Critica Sociale - Anno III - n. 20 - 16 ottobre 1893

CRITICA SOOIA LE 313 t-·nancla.era di 100centimetri; nel ltH8 (legge IOmano} di lt>7; nnalmentc. da.li& leggo 21 marzo lttrl, fu ridotta. a 156. Oltre la meta degli uomini sono generalmento dichiara.ti Inidonei al servizio per diretto di st.&lura e ,•lii di co stituzione.- In Sassonia., noi 1780, la statura. militnro cri\ di 178 centimetri; oggi è di 1r,:;.- Secondo i dati rol'nlli do.l dott. Moycr nol\CL Ga.:;ctla di IJaoiera del Omaggio 180.2, risulta da una media di sello anni che In Prussia, su 1000 coscriltl, sono inado.lli al ser– ,·izio 717 dei c•uali 318 per insumclcnza di statura o 300 pc; dirotto di costituzione. - Nel 1858 Berlino non potè rorniro il suo contingento por la riserv&; man– cavano 100 uomini. > ( 1 ) Qnesla opinione sulla dcgono1-azio110 della spec!e umana nei paesi ineiYilili non ò isolala. Carlo Darwm scriyo: « Il doli. Bo<ldodimostrò di rocontocho,por gli ahi• to.nll tlollo. Gran Orotagm1, Il rlsiodoro nello città o corto occu1>azioni esercitano unn.influenzo. sul rimpic• clollmonto della sl&lura; cho questo rlmplceiolimento ò erodilnrlo; o che lo stesso renomeno si riproduco agli Stati Uniti. Il dottor Bedde cretlo inoltre cho una. razza non raggiunge il suo più alto grado di onorgia_morale so non quando tocca il suomassimo di sviluppo fls,co. > r> Il dio Progresso guida i popoli di civilL\ ca pitalista alln degenerazione fisica o alla dogrndnz1one mora.lo . I borghesi rcpubblica11i ardono_d'un amo re cosi coconto por lo tre dee, Libo1·tà, Egua.glin1na,F1-a– tollanzn, che vanno a sc1·ivol'e i foro .sacri nomi poi-sino sullo carceri; dimosfrano C'?5t cho nella società capitalista vi ò altreltanL, hberL\, egua• glianz..'\ e rratollanza, fuori quanto donh'O le pri– gioni. I.a socie!:.\ attualo è un immenso e1-gastolo; sen1.n.dislinzione di età nò di sesso,In gran massa della Dllliono è rinchiuS.'\ in opinci e condannata a un duro lavoro quotidiano di dioci o dodici ore per non ricevero cho un sa1ario da famo ('). Al tempo in cui il Dio cattoHco regnava o 1n Trinit..1.repub– blicana non era poi• anco concepita o messa al mondo, r.rima del 1789, gli OJ/<ll'!li l!Odevano tut~, In loro liborlà le domenicho e I giorn1 festivi (questi ultimi in nnme1'0 di 38); erano dunque liberi dal lnYOl'O novanta giorni all'anno, ossia un giorno ogn! qualh'O giorni e mezzo. Dacchò I~ 11:0deo ~l'!!h~• SOJlpiant..'\1-000 i santi del ~alond_ar~o, 1J)-:'\dt·~n.1 ! bct1• pensatori o catt olici abolu-on o I g1oru.1 festivi, 1ofl1~– ~no il la,·01'0 domenica.lo e nuirono ancor ~•o 1 loro operai; infatti la statu ra diminuisce ( ). l.a dea Patria ha i gusti depravali della prosti– tuta. Ess.'\non apre le suo hl'accia.e non concede i suoi fnvo1•i so non a coloro che la battono, la deru– bano e In ll'adiscono. I Gambelllsli - quesli grandi pah'ioli della politica - miSOl'Ola ~•'OC<! della Le_– giono cosi delta d"onoro sul pollo d1 Blo1cln'Oder,11 conslglio1·0di finanza del llism~rck, qu~I }egno 0gliuolo di Abramo che, quando d1scutevas1I 111d·en- (') J, \', I.IUJG: L4 Cltlntl(O "~"o •1111 opp/lellllonc ol,'ogricol– tirro e olio /C4lologla, 186:1. {') c. D•u•n1: l.'oriql1f.e ddftiO<JtO. Voi. I, (•J Nel 1e1lft~Ilorabudi tono comuni ali ora.rt di tredici, quat– tordld e an tedld ore; I .ul:trl ft'.mmlnlll ,-1 O Kllluo, 1«ondo le età ed altre clrcottan&e, da quanro, cinque aoldl a una lin. (l'l·oto dd trad1dton), ('> r D, .11,m e I Callo hanno rlmHIO a galla Ilaoclall1mo crl- 1lluo. Se non vogliono che Il loro aocla.ll11110 di aacrl~tla. 'fenga preao per una truft'a, farebbero beno a comlncl11redal COlllrlngcre I loro 11mlclcnttollol n rlst:tblllre ne&II 011lnclIl rlpoao domenl• c:alee re,u,-o. P. L. oU nità di guerra, diceva allo spietato ,•incito~: « ~-n: dato 1b.con coraggio, dom~dal_o a11a Francia d1ec1 miliardi essa sai1\~ ben fehce d1 C..'\VtU'SOla a questo pre1.zo. ; - Sono i patrioti del1_n flnn!17.S· che espor• tarono i risp.'lrmi della Francia o h con&.'\cra~nt? all'armamento militare e industrin1o dolio na1.1om ri,•ali. - Sono i J.)atrioti doH'industrin cho fauno voniro di Oermnma, dal Beta-io,clall'Austl'in '!'- ma– terin p1•ima lnvor~ta pe_1• 1_'0v1n,are la m~no.d ~pera nnzionalo.- SonoI patr1ohdoli Accademia d1 sc1e~z~ morali o politiche e della Sociolll degl_i Econom_,sb che discutono sui mezzi d'introdurre 1n F1:1o~m_1 cooltes della China per affamare e;on mage1or1 r1• duzioni di salari i 1oro comp..'ltrlotifranccs1. La dea Giustizia autorizza e sanziona i furti, che i padroni commettono sulla classe salariala, solto nomo di profitti, interessi, re.udito. . . Senonchò, l'ideologia borghese che, come 1n altri tempi Oosiio la Vergine Maria, SO!'''' _oservo ancora a in~annnro il buon popolo, comrncm ad aY0I' fatto anch ~ il suo tempo. Il mate1·iallsmo economico di Marx lo dal'à il colpo di g1'tlzin. e Ma - dii-anno gli economisti - lo loggi natu– rali dell'oconomia politica non sono già icfoopure, ma !oggi positive, scoperte co11·osservazionoo con– trollate dall'ospe1ieuza quotidiana Questo l~i sono eterno od immobili e i socia1isti, prima da int..'\~– carle, vi logol'eranno tutti i lOl'O denti, come ti serpente sulla lima. > t~ in quostn Cl'ede~ua noll'im_mo1•l9:lit.1. di cotoste leggi nnh11·ali cho s1 drappcggrnno I Lo1'0y-Be..'\~· Jiou o i Com·colloSeneuil por contomplnro le mi– serio popolnl'i colla placidil.\ di un vh•isott.01-0 cho metto n nudo gli organi di un ranocchio. g que~ta crodon1.a religiosa che, qualche anno fn, faceva dire al Courccllo-Scncuil nell'Accadomia di scienze _mo– rali e politiche: e Sia pur vero _cho, coll"~~-gamzza• zione attuale, il povero tenda a d1vcnL.11-o ptu povei'O; il ricco più ricco; cho p1'0,•aquesto. dal punto d1 vista scientifico, assoluto, univers,'\lot Nulla. > A udiro i signori economisli, i la\'oratori debbono, scn1.a mormorare, accott.1.1'0 i 101'0 guai o basi1-o ac– canto allo l'icchez1.eche essi furono soli a creare, e ciò giusta lo 1eggi naturali c~ell'econo~iapolitica: Esumininmo so queste logg1 nl\turnh sono cosi eto1•110 od immobili como gli economisti p1'0londono. Una dolio leggi più elol'ne ed immobili dolla eco: nomin politica ò la coucor1-cn1.a, la caus.'\ dl og111 progresso, di ogni sviluppo socialo. ~la la "?ll· corrcnza si distrugge da s ò st~; po1'Chò un in– dustria non si svHUppache acce.nh -andosi; ~ ~1-and! organismi della produzione modern a, lo m1mere, 1 filatoi lo rabbriche, le strade rerl'ale, gli istituti di credit0, ecc, sono do· gigauteschi monopolii, che non 1>0te1'0110 costituirsi so non sopprimendo a g~do a grado 1a. concorrenza di migliaia di p1'0duU01, .. 'I'aluno industrie, la iconiazlono dolio monete, 11 trasporto delle lollore, po,· osompio, sono sottraile alln concor1•en1.a borghese e monopolizzato dallo St..'\to.- Perchò i Leroy-Beaulieu non domand<lllt? cho lo lottoro e In moneta siano abbandonalo at rischii o alle frodi della coocorren,.n t Non per altro, se non perchè i capiL,lisli sono h'Oppo inie: terossati nona _9.uestione. La rodo_degh economJSh nolla immutab1hla delle loro leggi naturali è una fedo cho sa adattarsi; essa co11sento loro di rocla– maro, senza Yergogoa, rinte1•vcntt? dolio ta~, pe1: sopp1imorc ogni concorrenta, ogmqualYolta v1 é d1 mezro un interesse borghese da salvagua1·dare. Un'altra delle più immutabili e \>iù otorne leggi doll'economia politica è quella del 'offe,·ta e della domanda. t essa che fissa i p1-ezzi dello merci, e gran numero di economisti pl'etendonoche sin ancor

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