Critica Sociale - Anno IV - n. 22 - 16 novembre 1894

CRITICA SOCIALE 341 tli quelli indica.li all'art. 217 Codice penale. non rosso applicabile il Cod ice comune; porchè, so già. vi ero. lnlo applicabilitl,, non avrebbe ragiono di essere il disposto che por tali ratti d'allora in poi si a.1>1>licherannolo peno di quel C'OOice; ..... Trasmetto gli alli alla Eccell.ma Corte di Cassa– zione, per la risoluzione del conflitto. E ora lasciato raro alla Cassazione, con quella so– vrana indipendenza che lo viene dalla propria incen– surabili1à, o. dire oggi nero quel che ieri era bianco, e rar la barba In una ,•olta sola agli imputati od ai giudici. Certo ò che, nn che diritto o procedura non sian pestati noi mortaio Insieme a tutto il resto, la tesi del Tribuno.le di Torino ò la sola onestamente sostonibilo; ed ò <1uolhi che - salvo la prolissità o Il gorgo barbarico - portò nello nosh•o causo L'a,•v. L. MAjno,dimoslramlo eomo lo.diSJ>osizionodolla loggo oceozionnlc, che tra.sro– risco un reato dn. una Logge(quella sulla stampa) ad un· altra (il Codice), immuta la natura stessa del reato, crea un 1·eato 1rnooo, ed ò ben più cho una. semplice disposizione di competenza. o leggo di rito: ò legge cli 10Jta11..:a, rendere la quale retroattiva., ò tornare alla vendetta dei soh•oggi, nionto più, niente mono. E dopo ciò, milio scuso a quelli dei nostri lettori che non fossero, per av,•ontura.. nò Ioga.li nè delinquenti! 'Nor. LA :MAGISTRATURA Sotto il titolo Un pericolo sociale, Lodovico Mortara, l'cminonto procedurista doll'Atonoo Pisano,scrivo nella Riforma ,ocialc un franco o interessante studio sulla progrcssi,•a doeadonza della magistratura nel nostro paese. « Salvo rare eccezioni - egli comincia. - la. mo.gi– stro..tura ila.liana ò inotta; porchò mancano coltura o natumlo vigoro ll'lngogno nella grandissima maggio– ranza. do' suoi componenti. • Questa voritit. si ripeto a bassa voce, recisa. o cruda, da tutti i giuristi non solo, ma da quanti hanno a. che fare coi lribunali. « Non ignorano ossi cho nella maggior !)arte dei tribunali ò vano corcaro un giudico, dico wto ,olo, capace di studiare con serio osarne uno. gravo controversia. e di dottaro uno. sontonza in cui lo otroso alla grammatica non si intreccino In spensierato connubio con lo vlo– luioni dei più olomontari principi del diritto. Del pari non Ignorano cho la dirrercnia fra i tribunali o lo Corti d'appello Oappona percottibile sotto questo punto di vista; o che pornno nello Corti di cassazione sono già troppi i magistrati cho scrivono sentonzo in lingua e forma da far vergogna ad uno scolarolto della quarta clMse elomonla1'o. O cho cosa. si può sperare dalla dot– trina o dall'ingegno di chi ò ormai prosso la vecchiaia, nò ancora ha. saputo Imparare la grammatica. t • Questo per la parto cho chlamoromo inlclletluale. Noi giudici manca o.tratto il sentimento di un bisogno cho do,•rcbb"ossore in essi il più urgente: il bisogno di studiare. « I pii\ sono abituati a considoraro le rivisto od i libri corno roba sospolta..... Nò raro ò il caso di ehi si gloria di ossor giunto alla pensiono senza a.vor mal compralo i codici. • Nello sentenze che le 1'ivisto giu– ridiche qualiRcano corno dolle od elaborale, nove volte su dieci la dotlrina consiste nel monotono infarcimento di vieti latinotll, o la clabora:-ionc nella. vacua ed op• 1>rimontoprolissità di chi, con grande sforzo, scopro por la prima volta un principio olomentaro o lo espono fs D IOt 1 G no tl anco in aria trionfnlo. La collegialità non ò cho una commedio., e la solonniH1.presidenziale è decorazione pura o sem– plice. 111iSIO!l:~i giudici tlrmano oggi c.r,crc graoo errm·e il c.·rcttc,-e ciò cito ieri hanno consacrato come ,·erità inoJ>pugnabilo; nrmano, senza leggero, qualunque do– cisione che l'estensore abbia redatta in perfetta con– traddizione con quoll& cbo han ftrmata poco avanti. Ai Pubblici Ministeri viene mancando, nonchè l'eloquon1,a. 1 la più modesta racilità di parola. E, al rovescio da quel cho a,•vieno all'estero, o da ciò che accadeva anche in Italia ai tempi del dispotismo, il valore intellettuale modio degli avvocati patrocinanti ò al presento di mollo superiore a quello doi giudici. « lo sono certo - cosl Il Mortara - di non poter essere contraddetto ntror– mando che, oggi, 11e1nmo dei giudici inferiori e pochi,– simi l'ra I suporiori, avrobboro capacità di esercitare con successo l'n.vvocnturn. > 0nll"inforioritl\. intollottualo all'immoralitil. il passo - In quesL'ordino di uffici - ò brevissimo. Qui convion IMciare che l'illustro professore di Piso. espongo. il suo pensiero con parole sue: no!;,~;en~r:e 0 ~~!nt~d:~~1:. 11 d1'iub:~i c~i:~i~i )~~iv~~~ ~~:!~: jd~rFiu,i~~rat~tt~~ p~:c~i~r~\~o~~~~~~d~i n~~ rantc, commetto disonestà. continuando ad esercitare la magistratura; ln secondo luogo percbò l'ignoranza è la ne@'azioneprecisa. della ,c,e,uia ju,ti atque injiuti, o gli toglio la percezione esatta della Jiustizia, sia pure di quella. giustizia rel&tiva, di cui gh uomini sono CO· stretti ad accontentarsi. Sarà un ccuo so le suo sen– tenze colpiranno nel giu@to; sarà wi ca,o se cadranno ::~~i~Fi~i~t3i~i~ 8 ~è~~ 11~~~!." 0 8 ~~ i1~lfr~':!èta~ diri- Ne deriva che la schiena., o talora I& coscienza del giudice, si rendono pieghevoli dinanzi a coloro che ten• gono il l)Otere. Il giudico che non sa, o che pure ha la prospettiva o Il natural desiderio di migliore situazione, posto innanzi alla possibilità di contentare o sconten– tare un potente, proforirà. il primo partito : già, egli non ò ben sicuro di far atto di giustizia nè se lo con• tonta nè so lo sconlonta. Di qui lri infesla luo degli a,•vocati politici; i quali, massime se sono giunti o possano giungere a ghermire un portafogli, sono« i padroni dei tribunali o delle Corti •; o la cui nrma apposta a un memoriale, ch'essi ai guardan bono anche soltanto dal leggere, costa forti somme ai litiganti, quasi talism&no di vittoria. Il Mor– tara descrivo Il servilismo con cui sono ascoltali o i salamelecchi cbo ricovono costoro dai magistrati. « In nessun altro paese del mondo forse b accaduto - ogll narm - che Il capo della magistr atura di una città a mo nota si rochi &Il&stazione por ossequia.re all"arrivo ed alla partenza un illustre persono.ggio parlamentare colà recatosi soltanto per partoeiparo, come aooocalo, ad una discussione elio do,•ea aver luogo dinanzi a quella magistratura o a quel prosidonlo. • Ricercando lo causo di tanta o cosl umiliante deca– denza, il Mortara dichiara di voler prescindere da quelle politiche, sociali, otiche, intellellu&II ed economiche 0 1 indugiandosi allo più prossimo, le trova nel difetlo di specializzazione del lavoro giudiziario o nell'assurdo sistema doll'anzlanità por lo promozioni. MenLre l'in• toro. società si va svolgendo verso Il tipo indui,;trinlo, l'amministraziono della giustizia - cho sarebbe una llello (unzioni essenziali di cotesto tipo - è rimasta impietrita nello antico stampo militaresco; ò una so– pravvivenza del p&Ssato. Oii).,secondo il Mortara, b sbaglialo anche il metodo dell'ammissione allo funzioni giudiziario. Una lunga esperienza. gli dlmoslrò che Il massimo numero del

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