Critica Sociale - Anno III - n. 23 - 1 dicembre 1893

362 ORITIO,A SOOIALE .. In senso più generalo o prescindendo dal nostro spo• ciale punto di ,•ista, il libro di Novikow ha un altis• simo valoro ·sciontiftco, perchò l'illustro pensatore russo, con un tentativo in gran parto originalo, ha portato nel cnmpo della sociologia il problema dello relazioni J>Olitlcho rra gli Stati, genornlmcnto considerato alla stregua dei concetti puramente giuridici o tradizionali; darlllo cosl alla Federazione internazionale una baso sicura noi positi,•ismo. A questo proposito si Jntò dire anzi che la ricostruzione internazionale di lui sta allo ricostruzioni che taluni filosofi(Dcniham, Kant, Sainl– imon, ccc.), a,·o,·ano concepito in passato, come il so- cialismo sciontiftco di Karl Mar.1 al socialismo utopi– stico l'ranceso prima del grondo fllosoro ell economista. tedesco. L'opera lii Novikow innalza l'animo alla pill bella o baldo. speranza, giacchò si afformn poderoso monto como tulla una dimostrazione cho l'iwveniro sarà della scienza o che il progresso non conosco rrontioro; dolco rofri• gorio o conrorto all'animo nauseato o stanco dello brutture cho inrcstano rara presento. Euca::-.10 FJ.ORIAN. L'AMBIENTE NATURALE (Co11fbrna.:. e /1/le: cegqad Il num preudente) Ili. lligollata l'ipotesi .d'un Dio creatore, si doveva, poi· spiegar-o i fenomeni della vitn, ricorrere all'a• ziono delle forze della materia; i\ltl'ibuil'o la c1·ea– ziono dolio pianto o degli animali o lo loro trasfOI'· mazioni all'azione dell'ambiento cosmico, del« mondo ambiento> come dicen. Saint-lii lo.ire. Cou un Dio creato1-o si pote,·a darsi conto di ogni cosa, senza froppo scer,•ellarsi. Cosi, gli uomini erano stati creati pc1·sntollare di sangue lo pulci e lo cimici; i lavo1'iltori per satollal'O di godimeuli gli oziosi; i locatari per pagare le pigioni 1 i proprietarì per intascarle, ecc. I.a teol'ii\ matcl'ialistaclclla natura sopprimo queste spiegazioni, altr·ettanto facHi quanto concludenti. I natui·alisti modc1·ni, so somigliano ai p1'Ctiper la son•ilit.'t, non sono dolaU di quoll'igno1•a11zabene– dott..'\che permette alle persone religiose di la11ciarsi cosl nrdil..'\mento nel beotismo; essi de,•ouo l'icer– ca1·0 faticosamente i principali ngenti naturali del• ro,•oluzione organica, scnzn pretende1'0 di saper assegnai-o la cagione di tutti i fenomeni. A Carlo Da1·win spelta l'onore di avere scoperto parecchi di cotesti as-enti e di a,•erne dimostrata l'azione nella formn1.1onedelle specie. Oa1·win cbbo il vantaggio di vivere nella terra classica degli allovato1·i; egli notò che gli animali do mestici nndavnno soggetti a molteplici variazioni, lo quo.li, quando richiamavano l'attenzione d'un al• le, •at o1-o,venivano colti\•ato o « nssato ». Huxloy cita un esempio caratteristico: i montoni del Ma.ssachusels :wevano il diavolo nello gambe; non c'era siepe, per quanto alta. che 1)011 superas• sero; i nttaiuoli si disperavano di non poterli chiu• doro in nessuno steccato. Un giorno una pecora partorì un'ariete di gambo molto corte. Ecco il rimedio all'ardore acrobatico dei miei montoni, si disse il 1>r·op1·ietario del gregge. Egli alle\'Ò accu– rat:.unente queste ariete 1Hrno,se no sor,•i come rip1'0Cluttoro,o in capo a pochi anni non possedeva che montoni n. gambe corte, cho avevano perduto lo tendenze saltal>eccanti dei loro antenati. l vicini lo imitarono od oggi in America c'ò una razza di montoni nani, come da noi ce n'è uua di cani bassotti. Oli stessi fenomeni a\', 1 engono fra gli anima.li selvatici. Dal parto di una fupa o di un con iglio femmina non tutti piccini, l>enchèsomiglianti, escono eguali; essi diflèl'iscono pili o mono t1'illoro. Il pili vorace, ad esempio, il piu alacre alla pop1>adiviene ph't p1·esto fo1·te ed abile a cnnsa1-o i pe1·icoli ed a procu.-a1-siil null'imento. Esso ha magçiol'i proba· bilib.\ di 1·aggiunge1-o ret..\ adulta, di 1·1prodursi,e quindi di trasmettei-o lo qualità voraci che gli as• sicurarono la su~rioritiL I dindi seh 1 atici sono camminatori ter1·1bili,la femmina h-a,•e1-sadistanze enormi seguita dalla sua pigolante famiglia; i pul• cini froppo deboli per rcg~oro a questo co1•.se, ri– mangono (>Cl' ,·ia o muoiono. mentre i gio,·ani tacchini dai 8'arotti d'acciaio l'esistono e tl'asmettono lo loro qunhtà. lia natura non ò nè morale, nè buoun, nè intelligente; le suo f0l'Z0 ciecho soppri– mono spietatamente i deboli o non lasciano in vita che i forti. Lo pii1 piccole variazioni di un Ol'gnnocho danno a un'.tnimnle un vantag-gìo sui suoi concorrenti sono couser\'alo o, tra.smettendosi di pad1·e in figlio J>CI' r;enerazioni o gcnemzioni, si sviluppano; cosi si spiegano gli artigli nguzzi del leone, sua arme offensirn, o rabbondanto criniel'il che protegge, corno scudo. il suo petto. Gli animali prendono il colol'o degli oggetti fra cui vh•ono: i camaleonti sono vc1'tli come le fo~lie degli alberi, i pidocchi biancastri come il cuoio capelluto; questa analogia di colo1-oli p1·ote~ge contro i I0l'0 nemici. Lo fem· mino degli uccclh. che durante l'incubaziouo deb– bono 1·imanero immobili, sarebbo1'0 facilmente se- f:~m:~~i as~ii~~:!li!/liJ~:•,e!~~-se a\lOSSOl'O lo piume V'ò dunque una sele:;ione natm·ate fra !Jlianimali allo stato di natur'il: sono i meglio d otata, i meglio adattati al loro ambiento natura.lo che trionfano nella lotta 1>0rla vita. La selezione naturale diffe• risco dalla sele.:tone m·li/lciale, che fa l'alle,•ato1'0, in questo: che l'uomo, scegliendo o sviluppando una qui\lill\ nell'animale, non pensa che all'utile cho essa gli Jll'esenla; so,·ento anzi sac1·i0ca l'ani– malo; cosl la grascia S\'iluppata nei maiali è loro immensamente nociva. La seleziono natu1•alc, al contra1·io, non prescr"a che lo qualità. utili agli animali. t pe1'Chè lo forzo della natu1'il sono prh•o di intelligenza, che i loro rhmltati sono cosi intel• ligenli. Ma nella natura. agiscono eziandio forze intelli– genti: dovurH1uev'è scelta, determinazione, v'è ne– cessariamente un'azione intellettuale. Le farfalle, che svolnz1.anosu un campo od un'aiuola, scelgono, «selezionano» i nori sui quali posai-si; ed è ,•en• tura per noi cho c.sse abbiano lo stesso nostro gusto pei colori, perché sono esse che consorva1'0no e S\'ilupparono la brillante colorazione dei nol'i: svo– lazzando di co1'0lla in corolln, fraspol'tano il pollino fecondatore, e si notò che sono i !lori dai colori più vivaci quelli cho di prefore111.a. so110visitati da questi l01'0 alati paraninfi. Anche gli uccelli hanno il senso della bellezza molto svilu1>p..1to; i maschi. corteggiando lo loro femmine, fanno la. ruota o ostentano le piume pili brillanti. Le scimmie, che nella se1·ie animale sono i più p1'0ssimi nntenati dell'uomo, presentano agli occhi innamorati dello l01'0 amanti i 101'0i\Di coronati di i\ureolo brillan• tomento colo1·ato. Oh! illush'O Cousin, dovo mni \'a a 1·annicchinrsi il Bello, questo attributo di Dio? l,o pianto e gli animali non avrebbo1-o potuto sviluppai-si se non avessero posseduta questa 1>ro•

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