Critica Sociale - Anno IV - n. 4 - 16 febbraio 1894

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Becao: Anno L. 8 · Semestre L. .e- . t.ll' E•te .. : Anno L.18. Semestre L. 5,50 LeUere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufflolt di CRITICASOCIALE: MILANO: Portici 6Allerl1V. E., 23 (2' Jlm 10!111) Per IIILANO al pub abbonaral aocb• a.Ila Libreria Dumolard: c. V. E., 3r, e dall'editore lii. Kantorowlu: via Manzoni, 5. Aaao IV - N. 4. SOMMARIO Attualità. Jn at/ua dd Vupr, (f'ILIPPO TUIUTI), ·Jntra111l!)tm;11 ttt'l pro.91-amma, trand9e,i;a net metodi: é que.rta la t10.rtra ltrado f (Z0LFASIH.f.0 6 LA CRITICA Soc1.uc). Studt aoclologlcl. La tntt•llone tributarla e il paruto .roclalUta (Avv. 1'11011K1Co M'AIRO!'<I), Rlroltulonc cd anarclll.,mo (CARLO KAUTZKY\ Jt t,itanclo pa.r.rfoo della bor(lh"-'ll'l: lii. l.'evolutione prossima i I\'. &:hhl.n e lavoralori (P0)ll'H0 DETTISI), Fllo1of11 1 letteratura • varleti. Il .roctolUmo all'utero: IA\niu: ion:i.llzt: azìone delle miniere (Dot– tor o. l'ISAftDI). BotlcWno blbliO{Jraflt:O: libri di F. MOKIOI.IASO, A. ASTURAno, C, MORISI, Bt.Wtottca di flrOJ)O!JOnda. In attesa dei Vespri i~ poco pili d'un anno - la piazza di Caltavuturo non 01-a anco1•a stata chiazzata di sangue plebeo - e Pasquale Di Fratta narrava in questo colonne la dolente istoria della spoliar.ione dei contadini nel mezzogiorno d\ltalia. Con un·analisi rapida, br·illanto, vigOl'OSaed equanime, egli dimostrava quale inferno avessero lastricato le·buono intenzioni dei borghesi democratizzatori della propriefa terrie1·a mel'idio– nale, che do,•e, 1 a11Oprepa1·are il paradiso terrestre a pa1·ecchi milioni di contadini; e concludeva con la nota p1·oposta della ricostituzione degli antichi demanì por amdarli, con cl'iteri o garanzie mode1·ne, a cooperative comunali di agricoltol'i, stabilile e regolato per legge. ('J li disegno em cosi pratico, cauto, preciso, si in– granava talmente alle leggi ed alle ti·adizioni esi– stenti, che sarebbe par3o - se una qualche logica ideale 1·eggessela storia - dover piacere sopratutto a quei conser"atori (esistono ossi?) che non fanno consistel'o. tutta la scienr.a di governo nell'efferato manutengolismo e nel -b1·igantaggio legale. L'autore stesso sembrò nutrisse qualche lusinga in pro1>osito. Ma noi avvertivamo nella prefazione all'opuscolo, come il solo • risultato pratico • di esso sarebbe stato una nuova dimosfrazione dell'assoluta impo– ten,.a del presente regime a migliorare sè .stesso. Pur troppo fummo più accorli stregoni che non (') CrWca .roctale, t89t, num, 17, !I, !4; 1893, num. i; arllcoll di Lucio; r:..cc<,IU poi nell'opuscolo t.a.roctauuazlo11e della terra (Vtdl e Hlblloteca di propaganda •). '1 no B1arco llllano, 16 febbraio 1894. temessimo noi stessi. Per quanto il rimbombo delle fucilate e il c1·epitio degli incendi aggi~ngessero indi a poco qualche nuovo argomento a quelli ciel Di Fratta, il suo lavo1'0 - nè è certo il suo o il nost1•Oamor proprio cho debba sof1H1·ne- non trovò in allo loco neppure la benigna attenzione che vi avrebbe ancora, a quei tempi, raccolto il pH1 dimesso dei consigli di Costanr.o Chauvet. Quella g1·an testa scientifica del Giolitti ris1>0se un giorno, nella Camera, al Colajanui, che ,,i ave,•a alluso assai fugacemente, ch'egli non credeva all'utopia delle proprietà collettivo. Cosi la questione fu sepolta ancor p1·ima del nascere. Puro ossa Jo,•a il capo dal sepolcro ogniqualvolta un po' di coltura e di cosciem:a moderno interrogano il doloroso problema. Ecco qui un ,Memo1·a,utoal Ooven10 ttal1ano ve,· la durevole vaclficazione della Sicilia, che ci giunge ora da Palermo. (') Vi hanno posto le firme alcuni degli uomini che pili onorano in Sicilia il pensie1>oe gli studi: basterebbe citare, per tutti, il Sah 1 ioli o lo Schiattarella, p1·O• fessori all'Ateneo di Palermo, ai quali fan corona il deputato S. Cuccia, Cal'lo Albanese, gli arvocati A. Moi·,,illo, A. Marinuzzi e A. Battaglia, del quale ultimo - che fn restensoro - è imrninenlo una storia della « e, 1 oluzione della propriot:\ fondiaria in Sicilia nel presente secolo». Questo documento. in cui la p,·oposta. se non il nome, del Di Fratta ricompare, forse alquanto sciupata, certo assai meno ferrata di concrete gamnzie giuridiche e le~nichc, merita tuttavia l'attento esame degli studiosi. . . . II Memorando è diretto all'Eccellenza dell'attuale presidenle dei ministri, nel cui senno protesta la pili grande o rispettosa fiducia, una fiducia per altro che non si dispe11sa,fin dall'esordio, da ammonimenti come questo: Nel marzo del 1842 Michele Amari scriveva: i Vespri non si combinano, essi so110 irrcsistibilmonto ispirati, irrompono all'ora. fatalo o sopJ>iantano il potere. Questo ricordo, signor prosidonio, viono spontaneo nell'ora. eho nUravorsn. la Sicilia, fra. lo ribellioni popo– lari da. un lato o lo stato d'tlsscdio dall'altro. Nel 18-12 quel Goverllo non ascoltò gli uomini di me– rito o di cuore che amavano la. patria o no venne la. eonflagraiiono dol 1848, o poi, nel 1800, la sua attesa e irrimodiu.bilo caduta. {1) Palermo, llbrerl:i. cario Clausen, IS!H.

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