Critica Sociale - Anno I - n. 13 - 10 settembre 1891

194 CRITICA SOCIALE militare, che il socialismo avrebbe dovuto lanciare ai popoli quando fosse balenata fra i governi una minaccia cli guerra. Nel l'Italia del Popolo tentammo descrivere l'imponenza della scena che allora si s,·olso al Congresso, nella lotta fra due gladiatori delle idee sociali. della forza di Domela e di Liebk– necht. li rigetto unanime della proposta signincò rcmancipaz_iono dalle « frasi », il disdegno dei pro– gciti grandiosi ed intempestivi, che è puerile ed imp1·udcnte annunziare, lo spirito positivo del par– tito; quello spi1·ito positivo e pmlico a cui si dov11.\ appunto so l'aspi1·azione del socialista olandese potrà essere matura e possibile nel tempo pili breve. E invei-o, se non voglia chiamarsi 1•0torica. anche l'entusiasmo, h 1•oto1·ica fu accolta assai male al Congresso di Jlr'uxelles, essa non trovò aria poi suoi polmoni o cli 1·ado ci capilò di assisto1·0 ad adu· nanzo da cui essa fosse cosi assente. Il lavo1·0, pro• parato nelle Commissioni, veniva allo sedute del Congresso già così concreto, che per le divagazioni raporose non 1·imancva pili posto. rn ogni caso, nessuno lo ascoltava. r discorsi inaugurali o di chiusa, lo allocuzioni dei Yar'ì 1>1'Csiclenti, lo accia· mazioni a certi deliberati, i voti di simpatia inviati a tulii gli oppressi. o specialmente ai socialisti di RuS::lia,i soccorsi agli sciopcr,rnti, le corone allo riUime di Fourmics, i brindisi o i di.scorsi cli Gand dove i congressisti visitarono le potenti cooperativo ~ocialiste, formarono - al pari del!,3 bandiere ,·osso di cui le salo e lo vie erano adorne - la decora• ziono del quadro; ma il quad1·0 ru mirabile di so,. brietà, d'intensit..\ d'efficacia. r congressi internazionali operai somigliano a graucli sinfonie, nelle quali il motivo fondamentale ha impol'tanza assai maggiore dei singoli, per quanto elaborati, ri·ammonti. li motivo fondamentale del Cong1·esso di Bruxelles fu l'unione, la solidariet..\, l'o1wmizzazione dei lavoratori di tutto il mondo nella guerra contro il monopolio del capitale, contm le divisioni di frontiere, contro il militarismo, contro ogni sorta di dominio artificiale o di classe o cli sesso; contro tutte insomma le vergogne ed i viz'ì della ci\'Lltà borghese e a r,wo,·o di tuttQ lo emancipazioni o di tutte le r-cdcnzioni dal socialismo annunziate. Ed ognuno cli questi congressi è ad un lempo un punto d'arrivo e un punto di partenza. Vi si a1·riva col la,·01-0 già fatto, se no parte con un l'Ompito nuovo, con nuovo rorzo, con rinnovati en· tusiasmi. Ma in questa serio cli pietre miliari, in fine alla quale si aprirà. la nuova era, il Congresso di Bruxelles apparir;\, anche ai venturi, forse la più alta. Perocché fu qui che la prima volt.i le varie vie del socialismo si fusero in una sola o maesti-a, tanto larga che tutti i lavo1·atori vi potes• se1·0 camminare a squadro serrate. Fu qui cho tutti i t-orronti formarono il fiume o che i battellieri, vistala da lungo, con un unanime un·ah ! saluta• ,·ono fidenti la foce. LA « CIU'l'lCA SOCIALE :t. NB. - Nel 1i,•osstnw numero aa,-emo ti testo esatto delle varie deliljem.zioni v,·ese dal Con– gresso. Bib 1oteca Gino Biarco A SCIOPERO VINTO E poichè è vinto e combatte da gagliardo, ren• diamogli almeno il saluto che si d;\ ai valorosi. Fu vinto. Nessuna ipocrisia por scema.re , J>e1· ve-– lare questa clU1·a ,·ealtà. Lo concessioni di alcune ditte minori non mutano sost..u1zialmente la condi• zione generale. I meccanici milanesi, che aveano scl'itto sulla loro bandiera la soppressione del cot– timo, l'aumento della mercede, la 1·iduzioue dogli orat'Ì e delle multo ed altre migliorie, 1·itornano al lavoro agli stessi patti di prima. La prepotenza padronale stringe di nuovo le lol'O gole col laccio fl'auclolcnto del cottimo - cli nuovo lo llll~ici, lo dodici e talora più ore di travaglio febbrile ne mungono e no stremano lo fo1·ze - di nuovo la miseria ~ assicle incso1·abilo ai deschi do– lorosi o spinge all'opificio i vecchi. le donne e i bambini - cli nuovo, infine, col cottimo aflldato ai capi squad1·a, il compagno è fatto aguzzino e sfrut· latore del compagno - o la riserva elci disoccupati, che batte alle contese porto dello a,'(fenti officine, sembra cho suoni su dl esse, ai compagni ed a sè, il lugubre ritmo della schi,will'1 e della f..unc. 11. capitalo ha vinto; il h.wo ,-o,in g1-amaglia, geme ed 1m 1>reca. Puro non indarno i lavoratori avranno scosso il torpo1--e 1 non indarno avranno dato battaglia. Fioco, incerto e quasi supplicante suona l'osan,ia sulle labbra dei vincitori; la 101'0 non ò allegra vendetta. Egli è che vi hanno sconntte mallevadrici cli prossimo sicure vittorie. Egli è che, collo sciopero, la causa dell'organizzazione operaia ha fatto in Italia passi da gigante. Effli ò che il grido di lamento tlci metallurgisti milanesi, ripercosso dai lidi pili rimoti, ha svolta. cd all:u·gata in loro la coscienza di classe che vi sonnecchiava tutlora. Quello che prima era una tui·ba comincia a clirentare un esercito. Lo spettacolo della solidarietà operaia, destatasi in questo cimen lo, fu così grandioso e confortante come non se n'aveva avuto esempio finora nelle schiere misero e mal organizzale del proletariato italiano. La massa dogli sfruttati lottanti pel conteso diritto si mostrò, anche in questa occasione, tanto più elevata e meno corrotta dei nemici suoi, q uanlo la morale del lavoro è pii'1 sociale e più alta di quella del par-assitismo. Non appena le domando dogli ottocento operai dell'Elvetica cozzarono nel diniego assoluto degli imprenditori, lo scioper-o si fece generale fra i com– J>agni meccanici, in modo così nuovo per l'Italia. così spontaneo o irresistibile, o al tempo stesso così legale e corretto, che lo classi dirigenti furono in• vaso eia un senso di stupore. La polizia, che aveva nascosto in ogni angolo ciel subul'bio, persino noi cortili degli opifici, al sei·vizio del capifale, torme di birri e reggimenti di soldati, p1·onta a sguinza– gliarli, armata mano, sulla folla inerme, a mala pena riesci ad imbastire tre o quattro processini, una vera m.iseria in confronto dell'onore che spo• 1•ava di farsi. E lo spetk1.colo della virile solidariet..\ 11011 si li– mitò alla città « teatro della guerra•· Dalle città principali d' lt..\lia, come dai borghi pi1'.l lontani, le società operaio si affrett..wono a mandare quanta maggior parte poterono dei loro miseri e sudati rispa1·mi, accompa"nando l'offerta con calde parole di consenso o di 1~auso. Allo duemila lil'e votale subito dalla for-te organizzazione dei compositori ti• pog1-afi, alle cinquecento degli impressori, alle altre onerte 1-elativamente cospicuo delle Associazioni maggiori, fecero commovente riscontro i poveri vaglia di piccole società sconosciute, i cui membri

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