Critica Sociale - Anno VI - n. 2 - 16 gennaio 1896

30 CRITICA SOCIALE ftcare le proprie pretese, e, pili che aiutarsi, l"uno cerca trar profitto do.Ila debolezza dell'altro. Cosl, mentre il Governo, col 8uo atteggiamento bene,·olo, sperava nelle elezioni politiche aversi l'appoggio del clero, questo rispose picche; e il cardinale 1',err1ri, pur non rifiu– tando a Milano i complimenti del regio Commissario, ,in un discorso rintunava un celebre motto del re, con quest'altro: la Jloma del papa e la ,ola i11ta11gigile! (I). Onde alla vigilia del XXV annh•eraarlo di Porta Pia li Governo si dovette convincere che le sue moine ai cattolici non erano riuscite che a. risu1c1tare in Italia Il pericolo clericale e credè bene quindi - ora che il pericolo proletario era in qualche modo sopilo - rar– t'reddare I rapporti colla ChiesL Ratrreddarll t Ecco: la borghesia. ratta esperta a proprie spese si trova. perciò un po' perplessa. Tra Il mònito di papa. Leone: la ,~. ligio11e è la /01·:a viti tmi11t11lemen1e con,ervah·ict, e quello doll'on. Mazza: l'llalia ,a,.,i acallolica o non ,a,·à, la. borghesia non vorrebbe rinunciare ul v11ntaggidella roliglono o nemmeno alla sun. supl'emazin. politica in tutta l'ltnlla. Quindi si n.ttione alla. via. di meno: mm· fruire della religione come strumento di governo e nello ste110 tempo non cedere alle pretese politiche del ponteftco. Cosl vediamo Crlspl - il proteirorme ritratto della classe dirigente italiana. - lasciarsi indietro a Napoli per il Dio di Mazzini la Dea Ragione, in,·oeata a Palermo e a Roma e. teologizzando a piè del monu– mento di Garibaldi, lasciarsi lndl!!tro disinvoltamente il Dio d 0 i Mazzini per accettare senz'altro il Dio del Cristianesimo, di ,ua natw·a divino, il Diodel Vangelo, che come egli c,•tdt è la oe,·itd, l'Alti,aimo del pontefice, il quale è oicario di Cri,to i,i ttn·a, eletto per assolvere i ffgli d'Adamo .... Ma tutto ciò, si capisce, negando al papa ogni potere temporale, magari sull'autorità. di san t>aolo e di san Crisostomo(') e non risparmiando nemmeno I sacrlpanteschi quo, tgo... Cosi quando nella recente discussione della questione religiosa alla Camera. parve al pubblico veder spuntare nell"eslrema ala destra un partito conservatore catto– lico, corno già. all'eslremo opposlo ò spuntato un par– tito sociali_stn, subito si dovò riconoscere l'illusione, poichò c·ò sempre di mozzo la pregiudiziale dell'occu– pazione Ji Roma.. /1) t curloao Il ritnomeno che Il mo,lmento taltollco In Italia 11uume certe ,olle uno ~piccato c11ra11eredi IOiia di tlo11u. Co11i ad etemplo: In una lellera putortle dell'K1•l1copato delle )!:arche radunalo a ll'ermo nel no"embr-, del 18'1. 1>4!' u•culre le r.uco– n1anda1lonl lat~ dal ponteftce nell'E,tcktko ot,tf ffollonl, si rac• coniar.da al duo l'unlon• nel 1)rol)()IIIU • nelle opere. POlchè Jtt'HU" telo d'Hom.fnl. pe,- /J"l'OltO rluo dt 10,-,:e lndlr:lduau • .e olla '11"0" te9t,e dell'un/Id ,w,i ,, 01,09t,ettl J>Otnl nioi fa,. eo,e 9nMdf •.• Non tembra quu:to una lmltHlone d1l mono: Proletari. MftUec1, dell'abborrllO Man: I (') In rl,1mta al di1coraodl Cri1pl del XX uttembr• 1a~ I.eone scrlue una leuera al ordinale uan111olla ti 011obre t8"1 In cui rra l'altro r1ba•ll1r• quutl ,uol concetti: • Il com11lu10acqui1l0 (di 1toma1 ha dl'l'lao mor11lmente l'llall11 lnuce di unirla. t poi un rauo che In quetto meuo l)lgllarono ,1eplil ardire le cupi• digle d"ognt maniera, crebbero di numero e di foria I partili eccea,iv1, le 1ch1ue fremebonde con1tura•• :L aonertlre dalle fondamenta. gli ordini cl'l'lli • ,oclall .... E ira 1·1n1rou:1H di tanti guai. nonche qule1are, lnupritce la gunra a quell'i1tituto, nel quale do,rebbe rfpo,are la apnann dd più 1lcuro rimedio. \'i> gllam dire alla rhlMa ... Qufft• coae ,orremmo the u.1e,rllorouero compreae dal aeono 1m1tlco deRII ltallanl. Veg1111no u,i quanto ila opeu 1i.rolcloH e 1toha contrHllre al verac.-1diffgnl della Prov,ldeusa e 011ln1rel In un dluldlo non l)r.lfttte'l'ole che alle mene di fazioni Allhl"lme e J)lil ancor11 al nemici del nome crl@U11110,., • F. oonclude: e Se 1(11 lt:allanl non 11UlngtrBnno dalle tradizioni n.vl1ee dalla fOtclenu del loro v,iro lntereue il co• ranlo di 1c1101ere 11 giogo m111onlro, cl duole Il dlrlo, ma non 11\))rtsmmoprnaglr• che nuo,111erlcoll e maggiori rovine.• Fuori Il corno, 1lgnor Crl11•I,e mOnna borghula 1 La politica Interna italiana è una politica d'incertezza e tira inna.nzl poggiandosi or qua or là, barcamenan– dosi tra la reazione e il liberalismo, ira il clero e il t>OJ)OUJ mi ,au.to , senza trovare il suo stabile equilibrio o riscuotendo do•unque dlmdenza e ostilità. Perciò si spiega come, dopo le carezzo prodigato al clero e il ricevuto morso della vipera, lt1 politica. ita– liana abbia ratto ora una evoluzione sensibile verso l'altra parte e sia costretta. d'un subito a. rimangiarsi a malincuore le ltggi a·ecce-:ione. Contro Il pericolo clericale-papalino le noslre classi dominanll non trovano amiche le nazioni estere, che hanno tutt'altra ,·oglia che di disturbarsi a questi lumi di luna una potenu conservalrice come il Vaticano, e cercano ad ogni modo di cavarne i maggiori (rutti ai danni d'Italia. La.questione romana ò dunque la spada. di Damocle che, sospesa. sul co.po della nostra. debole o rrolla bor• ghesio, ne minaccia continua.mento l'esistenza. nazio• nale. L'unico alleato su cui può contare all'intorno in caso di pericolo è la classe lavoratrice, la quale con essa ha compiuto il patrio risorgimento, e ha bisogno quindi di non inimicarsela troppo. Chè se por avventura fra I due estremi opposti - clero e proletariato - si rormasse mai una seria coali• zione, le nostre classi dominanti sa.rebbero perdute. DO>.U!NICO SPAOO!'il. SUPERUOMINI Ca dlscu.ulone inlOruo •i •Mpuuo11u'"i nell'11rte • fuori del• l'arte minaccia di non !l.nire. Ci sono pervenuti vari arlicoli • di dil'tl"90 MIJIO •• alcuni del qu.all non priYI di verili e di int.ereue. Non facendo noi una HiYlila nè letlenuia, nè d'antropologi:'I, do,·rtmo riauumtrll - e lo faremo quanto prima. Ma il 1lgnor Ugo Ojetti, ebo nel Capito" CarltM tira in !Jnllo, a quet10 proposito, la • buona Cede della Oritioo •• ba torlO di 1upporcl n llOitrn ,·olla coai poco IIcortui • da 0011 volero • perder tempo• n riapondor(!li. Senonché, per rispon– dcrQli, converrebbe ch'eQli non pone110 Il baso della sun. re• plica duo, rorae "plrit~c, tillO fonta1lo. l.a prlmn: ehe lo nostre oHervnlonl 1ulln volgarllà di certi sedicenti • 111peruomìni » erano rivolte In !1pcclalità al d'Annunzio. La seconda: che noi vOQllamo aludicore Il valore delle opere d'arle dalla robustezza o dnlla bellezza fuico dtgli autori. La aeconda utenlone non è nostra, e non oecorre dimoatrarlo. Quanto alla prima, noi 11CriYt1mmoeullamen\e eJ uplicila– men\e l'oppo1to. E con tutto ciò non cl qniamo neppure di porre lo dubbio la • buona fede• del noatro contraddittore. No1. Per rilegare la Critica Per compiacere & divene richieste a.bbiamo ratto predisporre un certo numero di rilegature in tela, a colori assortiti, con dicitura e rregi In oro, elegantis• sime, che qualunque rilegatore può racilmente appli– care, e lo mandiamo agli a.bbon&tiche ce le richiedono, al prezzo di L t,•o. Questo rilegature sono destinate all'annata 1895.Pos• siamo ordinarne allo slesso prezzo anche per le annate procedenti. Chi prererlsce, può mandarci I&sua raccolta porchè glie la rimandiamo cos} rllogatn. In questo caso, per ogni annata, dovrà Inviarci L. 'C.

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