Critica Sociale - Anno V - n. 2 - 16 gennaio 1895

18 CRITICA SOCIALE tutti palleggiaste con Satana. Il governo è ipocrita quando si dichiara nemico del disordine: Berlino è la capitale del sovvertimento. Voi faceste la ri– voluzione del 48, voi aiutaste i sovvertitori Mazzini e Garibaldi: not non vt c1·edtamo più,. » Oo,;i il cattolico, l'amico dell'autorità, fa appello alla« sovranità popolare• pel ristabilimento dell'o1• dine. Oh! sovvertimento d'ogni tradizione più sana! E quando il ministro deglf interni, il capo dei sondarmi del paese, grida: « badate, badate, sono , socialisti •; la verità. lo lira per le falde della imperiale un_irormo. ~renstofele _vedo la. croce e, sgominato, s1 a1•retrn. e Ilo menhto, soggmnge, la leggo vale conh'O tutli. » L'antisemita, -che ne te– meva por sè, ben si apponeva. E invano 01•amai il ministro invocherà, segno di concordia, la religione dei padl'i. « Il contro lo applaude..... ma non vota la leggo»; cosi il telegramma. Una dannata parola, la parola di Sigl, rimano a volitare per l'aula e sghignazza sarcastica: - Adesso non vi crediamo! Uno scriltol'e, che fi1•ma Juslus nel Resi.odel car– lino e cho ha sposso vivace il senso del giusto e del vero, cosi, limitando il suo pensiero all'Italia, analizz.wa la liquidazione 111 /in a·anno: Non potrebb'essero più dlsaslrosa. Mal prlmtLd'ora. dal risorgimento in poi, l'Italia a,·eva chiuso il proprio anno con un bilancio politico, econo– mico e morale in tanta rovina.. La sua posiiiono nel mondo polilico europeo incerta e pericolosa, con n emici p otenti e con amici malfidi, con la. minaccia.sul ca.po di uuove calamità.a(ricane; le condizioni economiche del paese quasi disperate, con le ftnanto dello Stato esauste, gravanti con sempre nuovi o inconsulti balzelll ani cittadini, opprimenti in modo speelnlo l'energi& produttiva e il proletariato; lo istituzioni politiche Interne e&dule in discredito per opera degli uomini stessi che lo rappresentano; il suolo della patria. insanguinato dalla guerra civile; la pacifi– cazione dogli animi Impedita, romentali anzi gli odii e gli attriti da inlemporanze o da eccessi d'ogni sorta.. E più cho tutto ancora, gro.ndoe vergognoso il deficit morale, ta..to da Indurre il disgusto e lo schi(o. La noatrtL , ittLpolitica à prorondamente corrotta, e prima d'esS&,por necessità. logica, la vita privata, es– sondo l'una tlerivazione dell'altra., termini correlativi entrambi di un solo fenomeno complesso, la vita so– ciale.... L& cancrena si dilata. e si propaga per le vene e pei muscoli, corrode tutti gli organi più interessanti del corpo sociale. E un vero Indice caratteristico di siffatta condizione mor)>osasi ha nella stampa. periodica. la. quale pure, in gran parto, perduto ogni senso morale, non segue più altro criterio che il torna.eonto,o nndendosi a.que– sLoo a quello, a guisa degli antichi mercenari, com– batte solo per chi la paga. meglio 1 o si avventa contro chi non ha ,•oluto comprarle., con tanto maggior rurore quanto più lauti sono i lerci guadagni ottenuti, o in– vano sperali. E soggiungeva: Le classi che ranno cosi bella prova morale di sè ed hanno ridotto a cosi mal partito la patria., è superfluo dirlo, sono lo classi dirigenti, dominanti e sfruttanti, quelle che compendiano quasi tutta la vita politica della nazione, quelle che dovrebbero rappresentare e attuare la evoluzione morale nelle sue spire più alte, tendere alla generazione rutura del ,uperuomo. Che razza. di evoluzione a rovescio sia. la. loro e che razza di 1upe,-uomo se ne possa a.spettare, chi ha. intelletto per intendere Intende! Nè di questo è a. meravigliarsi o & dolersi gran fatto i ciò che è dt1tinato a ~n·,.e ri putrefd. tis~'::fi: ov~Tl'~~~t~~!~1~:S~~ IUJ1godell'an- ... Il fatto ò che i socialisti teorici possono dare oramai le proprie dimissioni. Quella sottile ed ardua anatomia do\la societ..-\capitalista che, anni fa, con– veniva ricorca1•0 noi libri e nelle riviste del socia– lismo scientifico, eccola squadernata sotto gli occhi di tutti, diventata matoria quotidiana di cronaca. ~:! 1 ir: i è f~~ti s~~i.:~~la~~oi 1 ~~:~l~O d:~ofi~ff.~! ~n::~ La storia s'ò fatta froobeliana, e quell'asino calzato del sl(JnOr 1'ullt può dar lozione a Carlo Marx di scienza sociale, cosi come il semplice contadino, il quale appreso olio scuola del l'eggimento che la terra è tonda o gira intorno al sofe, potrebbe dar lezione di astronomia a 'l'olomeo redi vivo. La menzogna parlamentare I Parlino Cavallolii, Rudiui, Zanardelli. I loro discorsi sono i nostri tesli. La menzogna della famiglia! Ecco Crispi a capo del governo. La menzogna della proprietà I Dopo il Panama la Midi-Orleans per contenlino; e quanti gridano e sacra la proprietà :, sono colti colla mano nel sacco. E la menz~na giudiziaria 1 Vi è puro al mondo una ftiust1zia. farfugliava Renzo ubbriaco. Ma quest.,, d1 tutte le storielle, è forse lo più dilottosa. Imperocchò, quando lo stol'ico del secolo venturo illustrerà gli eventi di questa fine di secolo. rac– conterà un episodio a cui i suoi contemporanei non aggiusteranno gran fede. E cioè che vi fu in Italia un partito, dotto socialista, il quale sovvertì le ve~ rità fondamentali della esperienza della storia. Fino allora s'era dolio o ponsato cho l'odio delle coso odioso, dol dispotismo o dolio ruberie, fosse il sale della vita collettiva, fo8se la morale in azione; e che contro l'oppressione unico rimedio fosse la rivolta. Questo cose si leggevano in tutti i libri, nei libri di coloro che erano ministri. proressori e uomini d'ordine so ce ne ru mai, e appal'tenevano ~:lr,;~s~~~d:T~~ 0 ~eà:t~ ~! 0 ~ai~af!r~!~1asc::~~~ trazione automatica della proprietà e della con– quista dei poteri col voto, dichiarò che tutto ciò aveva cessato di essere vero; che l'odio non serviva più a nulla, nessuno essendo responsabile, ed es– sendo i sistemi, non le persone, che conveni,·a mutare i i quali, poi, mutavano di pt'r sè, per na– turale evoluzione,e solo importava di acquistare coscienza del mutamento mano mano che si gene– rava. Quanto poi alla rivolta, essa era - dice– vano - la invenzione la più grulla del mondo. Or questo partito, che era di quietisti e di frati - 11a1Terà. lo storico - venne post.o sotto chiavi– stello perchò si disse che incitava, per tal mo<I•. all'odio, alla violenza ed alla sedizione. Ma i giu– dici non credevl\DO alle proprie sentenze e il po– polo lo Incerava noi pubblici Comizi. E il solo risultato di tutti CJ,ueifiudizii si fu d'imparare a quei sognatori eh oi s erano levati un po' troppo sopra lll realtà; cho l'odio era inevitabile, e che la violenza non 1>otevncacciarsi fuo1· della storia. I giudici glie l'avo\'auo provato col sistema pratico dol filosoro, che dimostrava al sofista, movendosi, l'esistenza del moto. Cosl è che la menzogna giudiziaria, anch'e,sa, .,I .,

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