Critica Sociale - Anno IV - n. 24 - 16 dicembre 1894

3ì0 CRITICA SOCIALE Pe,·ciò questa, che sta per scoccare, non apparo dosi ad un nuo1•0 periodo, non sento il bisogno di una One, ma la fine. Non appare, intendiamo, inalberare programmi, di sfoggiare promesse. Quelli soltanto la fine di un anno, di una breve evolu- e queste sono dati, meglio che da frasi pompose, zione astronomica, il distacco di una pagina qual- dall'esempio e dal ricordo del suo stesso passato, o siasi del calendario della storia; ma l'iftette nel suo sono avvalorati dall'affotto fedele e fiducioso degli triste crepuscolo il presentimento, il preludio. di amici che le si stl'inse,·o alto l'Ilo o la inco,·aggia– uno sgretol::unento generalo,di uno sfacelo insa11a- i 1·ono, sempre pili frequenti o fe1·,·cnla, 11ell'imp1·eso bile, che ,·endo inquieto l'infe1·moe scettici i medici cammino; degli amici che vedono nella stampa SO· o getta su tutti gli atti della vila quella lngubro cialista - oggi p1i1che 111 ogni altro momento - spensieratezza inconscienle, che si affaccia come j 11faro insommergibile della nuora coscienza col– ultima l'isorsa nelle condizioni disperate. lettiva, il quale, sbattuto dai furori della tempesta, La società dell'oggi, chi ben la guardi, in Italia nò si spegne, nè 1mpall1d1sce. pii, che altrove, ma anche un poco da pe,· tutto, Una cosa sola essa vuol dire: ed è che, per quanto si presenta come un festino brigantesco di pochi colpita essa pure(nè si duole del destino comune); deplorati e depravati, ai danni di un innume1·evole per quanto anche il suo cli1'otlore sia travofto nella popolo deriso ed abbietto; una stmo,·dinal'ia ioso. bufera, che ancora non ,·osta , della persecuzione lenza. sovrapposta ad una immensa viltà; un'orgia vile, ipocrita, sel\laggia e per, 1 er.sa al pensiero; la furibonda, riddante sul cupo barati-o cli uno scon• continuiti1, non pure dello pubblicazioni della Crl– flnato sacrificio. I giornali« benpensanti• si scalma- Uca, ma eziandio del suo indirizzò, è fin d'ora gua• nano a gridare, ogni alh-o giorno, il dio salvi la rentita nel modo più rassicurante. pah-ta! - e credono in questa sah·ez,.a supergit1 Avanti, dunque, o nuovo anno che sorgi, anche come credono in dio. E gli uomini che i fecero tu fatate, anche tu tempestoso od a1'Cigno.Accumula della scion,.a una religione seve1~1,bandita ormai i dolori e le ingiustizie Onche sia l'icolma la coppa, la illusione di placidi tramonti, cli evoluzioni se- saetta into1·110 la putredine e il fiele; riprendi il rene, conclamano- come fa il nostroI.oria 1 pocho g1'i.1n sudario dove l'altrone intralasciòla tessitura, pagine più avanti, in questa stessaRivista - che riprendi la zappa e fa eiabecchinotu pure. Avanti! la societil odierna, decomposta, vulnerata a morto Distruggendo, tu crei. dai suoi errori e dalle sue cupidigie, « tende ine• Ogni fine ò anche un pl'incipio. « sorabilmente a spezzarsi contro una 1·ivoluzionc, • come 1>roiettile lanciato da una ro,·za fatale•· Un solo pal'lilo - la cui funziono teorica è di approfondi,-o la diagnosi di questa malattia e il fatale suo esito - la cui funzione p1-alica sarebbe di agevolare quest'esilo, aiutando la difesa dello spontanee energie popolari e illuminandone l'azione - potrebbe ancora e, 1 itare, o almeno addolcire, la violan1.adei contrasti e delle convulsioni sociali, o 1wocurare,come la buona levatrice, cho la nascita indeprecabile ciel nuovo mondo sociale a, 1 vengn, quant'è possibile,senza sangue o senza dolore - e non uccida brutalmente la madre che lo tiene nelle vis.:ero. ~la cotesto pa,•tilo ò messo fuori della legge, che lo si accusa cli viola,·e, è farisaicamento imputato cli volere quello vie di fatto ch'esso solo, so non impedito, renderebbe inutili, di semina1·e ,,nell'odio, che nasce dalle cose, e che il suo tl'ionfo soltanto eliminerebbe. Così, come il malato, nel deli1·io,allontana il ca– lice rigeneratore ·ospettando il veleno, e colpisco l'informie1·e e il chirurgo credendo vedervi il to,•. tu,-atore e il carnefice: così la classe dirigente, ,·egredcndo allo stato mentale inferio1'8 della eu– pel'stizione feticista, infantile o bal'barica, semina aUo,·no a sè inutili sgomenti. e 110ns'avvede che, 11ellosuo smanie, fe1·isce a morto unicamente se stessa. . .. 111 tali condizioni, e dopo quatti-o auni di vita e ,li lavo1-o,in cui tentò di illush·are - spesso con fo1·tuna- lo svolger-si g1·aclualedegli eventi su una liuea pre,·ecluta, la C1·tttca Soctale, affaccian- B1ohoteca Gino Bianco LA CnmcA ocuu;. LE FUTURE ELEZIONI AMMINISTRAT La sera del 12 cor,·ente i socialisti milanesi di– scussero l'atteggiamento da tenersJ cli f1-onte alle omni non lontane elezioni generali amministrative. La deliberazione fu la ser;iuente: appoggiare la g,-ande maggioranza della hsta democr-atica; l'iar– fermare il partito su un limitatissimo numero di nomi esclusivamente proprii: ricusare i nomi so– cialisti a qualsiasi altm lista, compresa la demo– cmtica. Decisione che 1>otrebbe sintetizzarsi in quatt,·o parole: ap1>oggiosincero ai democratici, senza al– leanze e senza abdica.zion i. In omaggio alla persistente unità spil'iluale del partito, fu pregiudizialmente dichia,·ato 1:he la de– liberazione sarebbe subordinata all'app1'ovazione di una eventuale riunione plenaria dei socialisti ita– liani, se questa avesse luogo prima della lotta elet- 101-ale. Il voto dei socialisti milanesi eccede, pe,· le ra– ~ioni che lo determinarono, l'orbita del semplice mteresse locale: e noi I.>p1-oponiamoall'attenzione dei compagni di altre parti d'Italia. I.a 1·iunione fu numerosa e vivacissima; la discussione,uufrita, durò ben quattro ore; tutte le idee ,·i furono l'i• rilmente sostenute e Sl'Olte. Non si h,itta dunque cli uno di quei voti che talo1·a il pensiero di alcuni impone facilmente all'indiffe,·onza o alla stanchezza dei più. Al contra1·io, esso conquistò una straboc– cho,ole maggio,-anza, sfatando ad uno ad uno, pe,· forza di 1'8gionamento, i preconcetti e le tendenze avvcr~ario. Qualtro cor1·enti si dispula1·ono il campo, con– c1·etate in altrettanti 01-clinidel giorno.

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