Critica Sociale - Anno II - n. 24 - 16 dicembre 1892

CJ\ITICA SOCIALE ru quel che potò essere, <1uclcho le nosfro ro1·ze. i 1empi, l'ambiente. gli amici. il J).'\C30 lo permisero. lo ingiunsero di essei-o. \'ollimo sorfl:wc una rotaia d'n1fa vil•n o fresca (noi la c1·odcmmo tale) nel miasma delira ,·it;1 contemJXJ1-anca; ,·ollimo. mentre tutti vociano: 111-obfcma.sociale! guardare un po· da , icino cho CO::-.'\ fo&SC.. come, J>Ct· <1uali ,·io si po- 10...;;.:;o an iru~i a 1+~oh·cl'lo .. \ ,·c,•aroouua tcndenz.a, una fede. un sentimento :rnche. o ,·ollimo sottoporli alla cl'itic.'l,o che i critici fossero parecchi e si fa– ccssc1'0 il controllo a "icenda. Non ora l'ora di farlo? ~i 1>0tom 1-iu1anc1· sempre muli. incl'ti. impassibili dinanzi a 'tuosto so1·doiucalzaro di fati che sospinge In vit.'l socmlo, che ,·i mugi:hia dentro e Jh'll'C cho minacci disa.sfri? Si dO\'C\':l dire: d0J)() noi il di• hn·io! ci pensi chi ci avd, a pensai-o? A noi uon somlwa che s..11-obbo stato nò prudente. ni.l onosto. E Cili:i ci aHiammo, col noslt'Ofardellotto. fra la gente. ~011 tutti certo, ma molti 8i volsct-oo ci si l'ccoro aitorno. sebbene non battessimo gnrn cassn o tambm·i, chiesero di vode1t1quel ·cho tenessimo nella bisaccia - o l'abbiamo sciorinata al solo.Altri ci imitò. In pa1-ccchi,mettendo in comune, ci tro– n1mmo pilt i-icchio men miseri elio non paventas– simo. :\bbi:\mo ,·oc:tuto uoi stossi o imparate, in questo \'iaggio, molte coso elio içnoranuno. La ct– ro\'ana. mauo mano ingrossava, s1sentirn più forte. o pii1dava, pili credorn di arnre. 'ingannava fo1-se! .\bbiamo noi fatta 01>011.1 ciel tutto inutile? abbiamo clnmato o seminato nel nioto? ~folli segni ci dis– :-01'0.o ci 1·ipotono,cho non abbiamo fatta opem ,·ana. Uimct1ia111oci luuquoin cmn111i110. I.a l_)l'im.t lappa fu men licia ,tella seconda; di nuo,·o piu lieta sari,. ~r~~~\~. t~;~t~;~tSfii~~~1c° :1ug1i:g,~~~ 11 :ntJ!::;~ o ci 1·ifo1·niremo J:>Ct' \ ia. Ecco qui pc,· esempio: 11ualcuno, o dei nosfri l>eno,•oli. ci ossorv:l che la uostm 11il't\da p.u·vc, negli ultimi ll·atti. un J)OCO 11-oppo mo11otona. Ne a\'crnmo noi stessi, _più che sospetto, cci·tczza. Non scl'i,·iamo per clivorhro: ma uon pcni;iamo cho col tedio indo~sosi faccia lcsta– mcnio il cammino. Eppu1·0non fu tedio il 11ost1-o. Fu1-onobrighe molto o insistenti che ci tolso1-o di osplol':'\l'c i sontio1'i. che ci costl'iuso1·0 a tìla1-o dil'itto poi· la polvc1'0della strada maestra. Fuo1· di moial'ora: dacehò il pal'tito nosfro, quello" 01ia• nizzal'o il qnale l\\'0\'amo la,·ornto anche in queste pagine. si c1·cdottoiu fm•zoda impiautaro un alti-o gio1·1H1le. pili f1'0<Jl1ente o popolare di questo - un ve1'0giornale di p,11·tito- noi Cl'0dcmmo nosti-o clove1-o :tiutl\t'I0vil'ilmento in quell'oJ:>Cm. Aiutammo - o non lo dicillmo 1>01· lagnarcene - pili che non fossimo aiutati. Ln f.,otta <Ilclasse. <1uesta so1-ollina della Critica, d fu sino ad oi:,,gi sullo b1't\cch1, quasi tutta sullo b1·accia; o la so1'0llamag-gio1-e, la meno 11bara1.tina. che sta,·a 1•ittao camminan.l da sè, fu uu po' lasciata noi dimenticatoio. ,. Ora alt1·i amici ,,cngouo. alti-i, fidiamo, ,·e1•1-:rn110, o ci :llle~i;eri--couo il carico. Xoi ricupel'iamo un po· di noi :,(c,~i. E il ricupemto lo l'itorncrcmo alla C,-flfca. Xon ii:a1-anuo articoli pili ~pe ... '- :,io pii1 lunghi : non ò di :wticoli la J>enul'ia; nò 11011 gli articoli (la rra.so ò stl-ana, ma ,·era) <1uclloche più conco1·1'C a fal' O o 101101· ,·i\'Oun gi0l'IJ.-'lle. ~ouo lo minuto cm-o dell:l oul'itmia, della rusiono dei ,·a1·'ìolemcnii dei quali un gio1·nalesi rn: In gelosia del dettaglio; la dili– get11.adcl\'impastn. E tutto un larnro non palcso o 11011 1·Lmlo1"0SO. corno quello dell'ometto che sta in mezzo a una orch~h·a e tiene un bastoncino nella mano. Egli B1b1otecc1 Giro B1c1rco sar·;'l il solo, 1nagari.<'ho11011 suoni; ma egli sugge– stiona di <1uae di 1;'1 o oltio110 il <.'Oncerto;o fa che il conco1·lonon strida. Col 11uo\'O anno al concedo s'a!,!giuuge,~\pii1di uno strumento. Xc abbiamo :\flldamenti sicm·i e che ci riempiono di !,!ioiao cli baldan1.a lo~iuimo. Pii1 l'igoroso an~\ a csso1,o l'im1>0gno di colui cho sta in mezzo.~oi ,·ogliamo f,~,dodici mesi. all'allm s,·olla dell'anno, 1>0ter fo1·maroanco una ,·olta il ictlo1-oo sc111.a 1>-1m-a di 1·imp1-occi domnmlarg-liancom: - E cosi? L \ JlmEZIO!iE. /.,a erl·e:.tonalc a,1yuslla. dello ~pa;io, ca{Jionata rtau·imllcc e lialle altre fnsc,·:.font tU fhi cl'an,,o, ci cfJstrtnge a sop1n-in1crc in rwcslo nu,nero le solite 1·ub1·lchc cl'atlualilà o di varietà. Cc ne rl{lo•e,ru1, ,"IC1l:.'all'tt11 {allo, nei 1w111el'i prossimi. La lotta di classe In lngbllterra Il, l'UOlll,E,11.A UA\',\Nl'l .\1,1.,\ :-iCJENZ.\. A chiarire lo scopo o i limiti di questo sct·itto gio,•a l'ichiamarno lo ol'igini. Al Co11g1-esso OJ)Cl':\iO cli C1-omona dello SCOI':)() settembre fu 1wescntato il la,·01-0di una eg1-cgia insegnante into1·noal JU'Obloma (.'(lucativo in i-ap– porlo alle co11dizio11i della classe la,•omtl'icc. I .amentarnsi dalla 1-clatrico la ferrea necessità che ,•iota l'isti-uziono ai figli del proletario. costrin– gendoli al l:woro in efa tcnol'issima. li p1·or. Luzz:ttti, che p1-esiedorn il Cougresso, ,·olio attenuiu-o lo melanconiche aflèrmazioni della 1-ol:\trico, 1·ico1'(fandocomo in Italia csi:stesso- frutto della sua iniziatirn - una lcb,go limitatrice del hW0l'Odei fanciulli. lo 110n potei tmtto1101·111i clall'o:sserrn1-o al L.uzzalti essere r><>co scrio p:ll'laro di una leggo che ò la più 1·otrivadi tutto lo leggi consimili promulgato nel mondo civile, e che, malgmdo ciò, non ebbe mai nò pm-o un principio di esecuzione. li pt'CSidontoribaltò ammettendo quanto io osser– v;t,vo;e ~piegando il ratto coll'opposizione incont1-ata dalla lO'éS'O nel celo dei gmncli industriali. Fu allo1't\che io mi dichiami lietissimo di teso- 1-oggiarola p1·eziosnconfessiouo che - colta sulla boccndi un insigne 1't\J)p1-c.senl.111te della economia J>Olitit"a, il f1ualo t\ 111 tem1>0slesso uno dei più auto1-c,·oli stali:,li della bo1'ghcsia - dimostrava una volla di pi1'i,110 CO n'era bisogno, <1uanlosh \'ano coufldat'Onello concessioni delle clru.sidom:– u;rnti o come tutli i p1-on-e<limc11ti a fa\'0t'O dellu clas.:.i~fruttato sieuu gioe.liicli illusione finché r1ucsto classi stcs:,o non abbiano fol'7.adi conquistarsi esso medesimo lo l01'0 difc,o o i loro rniglioramouti. lottando conh-o la clas:io srruttatl'icc. Il mio con– tradditto1-o,che collo ~mo :unmossioni a\'Ca p,·cgiu• dicato la <1uosiio110 sul terreno JJt-atico, anelò a ce•·· cm-omiglio1·campo alh-ove,as:;01"Cndo che la stol'ia della lcgislaziouo socinlo iugleso ora tuIla conlt,ufa al concetto sotialis1a della lotta di classe.

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