Critica Sociale - Anno V - n. 12 - 16 giugno 1895

192 CRITICA SOCIALE Serve d'introùuziono l'esame dell'Evoluzione ,iaturale dell'omicidio, che avrà. sapore di forte agrume per quanti si sbracciano invano a . puntella.re le smantellate barriere tra gli animali e l'uomo. Da un numero stra.ordinario di fatti, non forzati a compiacenze di conclusioni avventate, ma esposti con quell'onestà. scientifica. di cui sono modello (troppo poco imitato dai seguaci) le opere del Darwin, scaturiscono chiari e lampanti questi due principi essenziali, che devono essere meditati da quanti si occupa.no dei pro– blemi della morale positiva.: I. 0 Anche nella vita criminosa, tra. gli anima.li e l'uomo, non vi sono differenze che di grado; 2. 0 La giustizia, noi senso morale e giuridico, lungi dall'essere eterna ed assoluta, è essenzialmente relativa. e variabile. Queste conclusioni da tempo sono state proclamate da tutlì gli evoluzionisti; ma. in questo caso la sovrab– bondanza delle prove, data la cocciutaggine degli av– versal'i, non guasta mai. Un terzo principio di ordine meno generale, ma di capita.le momento per lo. nuova scuola, si è quello, che l'uccisione del proprio simile ha proronde radici nell'organismo non soltanto umano ma anche animale, ed è un elfetto naturale di cause flsio-psicologichc, flsichc e sociali. Il resto del volume ò rh·olto a dimostrare la verità di questa asserzione con lo studio dell'omicidio come fatto biologico, mentre al 2. 0 volume è riservato lo studio dell'omicidio come fatto sociologico. Il J.~erriespone le sue numerose indagini craniolo• giche, fisiologiche, statistiche ed etnologiche sui delin– quenti omicidi; da esse si può concludere che le ano– malie fisiche, quantunque non sufficienti Jier sè sole a dare la genesi dei delitti, sì accumulano con tale rro– quenza in questa specie di criminali di fronte agli altri uomini, da costituire una varietà antropologica infe– riore. La seconda parte, la più suggestiva., dell'opera, ri– guarda la costituzione psichica degli omicidi. Essa abbraccia. due sezioni: la psicologia dell' omicida-na.lo , e In psico-patologia dell'omicidio. Il metodo dell'osser– vazione esterna, tanto calunniato dalla. vecchia meta– fisica, fornisce all'autore a centinaia i dati per fondare le leggi dell'insensibilità mora.ledegli omicidi-nati, della mancanza di rimorso, della loro emotività, della loro intelligenza, ecc. La costituzione psichica dogli omicidi-nati si riassume in questo carattere rleflnitivo: anormale impulsività di azione per mancanza. o debolezza. di resistenza alle spinte criminose. Con lo.psico-patologia dell'omicidio, nella quale ven– gono messe in luce le analogie e le differenze che sussistono tra l'omicida-nato e l'omicida-pazzo, si chiude quest'opera. L'autore è convinto col Lombroso che il delitto, e specialmente il delitto più antiumano qua.le ò l'omicidio, è sempre. un fenomeno morboso che sorge dal tronco comune della degenerazione fisica e psichica. Nessuno certo accuserà. il Ferri di sentire troppo altamente di sè per avere scritto in fine della sua opel'a queste parole: « Se conoscere le cause del male è la prima condi– zione per poterne indicare il rimedio più o meno ra– dicale; ò certo che lo studio ora compiuto delle due forme più gravi e terribili di criminalità, nelle figure dell'omicida-nato e dell'omicida-pazzo, può servire d1 fonda.mento sicuro a provvedimenti di difesa sociale, preventiva e repressiva, più efficaci e più umani di quelli finora.suggeriti dal dottrinalismo penale ed ap 4 plica.ti dall'empirismo legislativo e giudiziario. ► La rapida e scomposta sintesi (come riassumere un libro che si cQmpone di migliaia di f11.tti 1) non com– porta ch'io perda il tempo e rubi lo spazio per rar ri• leva.re i pregi di questa pubblicazione. La eredità del passato, che si impone per la. forza d'inerzia, vuole, per essere distrutta, atleti robusti e vi– gorosi come il Ferri. Tutto un mondodi dogmi fallaci, difantastici aponegmi, ~'!1 ~~~abdt~:~ct:~~ 0 !lf1~;rsst1~i1~ 2 ! xt~r~~~!~.'-~~; 1 8;:t~~! della dialettica, ma distrutlo dalle falangi macedoni dei fatti, dalla tattica ponderata. dol metodo sperimentale jnduttivo. Dopo ciò,continuino gli scioperati a. gridare alh~ rea- C no 81 c:c zione contro il positivismo. Anche il Carducci mormo– rava !a requie eterna alla. poesia, proprio negli anni in cui essa mandava lampeggiamenti di vitalità. sana e vigorosa con le sue Oài barbare. Così qualche Toaa1·0 f>1•ontolon può scrivere che il r~s~~;~::? !:if~oe :iri~l~a:r~~a ~~~t~: 1 àtli~&t~e:t~~ idee, dell'Omicidio di Enrico Ferri. FELICE MOMIGLIANO. li nostro ultimo numero era già in maechinn quando da Ve– rona ci giunse In novella, che era spiralo, a quell'Ospedale civile, il nostro ctlimo amico e collaboratore Avv. BENEDETTO BERTARELLI. Fu una stralla al cuore. Sapel'amo il Bcrlarelli da qualche tempo in lolla con una salute gracllissima. Ma avevamo spe– rato nella villoria dei suoi 20 anni. Eppoi, egli aveva tante ragioni di vifere, di voler "Yiwrel Intelligente, carissimo agli amici, infiammato da un ideale pel quale lavorava con passio– nata energin, im~egnato in una battnglia che tanto ba bisogno del contributo di tutu i forti ed i but)ni - perché la sua fibra avrebbe ceduto? - Vane parole, le nostri', e più vano ram– marico! Noi lo rimp'aogiamo sopratutto pnehè era, fra i socialisti it.aliani, uno dei pochi che sapenno studiare seriamente e pro– fondamente: le sue convinzioni venivano tutte da u:n maturo esame, èa un'inda'tine paziente ed cstinnta; perciò er:ino tanto più salde e informuano di sè tutlo l'eoi;ere suo. Gli studi, che pubblicò nella CrUica col titolo modesto: Contributo alla teoria della lotta di cla11e ( 1 ), rispecchiano bene cotesto carattere serio del suo ingegno e dell'animo suo. Non conosceva il e: diletlanlismo ». Repugnava ad ogni sorta di facile « opportunismo », o fosse a vantaggio proprio o del partito. Toccato s11q11cstotasto, il s110carattere mhe e gentile diventava subitamente aspro e reciso. L'avv. Vittorio Olivieri, che ci &crissedi lui, non volle altrimenti mandare alla sua foss:i il salulo e~tremo degli amici ,uoi di Verona e d'Jtalla, che con parole le quali suonassero una promessa; la promessa che a lui morente sarebbe tornala più cara: e. Combatteremo per l'ideaJe che fu tuo, contro tutto le men· zogne che tu detestavi!» f/. t.) ( 1) CRITICASOCJALB, 189i, pag. 75, 88, 108, (!I. - Veggasi anche: Spedhtone alla ricerca del for1clamenlo ,1rtentl/fco dellt~ lotta cU Claue. CRITICASOCJALK, t893, pag. t07. Abbiamo pubblicato: FILIPPO TURATI: Al salvatauuio delle ;stltu::lo,ti! (Mi• crologia politica). - Riproduzione dal n. O della Critica. - Cent. I o. CARLO KAUTSKY: La libet•tà nel 80Clalismo, con pre– ~tt::,~. d~J': Turati (estratto <lal n. 10 della Critica). EDOARDO MATTIA: Elezioni in ca1npauna; preceduta da tm cenno 11ecrologico sul compianto aut01·e ed amico. - Cent. &. Ricevemmo in deposito: ED:\JONDO DE AMICIS: Ai fanciulli irredenti. - Pnclri e /Iuli, - Primo fascicolo della « Piccola Biblioteca d'o1·0 pei (anciuUi ». - Cent. &. GIULIO GUESOE: Il collettivismo; discorso. - Cent. 5. G. Hci:::tini e il socialls1no. - Cen.t. I O. CA.Rt,o MARX: Genesl clet oapitalism,o industriale. - Cent. &. Avv. V. Ouv1ER1: Asslom,i e p1•oble11ii sociali. - L. I (pei nost1·i abbonati cen.t. ".l&). L. DRAMA.RD: Trasformismo e socialismo. - Cente– simi :i&. Avv. F. AR)IEl, A.NI: EUero o Gtt,yot'l Studio di et•itica sociale. - Un voi. cli 240 pag. - L. a. Sc,·ivere coll'impo1·to all'ufficio della Critica Sociale, po1·tici Gallei·ia 23, Milano. ATV, Jl'ILlPPO TURATI, t.Urettore rupon.,alnle. Milano, Tlpoe:rana degli Operai (SOc.coop.), c. Vltt. Eman,l;!.•1it.

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