Critica Sociale - Anno VI - n. 8 - 16 aprile 1896

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Repo: AnnoL. 8 •Semestre L. .a- .lll'Eetero: AnnoL. 10. Semestre L. 5 1 &0. Ullere, l10Qlia, ca,·lolin~vaglia aU'Ufflolo di CRITICASOCIALE·MILANO:Portici Galleria V. E., 23 t• 1 11110 10110 Anno VI - N. 8. SOMMARIO .AUualltà. La loro paura (l'1L1rro Tt;it.i.T1), J,'e11Nrlme11to radicale 111Francia fl,A CRITICA S01.1.i.La). l'iceote 110/emlche !TUTTI K NUSO'NO). Il Couf)re110 di Pt·or,a \NOI), Studi •oclologlol. Lo ,ciopero del "(Ol'/1(1/t,tl (8KR!'CARDO l,n411.B). L'1t11,ro e la necro,t llmlttco (f"BLICF. MOMIOLIANO), FC'udall1mo rurale: li patto co/onlto In Oall1la e 11ell'Emllla (Doti. MARIO C.t.RIU,I\&). Jr'Uo•of!a, letteratura o •arletà, Rtct,te e libri 1• •1' ). P11b0Uco.:to111 percc:1111u f11 dono. BlbUOlt:Ca dt propaganda. LA LORO PAURA MIiano, 16 aprile 1896 - Leggete dunquo - salta su la !il/orma, - la Cl'iltca sociale. Bisognerebbe essere ciechi. Carta canta. Li, c'è la p1'0,•a pro,·at..1, documentale, firma– tissima. llanno stipulato allea111.a seg1·eta. - L'elezione di Ca,·pi - grida come un ener– gumeno il .lfaltino di Napoli - non ò che il p1'0· ludio delle elezioni generali. A vromo alla Camera quattrocento socialisti. E il Rudinì. questo cretino gozzuto,questo gentiluomo di p.'lglia,questo mani– goldo inverosimile li avr:\, lui, tenuti a battesimo. Alla lanterna, il marchese! Amici, pigliamo la ca• 1-abina e i11s01·giamo,che è tempo! - Calma, calma! - entmno a consigliare l'Opi, nfon.e e la Pe1'Sevei·anza.. - Certo, l'oleziono di Carpi ò un sintomo gr:we. Gra,•issimo. Gravissis- simo. :\fa non co1n•iene esagerare. Rudini avrà. dei tol'li. :\la può riprendersi ancora. Facciamo piuttosto che iutenda bene come, se vuol governare colla leggo e colla libertà, ossia coi socialisti, ossh\ colla f~ lo spettacolo più curioso dell'ora pl'esente l'os• I rivoluzione, non siamo disposti a tollo1•ai-lo.Intanto, servare i contorcimenti, le smorfie, lo facciaccie calma! Non p1·ecipitiamo le cose! che fanno i variopinti organi conservatol'i italiani Ma gli altri non odono 1·agione. Da un lato: di rronte al cosidetto e spetro » del socialismo. A - Morto a Cl'ispi ! Dall'alfro: - Abba~o H.udini! Carpi, il compagno nostro Bel'tesi. fo1·naio, alh'o Alla geenna i felloni! dei reduci dal patrio carce1·0 (chi non lo è, ormai, Così si sbizzai-l'i!òìcononelle contumelie. E a ne:;. do' militanti?), che nelle penultimo elezioni cadeva suno pas,;a J>CI' In mente che, por av,·entu1·a, la per pochissimi voti, riesce eletto con un centinaio I elcz.ione dol Berlesi sia dovuta a questo, lSemplice– di voti sopra il· suo competitore, ge1101·aleFanti. mente: che a Ca1·pi, un po' la propaganda, pe1· Ed ecco gli organi sullodati, crispiui e 1·udiniaui, a quanto coartata, un po· le cresciuto a11gustio eco– vicenda, scagliarsi dello ignominie sulla faccia, ac• nomichc, abbiano aumentato i simpatizmnti pel cusandosi e ,•ilipend~ndo~i ~mo h~cche ubbl'ia~he. : soci:1lbmo della ci.nq~anl!na ~eces.sai-ia a sp~slare - l,a colpa ò d1 C1'1sp1- str1IJ;_\110 gli uni - 1 nell Ul'na un cenhna10 d1 rnh. A nessuno s1 pre– che. co~la gu_e,·ra ha disgustato l'unirnrso; che, cogli se~1ta la 1·it103Sioneche il. pa_rtito socialista, poiché stati d assedIO e col resto, ha fatto altrettanti mar• 0Sl.!ltoe no ha le sue rag1om, possa eleggere, come tiri anche de' semplici fornai. ogni alt1·0 pal'iito, doi rappresentanti. Ci dov·cssere - La colpa è di Rudinì - l'imboccano gli altl'i, una stregonel'ia; dc,,·essere la colpa di qualcuno; pili numerosi - che 11011 fece quel che do,•e,•a, 11011 di Cri!lpi o di Rudini, di dio o del demonio. Ad minacciò, non intimidl, non corruppe. S'ò mai visto ogni modo, ò il mille e non più mille; ò il presagio nulla di similo1 Gli amici del candidato socialista del finimondo. E gil1 con le giaculatol'ie, gil1 con che vanno in ronda, per una settimana, a fa1·gli gli scongiud superstiziosi! Solo a udir nominare In propaganda nel collegio! E il prefetto che li il socialismo, si ar1'8trano, si torcono, si fanno pie- lascia fare.... cini; sembrano Monstofcle, nel Faust, quando gli - Eh! si - insorgono i terzi; quelli della greppia crispina non vuota ancora. - Anzi, è il Rudini che li ha visibilmente aiulali. Ila obbedito a S. M. Cavallotti. In fondo, anche il Berlesi ò uno dei suoi. Il marchese gO\•erna coll'aiuto e per conto di costoro. I~ nato o.I potere dai tumulti di pi::i.zza. È il loro prigionio,·o. i:: il bocchino della dinastia. si affaccia la croco. Lo stesso pei di~rsi e lo accoglienze degli amnistiati. - Li hanno l'iccvuti a battimani. Han parlato dalla finestra. i~ il terremoto che comincia. E udiste cos'han dotto? Che sono usciti di ga\01-a pili socialisti che mai. - Ah! Gri111pi ladro! - Ah! Hudiui traditore!

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