Critica Sociale - Anno IV - n. 22 - 16 novembre 1894

CRITICA SOCIALE 330 siano i socialisti medesimi, con la 101-0 diplomazia s1wecala, a l'imello1·0 a posto le cose. Col'lo,dopo tutto, che il fau-oil sociali la ò meno comodo che il fai-o, dopo pranzo, la partit..1.a tres– scllo. LA CRITIC.\ SOCIALf:. GRAZIE, ILLUSTRISSIMI! r,a nostra nuova eo,ulanua. Xoi dovremmo vuotare, in questo numero della Critica, un ve1-osacco, una ge1·la, un fut-gone zeppo, di ringrnziamenti. Il Tribunale - come i lettori sanno - ci ha appioppali altri tre mesi cli carcere per la pubbli– cazione dell'opuscolo J sobillalo1~t, che essi rico1·– dano col'lo pe1" avel'lo visto - in franchigia - in questo stesse colonne, dove non fu sequestrato; e lo1'Se,loggendolo, 11011 ebbero, gli incauti! tampoco il sospetto cho esso contenesse tanta minaccia alla • pubblica • tranquilli!.\ e pervertisse i loro animi con la « apologia > di non sappiamo quali mis– fatti. Comunque, la nostra 11uo\·a condanna - molto mite a petto di altro che colpil'Ono tanti nostri comp.1gni non certo più « colpevoli • di noi - questa condanna cho fa riscontro a quelle gfa in– llitto al Pl'ftmpolini, all"Agnini e compagni o a quelle che si preparano por Ferri, Danielli, Ba– daloni, o por tutti gli altri rei di « pensie1-osov– ve1·sivo >, o che impallidisco di fronte al domi– cilio coatto elci Gandolfo, dei Cabrini, dogli Arturo Labl'iola - preludio tutte allo altre che colpii-anno quanto p1·ima i membr·i 11il1 eminenti della Leaa pc,· la libertà, o che fan sentii-o nell'aria il rovaio p1·ecu1'SOre del colpo cli stato militare in incuba– zione - f1ucsta mito condanna. diciamo, ci pro– cacciò tali compensi per i quali, non tre mesi, ma un anno di carcero ci parl'ebbe ben speso. Si, noi siamo d'accol'do con Dario Papa: è utile, 1>0ichè siamo a quesU fer1·i, che i processi si fac– ciano, che lo condanne si espiino, o non si sot– t1·agga nessuno. 1~; utile cho la misura si colmi. Non ci voleva di mono per questo , 1 ecchio popolo ignavo, ondo impamrgli ad apprezzare la libertà. o a l'icou– quistarla. Bastonate da orbi volean esse1•0;e noi ·iamo lieti di faro la nostra parte di materasso, pm· quel tanto che ci può toccare, tl'l~:~!i°.:.. cl~1~1~i 0 'n~s;;~i,o ag!if! \~~:.~{r 0 ! 0 ~b~a!~~ telegl'ftmmi o nelle tetter-o - dello quali ci an·ivò una valang-.1- o noi gioz·nali. e, come ad Imola, nelle assemblee folto cli po/>010,lovasto anche in ,,uesto incontro la voce de la solidarieti\ fratel'na o vi1·ile.Grazie a te, Luigi ~Jajno, che facendoli anco1· una volta solidale con noi - amico as."'-'1i pii1 cho diro11s01'8 - esprimesti con tanto frenico sdegno la Jll'Otostadol giul'isla galantuomo contro lo ignominie pl'Csenti. E ~razio SOJH'atuttoa voi, ~iudici o accusatol'i illust1·1ssimi,che cli questo li– ue,-e voci dell'umana cliguifa foste l"occasione o lo ;timolo. La solicta,·ielilche voi •~•·igionate - e che ec– cede cli gran lunga i limiti delle nosh'e colpe e dei mel'iti nosti-i personali - noi la devolviamo tutta <1uanlaalla IOiia doi colpiti oscuri, delle vit– time ignoto della pe1'tiecuzionopoliziesca, e a 101·0 gi1·iamo lo osp1·oss1onidi simpatia, di dolo1·0o di ~degno che ci , 1 cngono J)Ot'tlnoda uomini che - pu1· vivendo alfalto fuo1·i della milizia politica - :5cntonoornai :Wllevarsi l'animo, al tempo stesso, alla indignaziouc ed alla spemnza. B1b1ote· :i Gino B1arco Dal fuscio tli lctloro tli protosta in questi giorni J>01'– vcnutcci - tulio ugual monto caro al nostro cuoro o allo quali non ci ò J>ossibilo t>artilamonto risconll-aro - no trascegliamo qualtro sole, 1>orchU riassumono, con mag– gior tompornnza tli forma, il pensiero o il sonlimcnlo a tutte comuno: quello che c· in"iarono il pror. Sorgi, l'ominonto psicologo, onore d'Italia, di cui la mula degli ufllciosi ci accusò di a.vero, nel nostro OJ)uscolo, e urli– tlziosamonto > contralTatto il ponsi~ro; del prof. Uonardi, l'esimio patologo dell'Ateneo Pisano, il quale non si dorrà se, ad evitargli noie possibili anche 1>er lui in questo quarto d'oril cli pazzesca re11zione.dissimuliamo con puntini lo più viv11cisuo frasi i tlel deputalo Ba– daloni, nostro socius scclcl'i$ in delitto comune otl anar• chico, l'amico o l'oducatoro tlei diserotlilti dol Polesine; o influo di colui cho primo rivcndicU, alla Camera, lo 11agioni della onestà o dol pudOl'Osommersi. CARO TURATI, Dai 9ion1ali a111wcmlola cont1am1a dì Pi·a11tJì0lini e la oostl'a; e ne ho a•·amlc e a1•a,ùfedolo1·c, e, perdonate, non tanto pci· voi, quanto pc1• la mise,·a Italia, la quale viene conli11uame11te ,>ceilata, <·ome pci• .;nie;ioni tli ,trif•ni,1a, a <·011v1tl1ioni,le quali, o ji11iram10 con ucci– derla, ovliCi'O con fa,·/a 1•cagfrc violentemente. hi queste vacm1:.e cllfre io ·rilegger;o le )lemo1·io del Sclteml1rini, e 1>e11samloci,u, mi J>al"t'oa <li e&scrc bi Sicilia, mio JJae&c 11atale, fra il tlicill8s<'Uesimo e il cliciot– te1imo amw di età, qua11do '" 1>aw·a,che cirootava 1wllc vene fX,1,(,0,iiclte, pi·odureva il tcrroi·c J>Oli:iesco. L'anima giovanile tlfreutaca J)iUgagliarcta e JJiù /ic1·a invece di temere: e ciU co11duue 11oi studenti alla 1·i– scossa na;ionalc. lo 110nappai·lt•nuo a società cli nc,suna sorta J'JCr w, suntimcnto cccessioo cl'imlipcndc,::a J'JCl'Sonalci iu non sono socialista, come sa})ctc; ma ho stimato che il mo– rimcnlo socialista sia ttlilc ve1· tma futw·a cvolu;io111; sociale. OpJ)l'imcre il JlCnsil•1-o i· oppi·ùnc,·e le sorgenti della vita,· e ormai vedo che 1wsslmo di noi i· JJÙÌ sicw·o in casa sua, JJCl'Chi· ,wn si 1·i1pclla nessunc, libei·tà. Le cmwulsioui della sll'tcuini::ata si fanno JJiU fi·c– qucnti, e il pe;•io<lo cli vita, che aw·al)C1•sala mi,era, i· simile all'ago,iia di un ai;vclcnalo. So]JJ'>01·talc t:on fc,·me::a e c,-ccletcmi semp1•e vostro lìwsi-:rrt: Stuo1. !I novemlore <'AttO TUllATI, Ilo lello sui gion1ali la ,woi:a ,..,w,·milit.a suo danno. So,, mi nw;•aviylio 1>hi di ,mila. Son so quali JXU'Olc scriverle di con/01·10, cli afl'cllo, tli solidarietà. &mo mni– liato tli app,m·tencrc ari u,i J)acse, nel ,,ualc. . Mi confo1·ta solo ii 1w11sicroche uti al.Ju1ic1·u<,lclie<l im.:o:wienti <lf'I 7>0lc1·i.:, 7wcveduti tlalla nostra loyica in– /lcssibilc, 9io~'lt110mollo alle, sa11tacausa della 1·ctlcn.– .:ionc delle 1Jlcbi. Per la oila ,mu an:nw E. UONAltDI. 9 110,·cmbre. CAltlSSJ~IO, i.ci ltta co11tlan11a,che i· couda,ma tielle r;;eritit scicn· li/iclw che si liamli1co110 dalle callctl,·c ugiciali eta uo-

RkJQdWJsaXNoZXIy