Critica Sociale - Anno III - n. 22 - 16 novembre 1893

CRITICA SOCIALE 345 elio tutte le altro difficoltà, che e,:1i vanno enumerando, sono più subbietth•e che oggetth·e. Sl, poichè tra i non pochi diretti del giovane partito socialista italiano vi ha anche questo, di una fretta arrannosa, di un'impa– iionu. 1nr1t.ntlloche davvero fa. sorridere il critico. E prima di chiudere, ml promo notare che, a.d onta di tutto quello che son venuto dimo1trnndo 1 io non in1endo arrormare che proprio In nessun caso si debba ricorrere alla cooperazione: non \'i ò rorse qualche coo– pera1t,·n anche in Oermania 1 Ma non ò dcli& eccezione alla tattica, bcnsl della tattica che noi dobbiamo occu– parci. E allora, paro proprio all'amico OariboUi che io combatta I& cooperazione perchè lndigest... a Marx, a Bebel, o ad altro illustrazioni del partito? O rorse, in questa. mio. lunga conruta:ziono o nollo srorio di parere Illogico, avrei por avventura finito coll'ossorlo davvero1 In tal caso il mio orrol'o sal'obbo ben J>ll\ condanna– bile di quello In cui cadono I cooporativisli, i quali, convlon dirlo, sono Illogici solo per Il troppo buon cuore che ra spesso ,·clo alla loro lntolligonr.a. E, cruccia.ti dai pericoli a cui debbono esporsi gli operai nella loro lotta, sono Indotti a faro I più bei progetti per condurre in Porto i proletarl senza urti, senza scosse e senza dolori i e tulli asgorti in questa illusione, non s'aV\'&– dono che e~i sognano ad occhi aperti. Si, bei sogni e null'altro! Giacchò per vincere bisogna lottare. I-~ la lotta, si s&,per l'uno o per l'altro dei com– battenti non è sempre la cosa più aggrado,·ole: qual– cuno bisogna puro che le pigli, quando non le prendono tutti o due. QIO\'ASSI 0RUSELLt. Lo scampanio può seguilirc. L'AMBIENTE NATURALE I. Ogni clnsso dominante mantiono la sua oppres– sione collt\ rorza b1·utalo o colla for"ta intellettuale. La religione è una dello p1focipali forzo intel· lettuali cfie curvano sotto il giogo le classi oppresse. Nel secolo decimottavo la borghesiri era la classe subalterna, ossa lottava contro la nobiltà sostenuta dal clero; allora quiudi em volterriana e giuocava anche all'ateismo. Ma non appena divenuta classe dominante, ,•oltò ca.sacca e tornò, piano piano, alla fede de'suoi padri; oramai ossa non doveva piùJemere l'oppressione religios.1, bensi utili1.zarla. Ristabilì Dio per decroto, come per docroto lo 3\'eva abolito; rialzò gli altari che aveva r-o,•esciati o salariò i preti che avo,•a s~liati o perseguitati. E i preti si mostrarono SCl'Vltoricapaci di qualunque basseu.a per compiacerle. Non do, 1 0 quindi sorprende1'Ci di trovare noi distretti industrlali la claMO dei pa– droni la più profondamente bigotta e il pretume e:1ttolico o protoslllnto il più corruttoro dcll"intelli- r,?~ 0 C8iìi~it~rfert~ 0 d:rl~'O b1~c!a 10 ~ro~~tta sdi Bòraogor: Noa UIUNI a metAI Su ,1a1 u.lUI, paall•celo; Sa.Il& per tuUI - alto,11/ Id ... 14.... , lld! Ma h.\ religione cristiana ave.'l molto perduto della sua anticn influen1.a; por mbborcial'no gli strappi o t\iutnrla nolln sua opo1•adi oppressione intellot– tualo, i filosofi e i politici dolln borghesia crearono gli dòi della religione libe1·a pensatrice: P1-ogresso, Lavoro, LiborU\ 1 Pntria, ecc.; gli economisti inveo• ta1-ouolo loro leggi naturali eterno e. por abbrutire sempre meglio ruomo, roderarooo il fatalismo re– ligioso col contrafforte del fatalismo economico. Malthus, cho concentrava in una sola persona. il preto o l'economis~,. rormutò lo sua legge della pnpolationo e insegnò cho. non avendo ra pre, 1 i– dente P1-ovviden1,.'\preparali i viveri poi' tutti gli uomini, gli uni dovevano crepare di fame perchè gli altri crepa.sse1'0 d"indigoshono. Ma.la borghesia trovn che questa trinità religiosa (la religione cristiana, la religione liberale, la re– ligione oconomica) non basta ancora a comprimere intellettualmente In classe salariata; essa cerca quindi di 1>untellaro la sua dominazione economica o po1itica con teorie scientifiche. La Chiosa, ignorante o g1-ossolana, folgora,·a i suoi anatemi contro lo scion1.onatu1-nli,questo in,·enzioni del diavolo; o accendeva i suoi roghi per i dotti. c1ue~tistregoni, omissar•i di Sntannsso. La borghesia invece, non mono ignor:rnto ma ph'1 qut\ttl'inaia, !i~~i!iz:a!~:;f1g~~1~ 0 a~~~~~ 1 I: 1 fo~-~~p:;~~1! 8 ~it~?;,L! gliele sottomisero: duo forzo, di scope1•la relati,·a• mento rooente, rclasliciL-\ del vapore acqueo o In elettricità. sono rra i più poderosi agenti della sua fortuna. La borghesia non uccido piil i dotti, pre– ferisce sfruttarli; nelle grandi inlraJ>rcse industriali od agricole, chimici, ingeg11e1·i cd ag1-ooomi con– corrono corno semplici p1-ol0Uui al suo arricchi– mento. Ma ossa attendo ben alti-o dalle scienze na• turali: ossa intende fare delle l01-0pili ardite teorie altrettanti strumenli d'op1>1'CSSiono intellettuale. La bo1Jhesia vuole cho tutto lo rorzo intellettuali ri– badlSC..'lno alla miseria la classe snlariata. C..'lrloDarwin. il J>iù grando nntumlista o uno dei pill p1-orondi pensatori della nostra epoca. colui cho rido.,tò dal suo lungo sonno la teoria di La• ma1·k o di O. Saint-llilaire, che lo infuso nuova vila o la roco trionra1-e., tentò pro, 1 nro che le ine– guaglian:r.e sociali sono fataliti\ naturali. cicnziati di secondo e di decimo ordine, che ,•ivono sulle idee de~li uomini di genio corno i pidocchi sulla JM!IIO dol leoni, andarono pii, in là; martiri1.1.a1-ono 1 loro corvolli per dimostrare che la tcol"ia danvi• ninna è la pi1'1schiacciante confutazione de l soci a– lismo moderno: nolla lotta 1>01·ro.sistonza, es.si di• cono, la vittoria non toccando che ai meglio dotati e ai pH1 adatti (to lite fillesl), i f(O(limentidella terra spettano di diritto agli iudiviclui inutili, agli inc..'\· paci della classe possidente; gli umci pili elevati della nnziono spetteranno nlla straordinaria intelli· gonza dei 'l'hiers, dei Mac-:Hahon, doi Luigi Napo– foone; lo ricchezzO'della società debbono toccare in sorte all'onestà innata ed acquisita dei Bontoux e degl'intriganti della Borsa; i dividendi delle strade ferrate, delle miniero. <logli opifici, debbono essere intascati dal lazzaronismo dei possessori di azioni o di obbligazioni. La miseria in\'CCO o la degrada· ziono fisica cd intellettuale dovono rimunerare il la,•01-0 1 renel'gia o rintelligcn1.a dei produttori. • Oli llnockel del darwinismo che, per meritare le buono grazio dei capitalisti, vollero degradare la scienza al lh•ello dl una religione, dimostrarono soltanto - ciò cho i socialisti già s..,po,•ano - che in fatto di servilismo i dotti "al"gono i preti, e che i tivoh11.ionari del passato secolo ebbe1-o le lor-o buone ragioni per troncare la testa a L~\\'oisier, d~r~~a~:i~~ :r1~ 1 ~-o!l~ 1 ::!1:o rr:t:~~~r~,.i~n:n;rJ~~ winiani di Francia, di Germania o d'Jnghiltel'ra non riusciranno a f11lsiflcarola scienza sino a rarne uno st1•umontodi OJ?Pt'O.ssiono intollottuale. f.,t\scienza fu sempre o continuerà ad cssoro l'ivoluzionaria; essa sradicherà i pregiudizi sominnti a pione mani

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