Critica Sociale - Anno II - n. 8 - 16 aprile 1892

CRITICA SOCIALE 110 Sponcor ammetto, condiziono prima per la vita normalo di una sociot:.\ ò l'oquilibrio Ira le sue unit:.\,come - egli scrh·o - condizionodi esistenza J>el' un cor,>0 è roquilibrio dello uo molecole. Ed e.iistcrcbbo anche il principio dinamico della \"ila sociale; perché quello dlffcrcnzo leggiore ira indi– viduo o indh•iduo basterebbero a determinare un lentissimo ma snlul:u-o mo,·imonto progressirn del mondo. Lna ~ocioL\ com1>0Slndi indh•idui perrctta– monto eguali s:wohbo immobile come il rondo del mare. l.n l'itn non ò che uno squilibrio di rorze che tendono ad t.'(luilib1-a1-isi; 08,5,.'\ è m.'lntonul'lda questa lung:L alt:1loua tlollo ro1~1.ocho salgo110 o scendono in cerca del <..'Ollluuo li,•ollo in cui oguagli::msi. Di– fatti il principio fisico doll'E11lropia JH'odico cho un giol'llo la ,•ila cossor:\ noi sistema solare, quando l'cncrgi:\ si stw;\ distribuita ogualmcnto per tutta In mass.,. Mn in\'OC0 quosto mosll*uoslb\ doll'inlclllgcn1 .. ,, quando si mettono nlla caccia dolln ricchel7.a, por– tano il pcl'turb..11nonlo della 101'0 stra1X>tenlo energia nel mic1'08C0pico 0<1uilibrio doi piccoli uomini modi. Sarebbe como l'irruziono im1>1-o,·,•is..1 di un oor-po colcsto dicci ,•olto pii1 grande che il solo. in mezzo nl sistema solare. ti Rotl1!'Child, cho conde.o.sa i mi• liardi nelle suo c.'t.!l:.ic, produco il ,·uoto della miseria sopra un·e.normo supo1·Jlcio intorno a sè. 11genio - o ringogno in proporzioni minori - possono esscro una forza tnnt.o por il be.no che per il ma.le. Per quosto lo Unh•o1-sith oul'OJ)OO, mantenute dallo Staio, furono unn. rnra fo1iuna J>OI' lEuro1:n. pcrchè disfr:.lSSC1'0 in sludi utili 1>iùo mono dirctL,montc 11lrum:mifa una 011011110 forza montale, che messa nei commerci :wrobbo prodotti enormi disastri. Tantd ò ,•oro cho in America, clo,·e la genialità è osclush•nmonto mercantile, a delta di tutti gli os– servatori. in trc.nl' nnni ò a,•,•cnuto uno slfrollo tra la misol'in o la 1·i<.'Cho1.1.a tll cui non si hn nemmeno idea in Ruropa. Qui11di, anello 1)01'ciuosto lato, la libort:.\ assoluta ò 1xwuiciosa. Bisogna infreu:\l'C gli slanci dannosi tlegli uomini suporio1·i, In.sciando libero l'impulso bonolìco. i,: uno slm.no er1-01-o quello di misurare la ricchC1.t.'\ o la fcliclt.\ d'un J)()l>Olo dalla p1'0duziono do· suoi cam1>i o dello suo ofllcino o dalla grossezza del suo te.soro; me.ntl'o bisogno1-obbo badaro assai pili al modo con cui In 1·iccl101.1.a e il bcncssoro sono distribuiti. Perciò un Vnmlorbilt è 1:t J>iù gz-a.ndo disgrazia di un paese; mc.nt1"0 a\•1-obbo potuto essere una fortuna. so avcsso trovalo O!lacoli a impiegare il suo ingegno J>Cr <1uella ,•ia o a,·~ dato alla JU'OJ)ria vita uno scopo 1>il1utile cho quello di mi>, nopoliunro lo fer1'0,•io dell'America del Nord.(') OUOLIEl,)10 Ft:RREKO. (I) Sf!fll stati UDIiiOfDIanno qulche operalo muore di rame e qualche llimlalla al 1ulcld:t 1ier n1lwrla. l"OCO tempora un gran alpore di S. flrancltco - "l"o errore - l()eM per I• noua di ,ua nalla du«fflto11tllo ""' In roee, per adornarne le tuie del palano. Un J)IINe aln1lle, nonoatante I mlll1n1l delle rl&eue me. talllche, I chllomelrl di (erro,la, Il nu mero del vapori,la produ– zione lllll'lrola anormfl, ecc., ecc, ~. : time.no p er ora, un paese dl1erul1tlnlmo (O.P.) L'APOTEOSI DELGENIO negli articoli di Guglielmo Ferrero Il titolo elio, bano o 111alo aggiu.stalo, I loltori trovano stampato qui sopra. è rarina., o cru!Ca, del nostro sacco. Il signor t:mbot10 uomno. cho noi altra volta quallft– cammo un • inJJegnoso orlgin:alo •• si cavò d'impaCC"iO col mandarci l'articolo l!IJH'Ov,·lslodi titolo: assenza.. di defluizione cho tJ forse un po' una. definizione essa ,. .... Ma nell'arlioolo, malgrado lo • lngegnosit!L • d'una ironia talora nebulosa un po· 1ro1•po sono pensieri che noi puro racemmo (o ci Imposero anzi qu11lcl10 0s1>re1:S& riscn·a in calco) leggendo o pubblicando gll scritti sull'h1diniduo e lo .\·tato 1lcl noslro carissimo amico Guglielmo Fori-oro; il qualo (sia <lotto t'ra parentesi al signor nomno) 1 por quru1to addoltomto In una o, presto, in duo racoll.à. unl\•orsltarlo, ci tiono assai poco al di– ploma o mai non lo os1ontn neppure nc<'anto al 1;uo nomo. ta. loorla. llOI e g1·amli uomini tl s1>asso • cho potrebbero im1Jrlmero una mlglio1'0 tliroziono nll'o,•0\11- zlono soclnlo, sombm nuche n noi molnftsica. <1uanto ~!~\~a~!!s1ft'i:. J~r~i:odrn~~Ol-'~:;':i~ ~l :sonli~~rr ~.•~ia:; ripudierà quan<lo sarà. uscito dal bagno an tropolo gico in cui ora. sta. Immorso o ,wr/\ &eOSIO il ,· ass:dlu.ggio lorubrosiano dt\i suoi rorti omeri. Non mi la.scorci corto rnùurre ùallo mio tendente tli e ingegnoso originale• ad Inviare per 1ft.seconda. ,•olta. ossonazioni un po· podanU alla. Critica Socia/~, se non mi vi sentissi a.tlrat10 dal eortggi.osi articoli del dot1or Guglielmo Ferrcro, noi quali egli ponderatamente dimostra la poche1.z.a di cervello di tutto lo umane generazioni passate, presenti o ruture e logicamente concludo consigliando o.I posteri di JJOrsi,per il loro meglio, sotto la tutela del genio, questo• gnn fenomeno della. natura•, come direbbe Il nostro dotloro. l 1 ) Ora io non uproi ,•orameni.e che cosa. urebbero potuto oppolTO a simili userzioni lo generazioni pas– satoi to.nto meno poi che no direbbero lo ruturc. Ma. questo O certo che lo prcso11ti sicununen1e non se ne dorranno: I tempi sono tanto tristi che In gento 1icr bene, solo a Jlalto tli lasciarsi pasSD.ro por c1'0li11a, riesco in qualche modo, n. s1~h 1 a1'0 lt~ Jll'Oprla rcuna <li onor-a.– bilità. di l'ronto allo ingiurio c1uotldinno che gli av,·ersarì di ogni buon ordino soclnlo lo vongouo ,•omilnmlo contro Il tlott. Forrol'O ò un po' nlfotlo tla. socialismo - ma· laUin del tempo - mo.OanxltuHo un giovano studioso ed amante dol ,·ero e come tuie sa.ben distinguere lo cose o non si IMcia corto mai 1rascendere a volgarità. Griderà contro e il capriccio o l'lgna, lu.• Jel gran si– gnore romano cho non ra lnorue le suo let'T'e, oppure conlro e la trascuranza • del gran de pro1>rietario di caso cho non fil imblancttro• loca.so o,·o egli non abita•: troverà che lulli 1iamo piii o MOIO i .01etr,'Nlouleur1 degU errori allnti. Ma tron~rà pure cho questi sono sem– plicemente erTOri prodotti da e incapacità•: e-, del mal animo - o quosto gli ra onoro - non ce 110 tro,·a punto. Oiacchè il Joll. Fom;ro do,o J)l'Obabilmcnto essere un giovino a.ssal co1Cicn1ioso o del resto non è stato lui il primo a diro che la generatiti. degli uomini ha il cervello grosso o cho a queslo malo non v'è rimedio, gli si polta concedcro tullo questo. ~la, so 11ha qualche ragiono iu contrario, buona o caltha che sia, 1,crchè non dirla1 I dotti rorilO e.i studieranno SOJ)raed i cretini t'J \'edl C'rllltn .Joc:11,1,, anno Il, p:11(, Il, {') Vedi C,'t'411tnSot/11/e, anno Il, pae. ti.

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