Critica Sociale - Anno II - n. 13 - 1 luglio 1892

CRITICA SOCIALE 203 Voi portate alla una nobmssima bandiera. Questa ci attrasse, perchè ci sollo,·a dalla attuale inrelicitil nostra irrequieta, donandoci un ideaU, per cui pensare ed agire, e la 1cope1"taince11a11t1ete,·na deUa vita•· Ma spiegatoci, suggeriteci un po· chiaramente, corno faremo noi a reclutare, o. raccogliere, a organizzare l'esercito, cho d0\'8 combattere gli ingiusti prh 1 ilegi 110,tri e dello nostro famiglie e delle nostre mogli e dei nos1rl figli t Nelle ciUtì, voi, partito socialista. avete potuto far nlere l'opera vostra di,-cllamente, colla propaganda dello idee assidua, generosa, ratta per mezzo di riviste, tli opuscoli, di giornali o lii conferenze; ed a,·ondo da trattare con un& massa proleto.ria relativamente intel• ligente ed istruita, avete potuto (sebbene con fatica e non ancora con pieno successo) organizzarln in asso– ciazioni di mutuo soccorso, di cooperazione, in leghe di rcsistenia, eec. E, per indurla a. co1n•incorsi della utilità, anzi della necessiti\ di siffatta. organizzazione o per insinuarle la redo nello riformo a venire, avete ,•oi stesso int:Jito che, insieme collo parole o collo promesso a lu11ga icacle11.:a., bisognava anche presentare n.tbito qualche cosn di posith·o, di palpabile; e a\ 1 eto perciò fondato cucino economiche, promosso feste tli bcncf\– eenzo, (') a voto sollecitato governo e municipi n fornire la.voro, o.voto istituito lo Camoro del lavoro, avete re– clamalo l'abolizione dei dazi sui cereali, state attuando rom i cooperai h•i, ecc. Cost.à, in citfa, sari, or-a ftLcilc a noi Ji rispondere nl vostro appello. Volonterosamente J>otrcmo schiero.rei all'a,·anguo.rdia delle colonne gii~formato, J>Craumen– tarne lo. consistenza o per eccitarle a. marciare d'un passo rollettioo un po· meno titubante, di quanto ab– biano marciato nella 1,arata del primo maggio decorso. Ma ntUe campag11e, rispondeteci, che cosa faremo noit In osso la propaga11da llfrella dei Jlrincipi socialisti J>Crmezzo di riviste, giorntlli, ecc., nemmeno - finora - ha tentato di penetrare, porehè innumerevoli, in– sormontabili ostacoli, pregiudizi ed ostilità. l'avrebbero fermata ai primi passi; mentre, quando pure a\'esse a,,uto libero 1ransito, scarsissima emcacia a,,robbe eser– citato per l'anatrabotismo pre\'alonto e por IR.generalo colturo. ancora troppo limitata. L'esercito del proletariato rurale esiste; ma organiz• zato contro sè stesso dal pri\'ilegio altrui ed in sostegno appunto dcll'iugiusto prh·ilcgio; ò un pachiderma co– lossale, pieno di piagho, che gli infettano l'organismo, ma che non sente, o che per questa sua insensibilità appunto non si ribello. a\1'01,prossione; ò una roccio. d'ignoranzo., di pregiudizi e di supe1-stizioni; lo goccio del socialismo scionlillco quando arri\'erebbero a sgro• tolarlaf La condiziono dei ltworatori di campagna. va ren– dendosi di giorno in giorno peggioro. La politico. moderna favorisco con ogni mezzo le classi parassite. La grande industria, introdotta. dallo macchine, distrusse, estirpandone le radici, la piccola industria. rurale domestica; la estensione, sempre più allargantesi, dell'agricoltura. capitalistica Inghiotte si– lenzlosamonto, ma fatahnonto, ne' suoi gorghi immani, ad uno ad uno, anche gli ultimi pochi contadini indi– pendenti, che im·ano, con sforzi disperati, ancora si afl'annano a lottare. (') Noi, no di certo. (Xota lk/la CRITIC.1. SOCIALI.), B1bloteca Gino Bianco Fin sulle montagne, nello valli, dove ìl t'ra.zionamonto della proprietà procura\'a (non ò mollo tempo) un soddisfacente generale benessere, le condizioni sono oggi mutate. L'idillio del baltlo montanaro, c11e,·anga lieto nei campi o guarda con desio d'amore alla sua bianca cn– seUa addormentata noi sole, <l'ondo la sua dolco donna. e i ftgli usciranno ad incontrarlo la sera.... anche questo Idillio è sparito. Nei campi aM!icci, brulli, gratta la terra tm magro ,·occhìerello, asmatico, tutto rughe. ignudo lo rosso braccia o gli ossuli s1inchi, e traHo tratto si sotrorma sia.neo e pensa forse ai ftgli lontani, espatriati in cerca di lavoro. Le donne gravide, lascio.lo dagli assenti, \'angano ,•icine a lui con pericolo di scon– cio.rsi, e i ftgli razzolano, mono nudi, nel rango, col domestico maiale e col ftdo cane lasciato sulla soglia dell'abitalo, solo, a loro custodia. Non più noi nostri villaggi di pianura odosi dalrin• terno delle cascine elevarsi il canto lieto dolln giovane contadina, che gira l'aspo della 1ua minuscola filanda domestica. Non pili sotto i portici atraria aperta, o nelle stalle d'in\'erno, le donne rus1icane si raccolgono a Ilio.re col fuso o colla rocca. o a tessere da brave massaio le stolTo solide e rcsis1cnti dei loro uomini; non più gli uomini lavorano alla ~oga, alla pialla, al tornio, al telaio, per fabbricarsi - con un pensiero pre,•idente o pronidonte pel JJroprio benessere - l'in– dispensabile arredamento domestico. Lo costruzioni delle ferrovie, le csca, 1 azioni dei 11111- nols, ecc., reclutarono nello campagne, nelle J>ianuro o sui monti, quelli che Marx chiamò• i t1omadi delp1Yr leta,·iato » e pl'omosscro, pcl momen1aneo migliora– mento economico, l'aumento della po1,olaziono. I.a grande industria, dissoh•endo le famiglie, attirò a sò gli uomini o le donne ed i fanciulli pit'.lintolligenli e J>illprometten1i ...., o promosse l'aumento della pO))O– lo.ziono. Intanto - coll'agricoltura ca))ila\istica - il pro1>rio• tario fondiario ed il grosso anllla.volo si diedero mano a SOJ)primere il la,·oratore campagnuolo indipendente. Oggidì - compiu1i o sos))esi, per la crisi, i 1.n'ori rerrO\'iari - chiuse totalmente o parzialmente, 1>erla crisi, gran numero di fabbr·iche - i nomadi do! prole– tariato ed i disoccupati delle fabbriche, cenciosi e scalzi, colla anchilosi o la tabe nel sangue e nelle ossa, con tutto l'organismo in dissoluzione, sOniti, senza un solito, la,ciati in libertà, ritornarono nelle loro diroccai e stamberghe, entro lo quali - noli& loro assenza - pul\ularono migliaia. o migliaia di nuovi ftgli, di nuo,·o figlio, di nuovi l'ratolli o sorelle o niJ)oti.... }: sparnntovolo l'immaginare in c1ualo misero modo attualmente, quasi dornnque, si tro,•ino ridotti a cam– pare la vita questi sfruttati, ai quali anche attualmonto si chiudo lo sfogo disperalo della emigrazione; o come, con tanta alTamala o malo alloggiata riserva, il lavo– ra.toro della campagna. debba curvo.Mli a tutta discre– zione del padrone o dcli' amtt1wolo, i quo.li possono anche essere umani, ma pit'.1 sposso, an che vo lendo - per l'ablxmdono in cui oe1me gittata l'agrioollura - non possono essere caritate,•oli. Ora ò a questa misera turba tribolo.la o inebetita, la quale non ht1.nulla e non sa nulla, la q uale ha fo.Uo ti callo sotto il giogo e la crosta sulle sue pio.gho,che bisogna anicinarsi. Affrontarla di sorpresa., lacerare le sue plaghe, far-

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