Critica Sociale - Anno III - n. 20 - 16 ottobre 1893

JIO CRITICA SOCIALE non oda i continui appelli alle armi ed alla violenza. cinicamente banditi su· giornali alimentati dal fondo dei rettili, furiosamente invocati da. ardenti conservatori, volpina.mento praticati da: governi 1 e Vi ò una forza, contro cui non si combatto con armi e ideali, nemmeno con lo armi t.lcllapersuasione. f: im– e possibile portare la confutazione di certo teorie fin « nello larghissimo masse popol:,ri; la gente non leggo e i discorsi coi quali noi lo confutiamo .... lo dico che le e armi, con cui deve essere combattuto il pericolo, che « voi scongiurato o che il deputalo Bcbcl, in assai rude e maniera, ha oggi di nuovo rievocalo, non sono armi e ideali, non sono discorsi o repliche, ma lo armi dollt\ « forza, a cui essi voglion ricorrere appena ne abbiano e il potere o che debbono anche essere impiegato con– « tro di loro. In questa lotta. essi avranno villoria, se e lo Stato è debole, ma non l'avranno invece mai, se lo e Stato fa il debito suo e senza paura. li affronta co' mozzi e di cui dispone.• Chi pronunziava queste parole, facendo un cosi espii• cito o cinico appello alla. repressione violenta, ora il signoro di Stumm 1-lalberg;e gli applausi, con cui la destra del Reichslog germanico interrompeva e coromwa. il discorso dcli' e illiosaio·o borghese•• mosh·avano èhia• ramente in qual moùo aperto si riflettessero in osso i sentimenti e le speranze di tanta parto della borghesia. ~ la borghesia stessa, dunque, che aJ>parccchia.l'armi e intanto intona il suo t>eana, o ciò per chi ancora ,,j. vesso d'illusioni oltimiste. E del resto, so questa lotta l'mfriciùa, che vagamente si presente o si annunzia di lontano, mette un senso di rammarico nel cuore; nel cuore stesso mctlt, un senso di conl'orto il pensiero, ch'essa è inevitabile o fa.tale, od ò puro il grande o terribile atto della purificazione. In <1ucstasua rinnovata. gioventù occorre che il mondo abbia la sua rebbro di crescenza, di cui non sarebbe lieto indizio faro a meno. Un grande rinnovamento sociale non ò già una con– giura di palazzo, in cui appena una scossa turba il J>ianodell'acqua mol'ta, o poi tutto torna come prima. In esso ilwcco soman rorte tutto lo rorzc del sentimento, della passione, dell'avidità e tutto insieme si danno tale battaglia, cho ogni cosa. no resta ·sommossa dal fondo. ~; fatale che il genere umano abbia un·ora di sfogo ai dolori tanto tempo durati, alle iro lunga.monto represse, allo ingiustizie sopportale, o quel rancor sordo, che, chiuso a lungo nel petto, diveniv:.\. il veleno del cuol'C, esca o si spanda. o si perda, o il gran pellegrino, riratto sereno, riprenda il suo cammino. Non si f,rnno con panni ,·cechi abiti nuovi, e non si metto negli otri ,·cechi il vin nuo,·o; e, quando l'una o l'altra cosa a,•,•cngano, la magagna presto ,•iene In luce. I 1·alliCs, gli opportunisti, i legalitari, aspetti vari di una sola impostura, sono la stirpe vecchia di Girella, che provvedo a sò, accordandosi sempre col vento; ma, quanto al resto, sa rar solo aceto del buon vino. li tur- • bino, che spazza via tutta questa fioritura parassitaria, queste pietre d'inciampo, evoca esso stesso le nuo,•o fol"te, gli uomini nuo,•i, la cui coscienza non adulterata sente, come intimi appelli, i bisogni del presente o le' voci del futuro i o, mentre nella gigantesca battaglia i camvioni più ruribondi dell'egoismo soccombono, facendo la loro ultima o dis1>erata prova, si opera una ra.pida selezione, dondo l'organismo sociale si sviluppa più ri– goglioso o fiorente. Cosl da. queste tenebre, tra nebbie ondeggianti e ar- denti riOessi di tlamma, il solo del nuovo giorno si svolge. lii. La tattica del socialisti di fronte al socialismo di Stato. l,a lottn di classe. Ma., ji11chè il giorno 110,igiunga, che cosa.faremo noi 1 Di fronte all'.iziono degli altri pal'liti, come ci contcr• remo noi, e in qual senso spiegheremo l'operosifa no– stra; specialmente dopo che, assunta a c1•iteriodirettivo dello. nostra lattica la.conquista dei pubblici poteri, esili minoranze di parto nostra cominciano a faro una punta nei corpi ra.ppresontati,•i 1 Un uomo politico di ]>arto moderala, il Negri, non so se sia anche oggi della stessa opinione, ma molti anni addietro scrh•e,·a consigliando al suo partito, direi cosi, l'immobilità. od almeno una intransigenza. assoluta cd usciva a dire: « i-: la più grande dello illusioni il cre– dere di poter riuscire a modcra1·0gi'impazienti col met– tersi al loro tlanco o COJ'l'0l'c on loro. i-~ questo in,•ecc il modo di farli correre più di prima. Siccome tutta la loro emcacia nasco da11 ·apparenza.di volere mollo di più di quello che gli altri concedono, cosi 1 appena. questi si son portati al loro fianco, essi sono costretti a. raro un salto innanzi per conscr"are quella distanza in cui solo sta la ragiono della. loro influenzo. Un moto cosi impresso diventa, a poco a 1>oco,irresistibile. Non si cammina più, si sdrucciola sul ri1>idoghiacciaio, tlnchò un crepaccio inghiotto chi trascina o chi ò trascinato. Il porsi, invece, in una recisa e l'erma posiziono ò il modo, non solo di non lasciarsi trascinurc, ma anche di moderare gli altri. » Probabilmente, come dicevo, potrebbe a,·crc il Negri mutalo anch'egli opinione: in ogni modo, il contegno che egli avrebbe voluto rar assumere a· partiti cou• sen•atori, non è stato in nessun modo quello ('he in realtà hanno assunto, specie ruori d'Italia; o non poto\'a accadere diversamente. Quella intransigenza ripugna affatto alle tradizioni od allo consuetudini, specialmente dei partiti di go– verno. Tutta la \'ila politica. è fitlta di una continua scrio di concessioni o d'invasioni; o ciò solo rendo possibile in alcuni casi un·cvoluzionc lenta, mentre, con un si– stema diverso, non potrebbe essere nella storia. che una. serie rapida o non interl'ottadi moti violenti. La.parte, che ò al potere, fa corno il capitano di un vascello mi– nacciato dalla burrasca i gotta in mare un po' del suo carico, cd il peggiore, con la fiducia o la speranza di sah•are il resto. Nei partiti borghesi in genero, da.i mo• derati ai democratici, questa ostentata. considerazione dello soJTèrenze dei lavoratori, so indh'idualmcnte tal– ,•olta può essere sincel'arnento sentita, ò invece, nella tattica del 1mrtito, uno stratagemma elettorale, un'arma di offesa o di diresa contro i socialisti e, poi più pre– videnti, anche un mozzo di protrarre, nella.sua essenza, il presento stato di cose. In Germania specialmente, dovo prima, o in forma più concreta, si ò affermata. la tendenza del socialismo di Stato, la cosi detta legislazione sociale, che n'ò stata ralTermazione positiva, ha al'uto la sua origine dal movimento socialista e come un 1•imediocontro di esso. Già il discorso imperiale del 15 febbraio 1881accen– nava alla repressione dei socialisti cd al « migliora– . mento dello condizioni dei lavpratori », corno a due cose che dovevano camm_i1uu•e di pat•i passo: poco più

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