Critica Sociale - Anno VI - n. 18 - 16 settembre 1896

288 CRITICA SOCIALE Tra i soldati turchi e gli armeni vi fu una zulfa san– guinosa. Il patriarca. venne sospettato del complotto. Il capo di questa., che venne chiamata una congiuro, fu il patriota. caffettiere Artin Ojangulian - un uomo che aveva una. famiglia e del benessere da. perdere. li conflitto durò qualche ora. l fucili armeni non cessa– rono il fuoco che cessata la munizione. Come a Er– zeroum, Yi fu un numero stragrande di morti, di feriti e di arrostati. Djangulian passò - come gli altri ottocento arro– stati - davanti alla r.orte marziale di Yildig Kiosli e no usci con un11. sentenza di morte che gli venne com• muta.la nella condanna. a vita. . .. Per capire come una semplice manata di armeni, per costringere il sultano a mantenere le riforme del trattato di Berlino, abbia avuto il coraggio di impadronirsi della Banca ottomana di Costantino– poli, bisogna le~gere i massacri di Sassouu. In 2,~:~ :if•~1!frr::c:~~~~:~~'abile voi troverete la Il macello, perché non fu che un g1·ande ma– cello, ebbe luogo nelle monlagne del distretto di Sassoun, il I. 0 settembre 100 I. Sassoun è al sud di Moosh, a due giorni di galoppo da Bitlis, ove l'isiede il go"ernatore provinciale con un pre– sidio; non ò lontano dalla parte occidentale del lago di Van, è a 2:;o miglia eta Trebisonda, sul mar Nero 1 e a soli 150 dalle frontiere russa e per– siana. Tra Sassoun e Costantinopoli vi sono 800 miglia. Le in!òrmazioni sugli eccidii del 'OIescono tutte dalle lettere scritte o da inglesi nei dintorni dei massacri o da nativi superstiti. « Non vi è dubbio - scrive un corrispondente - elio nella. regione della Moosh si sono ripetuti i mas– sacri dt'll 'i6 in Bulgaria. Incominciamo a ricevere det– tagli spaventevoli. Sembra, come è sempre in quosli casi, che il maggior contingente delle vittime lo abbio. dato la popolozione innocente. Si dice che di 48 vil– laggi non sia più traccia. > 3 ottobre 1894. - Sembra che il ma.celio sia più or– rihilo di quello che si supponeva. La cifra di 6 mila è al disotto del vero. Probabilmente ne sono ammaz– za.ti IO mila. Si dice che il nuovo console inglese, si– gnor l·lallward, e altri consoli con sede in Erzeroum siano in viaggio poi luoghi delle carneficine. Il governo di qui fa circolare dai suoi agenti un indirizzo al sul– tano por f11rglisapere che i buoni armeni non hanno simpatia per gli armeni che hanno provocato i disor– dini. L'indirizzo aggiunge che i migliaia stati accoppati in massa a Talvoreeg e hanno ottenuto la giusta pu– nizione che si meritavano>. Gli armeni non lo firmano. Secondo un'altra lettera proveniente, pare, da Trebisonda, i curdi hanno massacrato 6 mila tra uomini, donne e fanciulli e rasi al suolo 2i vil– laggi. Questo massacro - secondo lo scritto,·e - fu ordinato a Costantinopoli per punire gli a1·meni di avere inseguito a fucilate i curdi che si porta– vano via il bestiame degli agricoltori. La processione delle lettere sfila, sempre can 4 tando la medesima elegia. 16 novemb1·e 1894. - Oli armeni di Talvoroeg (il distretto tra ~loosh o Diabekir), che l'anno scorso ave– vano resistito aglì attacchi dei curdi, rurono assaliti nello loro montagne. Distrutti circa 20 villaggi. Popolo massacrato. Caso incendiate (per meglio incendiarlo le ungevano d'olio bituminoso). Arresto.ti molti giovani ar- meni. Li legarono assieme, li copersero di rrasche, vir– gulti e bacche disseccate, e li arsero vivi. Circa cento si arresero e implorarono perdono. Alcuni di loro ven– nero rucilati all'istante, gli altri baionottati mezz'ora d.:>po. In una chiesa rifugiaronsi circa 160 donne. Squinzaglia.ronsi i soldati, che si saziarono su loro. Alcune ratte prigioniere per gli hm·ems; altre, rilut– tanti, tagliate a pozzi. Le gravide, sventrate. I bimbi decolla.ti. Taluni buttali in arja e ripresi sulla punta delle baionette. Con le baionette respingevano entro lo case incendiate coloro che tentavano fuoruscire e sal– varsi .... Una nota riassuntiva: 17 dicemb,-e. - L'odoro di carogna, nei dintorni di Sassoun, obbliga turarsi le nari. Al prossimo numero l'epilogo. PAOLO VAl,ERA. Pelgiornale quotidiano delpartito li complicarsi e il precipitare degli eventi poli– tici all'interno ed al\'estel'O - le persecuzioni che si rinnovaao contro il nostro pa1·tito - la pl'obabilità di una nuova campagna elettol'ale nell'anno prossimo dalla quale il socialismo de\'e uscire senza alcun fallo ringagliardito, fanno sempre più sentito fra i socialisti il bisogno di un giornale quotidiano loro p1-oprio, che segua giorno per giorno gli avveni– menti, commentandoli dal punto di vista del par– tito, che ci faccia megli9 conoscere a noi stessi ed agli altl'i, che, raccogliendo e mettendo a contatto le molteplici e sparse nostre forze, ne moltiplichi l'influenza. A ragione la Lolla di classe nel suo ultimo nu– mero richiama tutti i giol'nali del partito a dare opera pe1·ch8 il deliberato del Cougresso di Firenze e l'azione della Commissione incaricata di realizzare questo ormai vecchio desiderio dei socialisti italiani abbiano presto il loro coronamento. Fu detto e ripetuto che gli abbienti hanno il do– vere di sottoscrivere per la fondazione del giol'ualo in ragione delle loro forze; e che i socialisti meno agiati, che pur sentono l'importanza della cosa, debbono almeno mandare fin d'ora alla Cassa cen– trale il loro abbonamento annuo in L. 15. Solo quando si avr~\ una quantità di capitale sottoscl'itto e un numero d'abbonamenti versati 1·assicurante, si provvederà a tutto il l'imanente. Facciamo perciò appello agli amici della C1'illca Sociale pe1·ch8 soddisfino anch'essi - senza indugi e senza lesinerie - a questo dO\'Ore elementare di buoni socialisti. Noi, per conto nostro personale, e tanto per co– minciare, ci impegniamo a vei--sare in due anni il contributo di lire cinquecento. LA Ùll.lTICA. GIUSEPPE RIOA~ONTI, gerente ,·esponsabile. Milano, Tlpoarana derli Operai (Soc, coop.), c. Vltt. Em11n. tt-H.

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