Critica Sociale - Anno IV - n. 9 - 1 maggio 1894

6 CRITICA SOCIALE iienza dei lettori non è gii\ esaurita con questi\ prima di soggio. GIUSEPPE 13oN7.0. In allesa cho il sig. Bonzo ci Jll'epari le risposto che ha già nel pensiero, ecco inlanlo un accenno d1 proposte concrete sbou.ateci dn un nllro nostro competentissimo amico, piemontese anch'esso l'av- vocato R. LOl'Odi Ivrea: ' Oli studi dell'Einaudi o di Rocca Pilo(') mi richia– marono olla memoria il programma agricolo trancoso o il questionario rurale formulato l'onno scorso r). pubblicando I quali rivolge,•ato un caldo appello a tulti i ,·olonterosi, perchò port&S!cro Il loro contributo di dati, di osser\'lzloni o di cognizioni pratiche, in un argomento di tanta. importanza por un paese ominon– temento agricolocornol'Italia. Non so so molti l'isposero n. quell'appello; è corto però che, so quel tentativo rosso andato fallito, gio,·o– rebbo ritornare alla prova_ percllò ò il solo modo pra– tico per poter stabiliro un metodo di lotta cd un pro– gramma di aziono uniformo e concordo ai principi generali del partito socialista. Quanto scri\'0 por il Monrerrato nocca Pilo potrebbe dirsi di nitri luoghi, poiché l'origino della piccola pro– prietà rondiaria ò pross·a poco uniformo in ogni regione. Anche nel Canavo o prima della rivoluziono rrancese Il clero possedeva vastissime ostensioni di terreno: - il te~rilorio d'Ivrea noi 1789 contava 010 proprietari, di cui 50 erano rappresentati da abbnzie, benefizi, cappel– lanie, conventi, presbiterr, ecc. Cloò: sopra iiOO gior– nate ( 1 ) di terreno, questi enti ne possedevano 2150; vale a dire fra un terzo ed un quarto di tutto il ter– ritorio. Tutta questa vasta proprietà ecclesiastica fu stroncata dalla bufera della rh•oluzione franceso, la quale nel compioro il suo mandato storico con innumerevoli do– croti ne sparpagliò gli appezzamenti, creando cosl uno stuolo i.linuovi proprietari. Erra però l'Einaudi quando dice che la piccola pro– prietà dà buoni risultati per ·la produzione e per la cultura. Poichò la coltivazione di questi minuscoli fondi ò costosissima; la qunntilà e qunlilà del loro prodotti ò relativamente inforioro a quanto producono i grnndl fondi, coltivati intensivamente e con metodi razionali. Ollracciò, se la. piccola proprietà non ò ancora In lsrncclo (come dico l'Einaudi per Doglinni), o facile trovarne lo ragioni nella altualo e rorse transitoria ri• muneraziono della coltura viticola; ma basta un con– traccolpo delle regioni vicine, un trattato commercialo disastroso, per rovinare completamente i viticultorl, come a,•,•enno, per lo guerre doganali con la Francia, tiella proi.luziono vinicola nello provincie meridionali. E por constatare ciò, basta che l'Einaudi estenda Je sue ricerche in altri comuni di pianura, anche solo In quelli posti sulla sponda opposta del Tanaro, e vedrà che il processo e,•oluli\'O dello scomparire della piccola proprietà ò già Iniziato, como lo pro\'& il numero dello subaste fattesi nell'ultimo decennio. sensibilmente au– mentato. Del resto vi sono condizioni speciali di piccola pro– prietà fondiaria, i cui vantaggi esistono solo nella fervida fantasia di alcuni economisti. Nei paesi monluosi, per esempio, O bensl vero che (') Critica Slxùtl•: Anno tv. Numeroe. <'> Anno lii. Numeri 7 t a. (') Misura antica p!emon1e1e,che corrisponde a !1310m. q. e la piccola propriefà sussisto od ò rigogliosa, od ò bensl vero cho h•i Il valore della lc,rra. ha raggiunto un prezzo assai alto, di g1·an lunga superiore al \'alore roalo; ma ò vero nitrosi cho questi prop1·ietari non considerano il loro podere come unica fonte di guadagno; alcuni esercitano qunlcho mestiero nel paese stesso ovo pos– siedono; nitri - e sono i pili - ogni anno abbando– nnno lo loro cnso, si recano all'estero, ove, cottimisti o semplici operai sui lavori pubblici, raggmnellano qualche po' di denaro, cho donà poi servire per il sostenta– mento della. famiglin. Ma per essi Il rruUo del loro fondo non ò la parte principale dolio loro entrato. Nei paesi di pianura invece, d0\'0 la coltura dei ce– reali è molto mono proficua, il contadino dove guada– gnare tutto col lavoro dei campi. Questo povero paria lotta con eroica ostinazione contro lo continuo ed enormi dirtlcoltà, che Q'.11 si parano ad ogni tratto da.vanti, o quando è costretto a cedere, abbandona la patria, cho non lo può pil\ nutrire. ... Ricortlato la geniale similitudine del nellamy? Ad ogni scoHa, tlall'omnibus giga.ntesco, guidato dal11 ramo, trascinato por una ripicla salita dnlla massa del popolo, cadono a terra alcuni del privilegiati, i quali tosto si aggrappano alla corda od aiutano a trascinare il pesante carrozzone, sul quale prima erano comoda– mente seduti. Non vi par di vederli quei piccoli possidenti, metà capitalisti e metà proletari, t quali lottano furiosamente, con lena disperata, contro il torrente, che si ingrossa., ftnchò ne son travolti l Ebbene il partito socialista non devo st.1rseno inerte di rronto a questa 0\'Oluzione economica, nè devo ab– bandonare l'aziono all'arbitrio di ogni gregario, che muove a capriccio, secondo le sue Yedute e secondo il suo temperamento: anche facendo la. propaganda nelle campagne il nostro partilo devo procedere - per quanto gli ò possibile - in modo raiionale od ordinato, adat– tandola soltanto alle varie condizioni delle singolo 1'8- gioni. Quindi sarà opportuno fondare - 1>er esempio - cooperative di braccianti nello regioni dei latifondi come nella bassa LombardiB.i noi Veneto, nell'Emilia, mentre ciò sarebbo afTallo inutile noi paesi ove domina la piccola proprietà. 11 partito socialh1ta devo assolutnmonto conquistare i Comuni, in modo che - divenuto rappresentante dei comunisti - possa tentare quella serie di riformo, che arrecano presto qualche miglioramento materiale; potriL fondare Sindacati agricoli, i qunli abbil:rno ampi locali - concessi dal Comune - in cui si tongnno pubbliche conrerenze, vi siano giornali od opuscoli agricoli, ab– biano doi campi•osporimenlo, dei vivai di piante, prov• \'edano allo smercio dei prodolti, procurino sementi, al• treni, concimi clllmici, ecc. Quando questi Sindacati non possano dare lutti quei beneftcì di cui sono capaci per mancanza di mezzi, il Comune socialista darà loro un aiuto matorlalo, stanziando - 0\'e occorra - un apposito fondo noi bilancio comunale. Oltre a questa, molto altre cose potrebbe raro Il no– stro partito nelle campagne ove domina lo. piccola pro– prietà (cantino sociali, latterie sociali, riforma. dello congregazioni di carità, ecc.), ma. sa.rebbo necessario che rosse ascoltato l'appello ratto dalla c,·itica, del quale ho porlalo pill sopra. Sarebbe necessario che si preparasse una raccolta seria, coscienziosa di fatti e di dati, si formulassero

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