Critica Sociale - Anno II - n. 13 - 1 luglio 1892

CRITICA SOCIALE IO!l classe, è loU.1di classe il pro ••~unma tlcmoc1·alico por lo libertà pilt diffuso, è lotta di classe quella degli odierni sognatori della piccola propriet:\, della distribuzione di piccoli appezzamenti allo famiglie contadinesche, di quel cosidotto dagli ignoranti « socialismo p1'3.tico » che ò l'apoteosi (rorlunata– mcnto non piU realiu.abilo) dell'individualismo più retri\'O, della st.u:ionariefa socialo piì1 do.solante - la ncga1.io11e in tcnnini ciel socialismo. E intlno la stessa insurre1.iono borghosoconfro il feudo od il clero, la lotta del terzo Stnto contro i duo Jll'imi, la rirnluziono ratta dalla borghesia, in nome dell'umanità, ma in realt:\ a l>oncflciodi sè stessa, non ha colla lotta di classe odierna che al– cuni tratti comuni. Certo v·era qui una grandios.'\ coscienza sociale, matural..'\Sinello opero degli enci– clope<lisp o dei filosofi o diffusa per milio ,•ic negli animi e nelle menti del popolo; la borghesia inol– h'O lotta,·a come classe por fini ben determinati e impiegando proporzione di m01.zi . Ma rra Cluesli fini ))Ossibili e la ,·aga ed occcssh•a gr:rndiosit.;1 <legli ide.'\liproclamali. intcrc0<lcrn un abisso che nè la scien1.n del tempo. nè le condi1.ioni reali del mo• mento economico rnle,·ano a colmai-e. Il dissidio prorondo ri-a l'idealo o il 1•eale, fra il sognnto o il possibile. fra il sentimento cd il ratto, spiega la cosi r-apida e rmgorosa bancarotta momlo e mate– l'iale dclii\ 1·i,•oluzionc borghese, che si annunciò t'O<lonti-icodel 1>0polotutto o tradl In p.wte migliore dello suo promesse. La distim:iono dei cittadini in autvl o JJ<i.ssioi, e il dh•ieto agli operai di asso– ciarsi « pei loro pretesi interessi comuni », questi duo ratti, che risalgono agli inizi della rh·oluziono fi-anccsc, erauo sintomi che gi:l no mettenno allo scoperto la ,·era e segrota natura, erano i primi ct'Cp..'\ccidai quali già inducevasi la poc.'\ solidit..\ dell'edificio e che, malgrado vi venissero spalmalo sopra molte mani di intonaco, non fecero clap1>0i che allargarsi. La vem lotta di classe, nel senso o coll'aspetto mode1•no, ebbe origine prima dello l'ivoluzioni in– glese o francese, le quali non furono che cpisodì i c1uali ne aiut.woi10 lo S\'ilu1>1>0 e la fecero, di latente, palese; e chi ,,otesse seguil'ne la lenta curva e rintracciarne le primo o pili sottili radici, .der ,·1'Cbbe risalire la storia di almeno tre socoli. Fu unicamente a.llot'chè nel moscuglio incoerente della ,,ita sooiale, quale ce la tramandò il medio ero, si compose il primo e nno allora sconosciuto c1·i:1tallodelln rorma di produzione moderna a b1Se meccanica, fu allora. nnicamonto che un sociologo p1'0reL'\avt'Cbbo potuto gridare: è naL'\ una nuova lolL'\ di classe, la lotta di classe moderna. Allora, per la prima ,•olL'\, ru1'0n posto le basi della pl'o– priefa capitalista, di una proprietà cioè che, nel suo complesso, non è più tanto un me1.zo da ser– vire ai consumi o l'aiuto del lavoratore nella pro– duzione, bensi principalmente è capitale, ossia mo• nopolio, il mezzo dello srruttamento sistematico del Ia,·oratore mOOesimo.Quello sfruttame.nto 1 che prima Bibl ot ca G no Bianco ora accidentale (p. es. nell\1sm':.t) o vouh·a maule– nuto dirottamento colle leggi e collo armi. diventò generalo od automatico e perciò tanto più rormida– bile e, <1uasia dire, fatale. l,a propriel:\, come persona che hn mggiunto l'oh\ ,•irilo, aveva appreso il modo di 1wogoneraro sen1.a sforzo o senza ratica, di ing1-aMarsi od arrotondarsi sempre più, spogliando il non 1>ropriotario d'ogni suo guadagno e ciò senza apparento ,•iolen1.n.Alrop– poslo polo sociale, nacque e prolificò 1':l.pidnmcnte il salariato- p1'0letario, figura poco meno che ignota anche nl medio-ern; e ru dichia1'!\to uomo libe1'0 e le leggi che fm7 ..arnnlo al lavoro furono abolite, 1>01'Chè In se1·,,itù gli cm ormai inchiodata nelle OSS.'\, dacché il nuO\'Oarnese del mestiere er:. sepa1-ato da lui, e il vecchio pili non gli serviva o gli era d'ingombro. E coto.'>tonuovo oso1'CilO di pro– letarf ,·onne poi rapidamente aumcufalo dallo rovine che la nuo\'n rorma di produzione men:wn, pc,· ,•irti1 delln conco1·1--en1 .. 'l, nella stessa classe p1'0prie– faria. Il congegno 1n·oprietai·io, gii'!l.ndo, logorarn sè stesso e il detrito ne cade,•a nel gran seno del p1'0letariato, gonfiandolo e sollevandolo. l,e crisi, i dissesti. i fallimenti rurono i segni pii, ,·isibili di questo larn1·io. che pu,--esi compiC\'t\ in mille modi 0<1incoss.'\nlomonte: per non esse1·ne vittima, molta parte dello classi medie, pili \'icino al pericolo. cercò il suo sc.'\mJ>O nella burocrazia o nel prores– sionismo cosideUo libo1-alc,cho no ru1-ono ingombri olll'C misura e pei quali dovotte,-o crearsi innume– ro,·oli funzioni, ma i quali tuttavia - ser\'endo es– senzialmente quella pnrte della classe proprietaria che più e pili arricchiva e non quella che cade,,:\ in 1-ovina - poterono rornirc cosi, per qualche tempo almeno, ai figli della borghesia, un placido e sicuro rifugio. Ed ecco dunque le duo classi di fronte: i proprie– tarì od i IOl'Os.1.telliti da un lato, i p1•ololtlr'ìdal– l'alt1-o. Ma la lotta, la lotta coscicnto del suo nne, non O nata ancora. Perchè nascesse, nolln sua forma speci0c.'l 1 occorre\'a che la luce d'un'idea illumi– nasse il conflitto, che questo potesse 1n'01>01-si uno sco1>0conc1'Cto,effettuabile, rnluto dalla stessa evo– luzione che generava la lotta, uno scopo che ne rosso al tempo stesso una soluziono: e che questo scopo o questa soluzione divenisset'O coscienza della classe inte1'CSSl\taa conseguirli e gliene alloslisse1'0 le a1ini. llicinmo di più che, so la sep:wazione del lavoratore dnllo strumento del lavoro :\,•essopotuto errettuarsi lasciando l'operaio nell':rntico isolamento. alrantico modo di vit.'\, rorse questa lotta, in questa rorma, non sarobbe mai nata, e la se1'\'itl1dell'ope– raio sai-ebbe stata così lunga e ciunsi, pe1· ,,h•tì1 1>1-opria, immutabile, come ru per t.'\nli secoli ed in pm•te è ancora quella dell'agricolto1-e. Ma la ri,•olu1.ione del modo di produzione avem portato di conserva una ri\'oluzione nella vita stessa e quindi noi pensiel'O e nei bisogni del lavoratore. La grande rabbrica, la miniera srruttata con mezzi

RkJQdWJsaXNoZXIy