Critica Sociale - Anno II - n. 9 - 1 maggio 1892

130 CRITICA SOCIALE par· di quello si propagò dapprima nelle pH1collo o popoloso citt.\, cho aveano abball(louato il cullo degli dei falsi o bugfa1'(fi. La coscicn1.asocialistica penctrarn nel fondo delle minio1·c, ocheggi;wa lm il f1,1casso delle oillciuc, $.i impadl'Oniva dello moltitudini nffollantisi :.gli opi– lid 100<:(:;.lllici.Conquistai.a di giii rcguagliaur.a po– litica, il prolct..'\J'iato roclam,wa per sè nndipcn~ dcnza ceonomicn. Cosi il secolo del carbon rossilc o delle macchine, del telegrafo o del vapore, questo secolo del fc1·ro o del fuoco, i soli, i veri, i grandi fattori di ei\'iltiì in ogni regione della tcl'r:t e in ogni età storica, prcp.. 'l1·ava l'emancipazione clollo classi opo1-.1ic. E gii, Ai-istotilc axca presagito che, f(Uanclo la spola corresse da sé sulla lrama, od il plcth'O sponlanco t1,wssc i suoni dalla cetra. ces– serebbe la schia,·itù. lmpc1·0<.'chòJ'idcah-ionfafa.alla fincdel secolo XVili contene"a un germe recondo. Gettato al YCnto le tre p,wolo di liborli1, di cguaglian,.a, di fraternità, non più in nome di una leggo divina. oomo avca fatto Cl'isto, ma in nomo di uua legge umana, come fe<:01'0i lllosofi del secolo X\'111o gli scienziati del ~<.'olo XIX, il fiore della democmzia cl'allor,t attese ;u'(lit.unente all'attu.lziono del sublimo programma. 1:u quella l'età dell'ardenza 1walic.1dell'azione, so1·• 1-ctta costantemente dal ponsie1'0. I..a poliHe..1subi una profomla trasformazione in tutto ciò che essa conteneva nel senso g1'0COdella pa1'0la. El'a una vnsla l'ibcllio11c dogli :u1imi, 01-a 1m'aspil,1zione iu ogni ordine di cose e di persone ,·e1"SO un indelìnito ideale apparso iu lontani orizzonti. 1\lentrc si dilegmwa a poco a poco l'idea infor– mati,•a del pensiero ante1·io1-o- qnosta idoa la chiamavano il dio pel'sonale - sembra che un "ago panteismo pigliassso il luogo dì quella. li 1mn– tcìsmo era stato gi:\ pr-cscntato nel secolo X\'11 ila un filosoro di stirpe semitica, segno cho l'anlico dio della Bibbia comincian1. a confondei-si oon la sua ,-roaziono (Baruch Spino,.a), e cantato da un tou– tono. il pili grande poeta dei due ultimi secoli cl'i– sti:.rni,ma gi{tnon più c1·istiano es.sopu1-c(\V.Oootl10). lnlanto uno scienziato del wtiontt-ionc, C. na,·win. rormulò, a. uon dubitarne, l'idea più feconda <io! S<.'<!olo; (•gli scx'wso la legge di (•onlinuilil i.lolla \'ita nella scala degli cs....;el'i. e la chi:.unò tra.sfo1·maziono ,lolle specie. U11fllosolò it.'lliano. oontornpot-anco di quel i\losò della scienza, d'una vigoria di mento in ''Ol'Occcozioualo, deri\'Ò dal princi1)io del Da1·wi11 le ultime o ri1>0stc co11scguenzc, consido.-ando il fonomeno della vita noi co::-mo (n. Anligò). Giit un altro sublimo ingegno, il Gaus, avoa inh·odolto uello matematiche puro il pl'incipio 1101\'infinilo; cosi la ragione umana, rappresentata da .\1•istotilc o da G.\\ileo, aYO\'a mutato ,1u::u;i J"JOI' inlc1'0 in una 1mov::.la sua ro1·ma logica. E in vc1-o l'assoluto. nonchè dal ciolo. ,·eniYa cacciato dallo stretto rlcl 1·azioc:inio: la scionz.'l onesta e modesta (ll'OClama\'a superbamente la 1-clati\·ità della cognizione. Anco1~l. COmo gli scienziati :wcano da tf'rnpo tro\'ale le .specie biologiche, cosi vc1'SO la fine di 8 bliotPCc G no Bianco quel secolo cominci.:u,ono ad acco1-go1·sidello spccio sto1-iche. Il tuUo pat•\'O a 101-0 un organismo vi– ,·ente. e si co1·1--csse1-o dell'antichissimo Cl'l'Ol'Ocli co11si1lcw:.11-e la ,•ib o \'01·ganismo di un individuo come imlipendonto e diviso dalla vita o dall'o1-ga– ni:-;mo del cosmo. ogni scopc..t,1 della sociologia al– la1-ga,•a la CCl'Chiadell'umana famiglia. L'ofllcina e la paft·ia divcmta\'ano internazionali. Quel giorno 11elquale l'oconomia politica fu ,·era scicnz:1., :tp– plican<lo il metodo sperimentalo, cessò di csso1-cla teologia dell'industri:t o la cittadella della p1,opl'iet.\ i11dividuale. A l)ad1! llic:m:lo e ,\d:un SmiUi si op– pongono Carlo ;\fan e Fcdor·ico Engcls. Di rronto alla democi·azia imlividualista e nazionale, i11so1-go la democrazia sociale cd internazionale. ì\'on occo1·1'0 11e:rncho di dire che, mutato cosi l'ambiente, cominciarono a dileguai-si gli dei dallo menti degli uomini di mz,.a bi:rnca. Il papato, a 11011 dubitarne, il più illusti-o e famoso insiituto clelrevo cristiano, per quanto tenace cd impavido in mezzo alla mai-ca ognora crescente, prcvedcrn di già l'ineYitabile nauf1~1gio. Liborat.1 la coscicn,.a dallo Cl'Cdenze nel sop1,rnnatu1·alc, gli uomini si scnti,-ouo figliuoli dol sole e della tcr1'a e confida1,ono solt.lnto nella 1>e1'fcUibilit:\ del 101,0 esser-e, Ogni <.'Osasi mutava ,nnto1·no a 101-0. Un principio, cho essi fo1·mula1'0no in duo parole: lutto ditienta, p1'CSC il luogo dell'altm: l'uomo e Ut mtsura<li tutte tecose; il motto dell'antichissima lllosofla degli Jon'ì. Perduto il p.. 11~1(lisoceleste, i nostl'i p1'ogcnitori, da buoni cosmopoliti, pl'CSOl'Opossesso del p:m1diso tc1-crsfrc. L'a1·to 1·iscntiva potentemente della mutata con– dizione di cose, giacchò il pensiero novo pcnctmv.t o integrava di sé ogni umana manifest.."lzione, o p1'0tost,wa in nome della scicn1.. a, della storia, dclltt mgionc, contro il dogma, la tmdizione, la fede. Anche l'ade era 1·ibcllc. L'epopc:.1,come è natumlo in tempo cli cl'itica e di riflessione scientiflc:t, non or:t neanche possibile di concepil'la, allm';'l; si heno la iilol'ia ebbe coscienza. Pittori o sculto1·i, i pocli della uatu1·a, o gli ultimi pontefici nello 101-0enci– cliche, 1·afllgm';'l,'tU10 il p1-og1"CSS0 noi Satana: mito antichissimo, di cui .si l!,ovano tmocio noi Lucifero dei libt'i santi o noi Pl'Omctoo dello favole g1-ccllo; ma ditncilo 11011 poco 110 ò rinterp1-ctazione per noi, L'\1110 gcue1·azioni di uomini. li wntimo11lo buono o sano della. natu1'tl. l'ialzava la condizione della donna, che il cristianesimo an– torioro 11011 a\'0.1 saputo l'C<limcre,o facendola libera la 1-csc la \'Or-acompagna dell'uomo. E, sottmUo il matrimonio :11\'impoPo della leggo di\•iua, che non c·el':l pii,, nè bastando la leb•g·c umana, che gli uomini non "eno1';'lvano - er;\ <1ucllo un tempo asp1'0 e difflcilc a cagione del pnssaggio dal vocchio al nuo,·o - l'unii;°\ della famiglia l 'ima.so SJ >CZ1.at; 1. Ancora. Si chiedeva la pal'ità dei duo sessi da\'anli allo St:tlo. E abbastan1.a originali quei nostri pr-o– genito1·i. Il cl'i.stianoshno antcl'iol'c avca p,·edicato che l'unione dell'uomo colla donna simboleggiava l'unio110di C1·isto colla Chiesa: quando non fu pos– sibile una siffatta c1·ede11za,1·ico1-sc1·0 allo spcdicnte

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