce il mercato mondiale. La con– con·enza spietata, che si ranno capitalisti e capitalisti per il monopolio d'una. data merce, implicando, d'altra. parte, necessariamente la sostituzione di perfezionati e sempre t>iù complicati congegni, cagiona o il ribasrn dei salari, o il licenziamento di operai, o il prolunga.• mento del lavoro, o tutte questo coso a~sieme. Non avendo il proletariato mezzi da acquistare le merci che produce, i ristagni e le crisi si ranno più frequenti, il consumo ,·ien meno, il gettito delle imposte segue puro la stessa sorte, nel mentre ti fallimento, i c>·ac, lo spareggio finanziario crescono, con grande spavento della classe borghese, alla. quale t\ giocororza, · se non

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