Critica Sociale - Anno I - n. 12 - 20 agosto 1891

CRIT.ICA SOCIALE 183 F-idcra (lucsta struttura 11fo. .. ...a come tale e cosi ,•a.ria qual O e qualmcnte varia la rorma della J)roduzione. or.: il mio 1emiom.onimo. ragionando di capo suo, afferma che tutti i socialisti, Marx compreso, considerano Jo Stato come p,-c,ne,,a; Il che l.>, 1, dirla schietto, pretta lgno1-nnza dei principi del socialismo scientifico di cui !'"rono primi r_itrovalori Marx cd Engels, o il cu{ pernio o A)lpunto la mterprcta;io11e materiali#ica della 1toria. Lascio al mio semiomonimo Il\ cura di sbrigarsela col J}cbcl, cui •Uribuisce d'aver detlo ques-to sproposilo: <'ho,cioè, la rcpubbli<'ll è la ba.sologica del socialismo; nà gli contendo il gusto di mo1tcrc in riga. come se rormasscro serie, i 110mldi )lazzini, Campanella, Ca– stellazzo, Louis Diane, Ulanqui o Bcwio! Non è per ,·oglia di rimbeccarlo cho scrivo - o gli auguro, anzi, rortuna leltornria o J>Olilica,giacchò ò volonteroso o promotfenio. Ma ,·ogllo soltanto pregare I ri1>rodutlorl della 11,ap1·01a oho tengano mo distinto ùtl lul, como mo no tengono di filltl dislinto, non certo por suo clomcrlto, i trcnt,\ anni cho io conto in più di ,ita o di Riudì o la. ma,1tgloro r'Ofìponsnbilità.che ,•iene a mo dall'essere prorcssor'O di scienza. o non princi- piante. ~ Tanti ringraziamenti, o mi croda lltO dtt-Ot.iu. A.'"TOSIO LABRIOJ.A, Ancora per li " Diritto del plì1 fort~" R.cilliro il signor Cimbali, dil'Otlo1'0 dello Spe– daltc1·t: Roma, P ll!IMIO 181H. f.:01lEOIO !IOSOR DIRF.TTOR.S, ~li pormotto di chiederlo di nuovo la parola - o spero per l'ultima volta - per rispondere, il più. som• marhuncnto cbo posso, allo osser,·azioni ratte dallo Zer– bogllo o da Lei sullt lettera che lo scri1:.::inello scorso luglio in dires:a del mio J)i1·i110del più fori~. Credo di Moro, con quosto mio libro, messo onestamente il dito sulla plaga, o, meglio, pl'CSI\ hL que..c;.1iono pel nodo, o ogni discm111iono cho so no faccia. non i,:ari, inutile por l'Interesso comune, che ò poi Il bono maggioro dei nostri simili. (;odo lnflni1nmcnto che lo Zorboglio torni tL clichiararo « cho In linea. astratta. quello cho afferma. il mio libro ò vero, • Però egli sotcgiungo che Il mio J)l'incipio, ap– plicato al terreno prat ico, n on rogge. Coruo ,·celo,qual– coi.a cli <' Omuno:1.bbi: 1.mo, il mio ,•aloroso a,•versario cd lo, o perciò mette J )roprio conto discutere per poco, potendo nutrirli, in questo singolare caso, la speranza di finire, In seguito a qualche spiegationc. d'accordo. 1-:,prima di tutto, gli f1lCcioossor,·aro elio la. ,·erit.à ò una o che, so quello che si dlco ò nro in teoria, do,·e esserlo ancho in pra11ca., essendo la pralica. la pro,·n. RcnsilJHedclii\ 1ooria. Un princi1Jio vero in teoria. o assurdo in pratica, non ò ne1>1mr, ci-o, a .::uardarcì bene, In tooriu.. Questo 1>rcmosso,no seguo che so il principio rondamentalo del mio libro è, anche a opL niono dello Zcrboglio, ,·ero, non so ,·edcro pcrchè non Jebba essero anche vero In praticn, nella. pratica. di questo mondo sociale od umano. Che si tratti ùi partito JH'CSO. di pregiudizio 1 Infatti lo Zerboglio - in cui Il senso giuridico non poto,·a essere cosl ribello da negare l'e\·ldonza del mio prin– cipio - non potrobbo a rigore, pur ,·olondolo, accet. tare tutto lo conseguenze che so ne traggono, perchò ovo ciò facesse, non potrebbe più associarsi agli ideall - onesti o gencro~l 81,ma in massima. irrealizzabili - dcli& Critica Social.e. Questo disagio del mio anersa.rio si tradis ce, co lla massima. o,•ldenza, nel ratto ch'egli, per non ll.CC' e1tnro l con<1eguen1.e 1lel J>rint'ipio cho ac– cetta o <'ho Jll"O('lama. e ,ero•, fii ,enc, I\ !)l'O\'f\, di ar. gomenl:uloni ben f'rugili, o, 0<10asrq'iungere. ingiu,;te. Egli si O!itir11, n cre,ter'O fal<11unen10 che, r:osicnendo il maggior diritto del J)iù forte o plì1 C:I.J):t<'e. io sia. scn- 1."altro, un adora.toro, anzi un giu,tinratoro del i,:uce&.;o o ch'io slit. (Jtiindi f.trumento J>ill o meno inron<1cio delle piil reroci Ingiustizie umane. Oli ho risposto già. che io inlendo parlaro dei eerame111c forti o capaci e di poti::io,1i leyit1ii,u,me11te acqui,lale ,· gli ho parlato. flnanco, di t:endetta giudi;iaria poi cnsi di indebite u.rw· pa:io11i; ma. egli. con la mi... ,;ima di~inYoltura, mi ris1>onrloallt, sua. ,·olla « che, so tall sono lo mio in– ton1.ioni,noi mio libro non !li J)alO!oauo a sufflc1cnw. • Questo ò il punto voro dolln (1ucst10110 o ,1ui dobbo insisl01·0; tnnfo ))iù elio il mio tl\'\'Orsnrio, collo ))arolo riportato, lmJ)llcitnmenlo confessa elio ml darobbo in 1ulto <'nusa. "in1n ove dlmos1rassl elio questo ottime intenzioni « !il p:ile,;ano a sulltcionza nel mio libro•· Gli factio, in proposito. riOottero subito che, parlando del di,·iuo d<'l J>iù fol'le o pii, capaCt!, non potevo che riferirmi alla. forza In quanto oiu,ta, ali& caJ)(ICità in quanto '"~illima. So bene che Il li1olo scelto pel mio libro rlcord& una massima brutale: kt fo,·:a •cltiaocia il dirillo; ma - a prc<;cincleroche, ,:o 1mro 1alo mas– sima. feroco il 1itolo del mio libro rieorda, non la pro• suppone incondizlonat1unento - è dovere della. critica giudicaro do1>0 tL\'Crlotto; o leggendo si ,·odo che io sono ben lontano dal fllrmi l)llladlno di ideo medioevali. Non a. caso poi ho scelto questo titolo severo: osso. S(!('()ndome, rap1>rosentava o 1-.J)pre.icnta benissimo la posiziono che voloro prendere nel contra.sto dello teorie sociali del mio tempo, e specialmente nel contrasto di fJUCSloduo pili 81>iccato:d11una parte, cioè, di quella che, in,;pirando,i eiccamonto allo dottrine darwiniane. afferma proprio eho non ,•i ò diritto, e:;sendo quosto schiacciato dalla forza; dall'altra parto. di quella elle, prescindendo da.(JUalunquonocc<1sifa renio dell'osistonia, non solo erodo al diritto, ma no ha. un culto cosi su– pors11zioso di\ credere cho osso possa. abbassare i na– b1ra.lmonto rorll al H,•ollo do' 1mluralmonlo deboli o inal1.aro ,,ucstl al llvollo di quelli. Conciliare insomma.. o moslmt'O conciliabili per la J>acosociale, lo necessità. reali doll'c~istcnza., quali sono ,·enuto risultando dal- 1'0<11:ervaziono della scienza. naturalistica. moderna., con gli otcrni doitatl del diritto: ecco quello che, a mio a,·vlso, c'era da raro con profttlo per h1llo salvare e che, modoslamcnto, ho cercalo di raro col mio libro. Ba.sta ,·olgero un'occhiata nll'indico J)Cr ,·odoro che proprio ques1o ho ratto. Comincio con lo stabilire che la ,,ita. sociale, come la ,·ita. nslologiea, 1>rcsuppone rorgnnismo o che questo essenzialmente si ronda sulla gerarchia dol membri che lo com1>0ngono.La gerarchia. non si costituisco arbitrariamente; ognuno nella gerar– chia sociale ha. il posto eho merita, il J>Oi,IO che gli conscnlo la sua fo1·:a o capacità. E questa legge, so– concio cui si stnbili.sce la gerarchia sociale, ò giusta, in quanto ncquno ha diritto dì a,·ero pili di quanto dà: da ciò i nccwari rapporti tra. la gerarchia, la.capacità e Il diritto. Ma.la. capacità umani ò di tanto specie: fi,ica, l/1Jcllet1uale, mo1•alc, tc011omica, cir:ite e po4ilica; ma. ogni uomo J>OSSiodo una o più specie di questa ca– pacitò. In diversi gracli,o da. ciò la necessità di propor– zionare la garanzia giuridica o.Ilo vario capacità. o ai

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