Critica Sociale - Anno V - n. 23 - 1 dicembre 1895

CRITICA SOCIALE 357 UN SALUTO AL BELGIO Lo spazio ci manca per dar conto minuto dell'esito de)le el~zioni comunah nel Belgio: ma non sappiamo es1merc1 dal mandare almeno un saluto - il saluto commosso dei fratelli d'arme - ai valorosi compagni che hanno lottato laggiù, hanno lottato fortemente, incessantemente - e htt.nno vinto. A Gand, a Bruxelles, a Liegi, a Verviers, a Cbarleroi, ~iaR:r:ch~i:p~~r~ìi:i~r~~r~~~~~~;:}::Jle.ilAp~~t!~~ ~ I Municipio, è il partito più forte. Altrove, minoranza ancora, s'avvia a diventare maggioranza. con velocità accelerata, malgrado tutti gli ostacoli che si pongono sul suo cammino. Valeva proprio la pena dì estorcere alla. Camera.la legge delle quattro infamie, di minac– ciare il paese di rivoluzione e di sangue, per vedere, malgrado tutto, a poca distanza di mesi, il partilo socialista, in aumento dappertutto, issare sui vecchi torrioni degli IWtelsde ville valloni o fiamminghi i colori fiammanti della sua bandiera! Ma Il più significante è la liquidazione completa dei partiti pro_prio.menloe nettamente borghesi: dottrinari e progre~s1sti. Anche la « democrazia cristiana•• questa santocchia che asperge di acqua santa le miserie po– polari, b sgominata qua e lit Non restano alla difesa. del!' e ordine .. capitalista che i clericali veri e propri: quelli dell'infallibilità, della immacolata concezione e del dio fatto pietanza. Dubi– tare che il socialismo non debba aver ragione di i;imili avversari e della. loro cabala, sarebbe indi?.io di follia. Nor. LAFINANZA PUBBLICA DIUNO STATO B RGHESE In occasione del XX Settembre, la Ragioneria generale dello Stato pubblicò una monografia sulla storia del bilancio del regno d'Italia, la quale olfre un certo interesse per chi voglia seguire nelle sue li_neeprincipali l'altalena delle finanze pubbliche d1uno Stato borghese. Non sempre i socialisti hanno riconosciuta l'utilità teorica di studì diretti ad una immediata conoscenza della struttura intima dello Stato di classe che attualmente ci domina, e quindi si è trascurata Ol!niricerca che dello Stato tentasse scovrire gl'intim1 moti, che pur s' hanno a ritenere determinati dai propulsori economici che gli son propri. Eppure tale ricerca non sarebbe infrut– tuosa; tanto più che, nella messe statistica che si può facilmente raccogliere, saltano subito all'occhio taluni tratti generali, la cui spiegazione non è certo sperabile dalla ufficiale Scienza delle finanze, come s1 msegna consuetamente nei nostri Istituti su– periori. La storia del bilancio italiano che ho sott'oc– chio (') non è nè completa nè omogenea, ed è sprovvista di criteri pratici: una semplice mes.sa insie~e di ~ifra, talvolta neppure prudentemente esaminate. E molto difficile vedere attraverso di essa il filo condutto,·e della storia finanziaria d'l– ta1ia; ma i dati che essa olfre sono pur sufficienti per alcune generalizzazioni. Senza dubbio ciò che più colpisce studiando i bilanci dei diversi paesi di Europa e d'America è il modo veramente ver– tiginoso con il quale le spese pubbliche tendono a salire. Lo Stato borghese, non si può negarlo, tende ad un continuato accrescimento di funzioni e di opere che lo rendono gradatamente più complesso e maestoso. L'epoca presente par fatta proprio per debellare l'ingenua pretesa di quei buoni socio– logi - le sciocchezze maggiori bisogna attender– sele sempre da questi signori - per i quali Stato ( 1 1 MINISTBRO DIL TQORO: Il BtltJ>!ClOdd Regno d'ltalfa, - Roma, t895. e società si conrondono e si completano o si filiano e si aiutano a vicenda. Pur troppo adesso lo Stato è divenuto una società nella società - una società che tiene ai suoi ordini una svariata qualità di po· polazioni che solo di esso ed in esso vivono. Ecco come questo smodato crescere di attribu– zioni dello Stato si l'ivela nelle cifre che la storia del bilancio italiano olfre. Riducendo a decennii le nostre osservazioni, abbiamo che negli anni 1863, 1873, 1883, 1893 le spese e le entrate si distribui– rono cosi: 1863 1873 1883 (') 1893 Enlrlll tfllltlH Splll ellellive milioni di lire 524,18 906,52 1.047,24 1.136,25 1.332,90 1.352,70 1.517,12 1.616,55 Avanzi o dlunnzi -.382,34 -. 89,01 -. 19,80 -. 99,43 li bilancio italiano ò, dunque, partito dalla cifra modesta di circa mezzo miliardo, si è raddoppiato in un decennio, e si è triplicato nel veµtennio suc· cessh•o, superando il miliardo e mezzo. E da notare. quanto al primo decennio, che negli anni dal 1862 al ISì0 le cifre non rappresentano ohe una parto delle entrate e delle spese efl'ettive di tutto il raese, non e~endo calcolate, rispettivamente fino a 1860 ~-!~. l~~n:~ !f/!:o~"dil: i:~= !'radt!loe~~!':e ":; le spese che si verifica fino al ISì0, è da ricordare che fu quello il periodo della massima agitazione della vita italiana, il periodo della costituzione della nostra unità, della guerra contro l'Austria e della cosidetta liberazione di Roma. Comea quelle spese si è potuto far fronte vedremo fra poco, e chi le pagasse si può immaginare fin d'ora: si trattava di servizii che la borghesia rendeva a sè stessa, era dunque naturale che dovesse pagarli.... il la– voratore. . .. È alla categoria delle spese che bis9gna doman– dare il segreto dello Stato borghese. E proprio qui che bisogna cogliere il carattere di classe, poli– ziesco e militare, della nostra società che, secondo le ameno trovate del « grande filosofo• Spencer, è una socielà prettamente fnàustrlale, libera dalle dilapidazioni che costituiscono l'essenza della sociota mllttare. Il ingenito del reslo in ogni societa a forma capitalistica che il contrappeso all'anarchia assoluta della concorrenza industriale sia da tro– varsi nella rigida organizzazione burocratico-fiscale delle forme dei rapporti politici. Cosi, accanto al– l'ingigantirsi dello spese militari tecniche, si osserva un progressivo aumento delle spese per il perso– nale burocratico di ogni categoria, come si può vedere da questo specchietto ('): Senlrl periferici Cealrali Diffusi Totale 1s;o 11.922.204 o.8n.002 00.104.550 78.201.316 1883 17.645.700 92-15.000 99.041565 126.832.265 1891 18.986.090 10.009.714 12'1.541.034 151.539.838 Volendo considerare i titoli delle spese, ecco i dati in milioni: Spese per sei·oi,ti civili Spese militari 1888 285,03 176,67 1893-9'4 428,61 334,21 Ora, escludendo dalle spese civili 00 milioni nel 1808 e 166 milioni nel 1803-94,che furono adi– biti a servigi pubblici, l'enorme somma rimanente (1) In queate cifre dal 188'!al 1893.\ho Incluso anche l'onere df'lle pensioni che non ngura nel bllancl di questi anni, polchè esso venne, con la legge 7 febbraio t93l, amdato allo. Cassi\ speciale fondata • questo scopo. (') Annalt di StaU1tlca, serie IV, n, 6t. - Roma..

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