Critica Sociale - Anno III - n. 23 - 1 dicembre 1893

354 CRITICA SOCIALE mento ufficiale venuto Bila luco,hanno colpito assai pii.i largo e più nito cho non sta la persona di un ministro o di più ministri. V'è chi dice che l"isti– tuzione stessa, cho il parlamentarismo sono feriti a morte; ma aocho i pill miti consentono che per lo meno ne è profondamente ferito il Parlamento attualo. Da ciò, non da altro, consegue che dalla crisi nessuna indicazione potasse ,·enire a.ISO\'l'ano per la scelta di un succcssoro. Posto questo promesso - che, per usare il gergo dei cu1•iali, sono n.ssolutamenlo paciflche - non occorro 1··icercaroo.sompi coslituzionali alla classica storia inglese, basta por1'0 a contributo il piUsem– plice senso comune, por do,•01•110 concludo,-e che la sola soluziono corrotta che si imponesse - dacchò dal sup1-cmo potoro non sono da protendere mezzi rivoluidonari - quella si 01-n di un Ministero d'ar. fari cho sdoglicsso In Cnmorn o indicesse di nuovo i Comizi. El'a insomma l'appello al paese. Cedo, nello nuovo oloziooi, av1'0bbogiocato,come sempre, anche sotto l'anodina colh'o di un Ministero d'aOàri, la rorza reale di quello lnrvo o 1nonconicli partiti cito esistono ancora, di quello accoz1.aglie o camorre di uomini cho di ,·ori partiti tengono il posto i pro– b.1bilmento no a,•1-obbe vantaggiato la Destra, come quella i cui uomini sono, o scmb1"tlno, i meno ba– cati. Comunque, la Corona a,•rebbe, per tal modo, dis.inYolta,in apparenza almeno, la propria perso– nalità e 1-cs1>0ns..1biliU, dn <1uellodella Camera, avrebbe ratto atto di vita indipendente spiegando In propi-ia runtiono specitlca nel modo e nel mo– mento che lo Stntuto lo impone e, io!cri-ompeodo la prescrizione del suo J>0torcassorbito a grado a g1-ado dal so,•orchin1'0delle razioni, avl'ebbe p1-o,•– voclulo anello nlln p1-opria salute. Ma l'appollo nl p.1oso, questo è che la Corona, o piuttosto i suoi pili immediati consiglieri, temono in qucst'o1·a,d'acco1-do o in 1m1·i grndo col Parla– mento. J.n chiamai!\ di Znnnrdelli non· ha altro sco1>0 cho di evitare, ossia di prol'ogaro questa prova, In quale, dato il dilag:rnto mnlcontontomas• simo in talune 1·ogioui, come la Sicilia, sarebbe 1 non lo neghiamo, un salto verso l'ignoto. Perciò, tutti costo1-0 1 a p.11'010 ligi allo istituzioni, risultano in cfToUo1'0pubblicani, dncchè per p1'0lungare il dominio pr-oprio non si pel'it..'lno di solida1iu.are e confondo1'0 il potei-o supremo, cho donebb'essere fulcro immobilh dello 1'0tazioni politiche, con l'or– ganismo mutabile di un p.,rlamcnto per tre quarti disratto, destinalo a c1'0llnrea bro,•o scadenza. Nè il potere supremo ha nerbo per 1-ibellarvisi. Il che dinota come una p.,ralisi progressirn ha in,•aso da,•,·01'0 tutta la compagine de11oStato bor– ghese iblinno, salendo fino allo cuspidi piU.eccelse. E tutto ciò e possibile sopratutto per l'atonio ge– nerale, per la mnncanUl di qualsiasi corrente sana ed onergica nella vita politica della nazione. Nel runzionnmonto no1·malodella vita J>Olitica, come in ogni altro cam1>0 della vita, tutto p1'0CO<lo p r azioni o reazioni dotorminantisi a vicenda. Da noi, lo sfa– ccio p1-og1'Cdisco p i· fol'zn propria, scn1.a reazioni l:S1b1 wc 1.,:, tll n liberatrici, come una lenta cancrena. La borghesia italiana riusci ad essere più panamtsta di qualsiasi altra, senu a,·er avuto lo melll del rigoglio delle borghesie dei paesi vicini: simile a quei rachitici che hanno tutto 1e luch-le precoci e pocao nessuna virilità. Do,·e sono e che fanno i 1-opubblicaoiin questo momento? Si direbbe che non è affar 101'0. E i socialisti I Mentre In lnghlllerra lo forza del proletariato, in uno degli scioperi pili colossali del secolo, strappa a un nrbitrnto b'O''ernativo il rico– noscimento del diritto della mano d'opera di con– correre a flssnl'olo condizioni dol la l'oro, e 1-0,•escia cosl teoricamente o sc1-olln oi ratto il diritto quiri– t.'lrio dei J>Ossossori di COJ>itale industrialo; mentre in Francia l'attoggiamouto risoluto dei socialisti arrivati iel'i alla Camem dotol'mina,fln dalle pr-imo sedute, In caduta del Minlslor-o o la coalizione espii· cita di tutto lo fo1•zeborghesi, dai clericali ai ra• dicali, C:Ontro il p:ll'lito socialista; di., noi, cli fronte ad eventi CO$l gr:wi e preziosi per noi, O ancora un desiderio la costituzione doi nostri deputati in gruppo autonomo, iniziante iu pro1wio nome una agilaziono quahsinsl, fuori dai conciliaboli di quel• l'Estrema Sinistra borghese, che si compiace del ritorno all'o,·ile dei saltimbanchi, due volto transrugi, coraggios.,mento spulezzati dalla na,•o che si som• merse. (') P1-olcsta, 6 ,•01-0, Colajnnni, 1'01-00 della cam– p..,goa di scandali ch'egli ha suscitala o nutrita, l'igoroso ed impavido; ma la sua p1'0tosta si chiude con la designazi('lnodi Crispi al timone dello Stato! E no,•io, che acccnnn alla CosUtucnto e allo espro– priazioni dei tol'roni incolli, - due dorh'ati,•i, che J)Otl'ebbet-o cssoro due pallintivi officac.i, almeno per un J>eriodo di tempo - rimano ,·oca inascoltata e solitaria di fllosoro. Cosi si procede, via via, souzn 01-ionlazione, senza ve1'0conh-asto di p:u·ti, accomoclando:si ogni cosa pe1· vin di combinazioni pal'lnmontnri, pili larghe o pili stretto di baso, isonza una fiaccola nò per illumina1·e nò por dish-uggoro. La « combinazione parlamentaro•. quo:-ito giocl1ottobambinesco, è ormai tutta la politica. l•'uo,·idi casa c'O il caos inerte, il caos desolnto, donde non 1'A.ggfa un'idea, donde non sprizza un germe. I cantastol'ie della politica gri– danoche una cosa ci vuoto anzitutto, ed ò un oor;erno onesto, o, sp.,cciandoquesto nonsenso,erodono rorse di emettcro una idea. Un go,•erno onesto, pe1• ~ nerazione spont..·tno:1, quasi l'oncst..\ politica rosse il frutto di un atto volontario del libol'O arbitrio: una questiono da rogolnrsi con sè stessi o col con– fessore. Da Berlino il l"oru:ib-ls ci gl'ida: e su, 1 via! un buon pugno nel scenario e la comm odin ò finita! » - Veri ,imo: ma chi ha bi-ace.io p er sferrarlo? PtLJPPO 'fURATJ. ('l t però da notar• che all"adunanr.a U corr. deU-t-;~tre111a Si– nlstrt, Prtm1>0llnl dlchhu·ò rlpetuuunente, anche a nome di Bere– nini, che (edell nl ninndatodel pnrtlto 1ocl11.ll11a,eulnulla 1 >0tev11.no 11veredi <'omune col 1i11rtllo radica le delln borgh~1!11.Tale dlchla• ru.lone ll\t:\ rl11rodot1a nell11 /Allfl ctl Ctr,116, Perrl ed Agninl erano n11entl.

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