Critica Sociale - Anno I - n. 12 - 20 agosto 1891

CRITICA SOCIALE 1!'7 j.; dunquo chiaro cho per lui il diritto del capi– falisfa, - fdcst il diritto dello srrullmnc.nto dirotto od indiretto sopi-a il proprio li-imito - non è una di <1uelloe fo1· mo st oriche transito1·io » che a torlo si ,·or1-obbcro « c.le\ 'nro a dignit.\ di principio as– soluto». Il « per enn o meriggio» cli <1ucldiritto fa f.:'~~1~:~àu~~l::1•~~:j~l~l:~~L~~~~ ~i ) ~ftF. ~ 1: ~~~b1~~\a 0 bl!1~\1~.~:~l~~nnS::ni~:tt~,·,~ ~~-C::~(~~: 1~ il signor Cimbali - a mc1J,0 dolio organiu.azioni la,·om.trici o dc.i gonOatol'i di e ,·oscichcllo cguali- :~:obinfà ~~t ~isrc.1!~ 1 t~ 1 1 1 f.:1ni'::,n(\:1 ~fjJt~:d~ - nuorn Galileo - ,·a 1woclnmnndo sempre pili allo. anche fra lo feroci torturo dello nuorn in– <1uisizioni, un fatidico « eppur si 1,wocc.' • sociale. Ma pcrchò risulti anche meglio la innnifa logica dell'opposto concotlo, cho è in SO:tt:rnza la DCEr,l· ziono della 8lotfa o doll'ovoluziouo nei suoi gn·i pili ampi, 1·ip1'0<h11·1'Cmo intcl'o il periodo onde pu1· dinnzi non scc1·1xunmo cho un memb1'0. Solo im:igi– ne1'(!moche, scambio del CimOOli. lo 8(.'l'i\'e:ssoAri– stolelo (il collega nostro uou si do1·rùdel p.11-agoue) o qualche altro dei sa,·ii anti chi c ho ritennero im– mutabile la schia,·itù fino a e.ho - come il mac– chinismo odierno no ò ,·cnu to a c npo - la spola twcsso imparato a muornl'si da i).8 sul telaio; o perciò soshtucrcmo soltanto al diritto del capila– Usla. il diritto dell'antico uomo llbe1-o,vad,tme di schiavi, che si ò trasformato, 1>01· l'nppunto, nel c.1- pitalista dell'oggi. « Quello di cui lutti, o forti o deboli. abbiamo :~~~ni d~~t:::~~i•~ :;r~tf~lt~ii~boco~~!si~te~ o questo: la garanzia o la tutela dello nosh'C J>CI'• sono, di ciò cho legittimamente pos.,;odiamo o d1 ciò che legittima mente p roclucimno. Sari\ l'uomo libero il forte e lo scli1a.oo il debole; mn il diritto, che garantisce, c omo ho d otto. forti o deboli. de,·o ga– rnnlir"O egualmente il uumlenfntenlo dcllO schiaco è il domtnfo tlel padr"One. Parlare di framonto del diritto del J><uh-o;w (lt scllfaci o di aurora del di– ritto dello scllfaro è :wurdo; tutti e duo questi di– ritti sono saCl'i o perciò in pere.uno meriggio. Se l'uno si atrc,,nasso illcgittimnmcnte Rullo ro,·inc doll'altro, si av1'CbboS!)()g'liaziono da una parlo e in– dobilo arricchimento dall'alfrn. Può invo1·0 l'uomo }~~!'Y s:oie a~i:~rr~~f~• .:~~,~~ 1 ,? 1~10 1 l~ 1 i:,a::;~'l~ ;~t~;:o c~~~°at~i~!l~:p~c~~chi:,:,,;,~,~~! c;1r,r~ dustric. clorn1,giad uo,,io Ube1'0; ma qui è que– stiono di fortuna o di abilità; o il diritto o la Ciltà in c1ucsfa nuiaziono di \'Ìccndo non hanno che ,·edere.> Cosi dunque ancbbo parlato qunlche s.1,·io :inlico; cosi ricantano i mc.no s avi modcrni,iquali pu1-ohanno duo millennii di pi1' 1 di. sto1·ia dietro lo spallo che a\'1'0bbo do\'uto imparar loro qualcosa. Quelli fu- ~~:~~n sd~~nl!~-i ds!:t, ~~~t: ~;I~ ~t~:~~:~t o1i 105 u~i 1 ~ gli altri barcamenano tra il \'ccchio o il nuo"o, tra fn rcalt:\ o l'ideale, ossia tra In 1'C!alh\ dcli'~, cho cl~~ li~~~~~ ~f~~e~~ ~1~~f ~~~.dÀI li 0 :Jti~ nsH altri mnnc.'l il senso storico o q_ucll'alfo senso gmridico cho ò di gran lunga supcr1orc alla leggo scritta od allo consuetudini, cho no è anzi la nega- 1.ionocost.,nto pcrchò è senso o,·olutivo, o che guarda al rcnomeno economico in {>C:l'enno srnlgimento como a fulcro del cli1itto soc1alo o del progresso morale. E fonnandosi dol di1itto corto categorie ~~~m~~!o en~~~ 8 ti1~~bJ~Ì ~~i-o j~r::i11! :: 11 po~~~ incon !l<'ia mcnte i ~upposli « otorni dotlfili > al ser'– vizio dc.ll' iniquit.'\. On cl'è c ho posson dii-o in buona fede lo coo::c pili p.1le.....ameulo smcn1ilo dalla scien1,a e dni fi\tti. corno ~tss';~;;;Ji~~o ~lg d:~\~~ 1 ;! 11 cfr 0 01~1 l ~~~~I~ d ~,~Wtt; o cilaro a prova actiflonli singoli. cho non hanno pii, ,,:.lor(' p1-obatorio cli una Yindla. nl lotto. Nati. ~,1 ·i~~i~i;.ia,~~ri1g1f~~~~~~i~~alo~~; 11 3i~I~~~g,!i 1~~~ ,·itano non alti-o cho gli « odì funesti cd incon- 1~1~l~:to o ;•j~iirit':~1~ 1 f=ij1/~'t:.n~ 01 t~~~::;~~I :~m...!~;,:: w~~~ecr.~nr;:~i~t~ 1~ 1 ::, !~•;_Ji~? «Mhnno> cffetth·amcnte molte~ - ma è 101· malgmdo o t-onh-odi e:ssi che l'umanit:, i;.1Jva sò stcs..>l.1. Que..~10 p:u-olo npplicato nl Cimbali. cnlmto con caldo o giornnilo :ì1"di1-o in 1111 nobile ar1·ingo gcicn• tifico, panno pa1·ore. o i,,;0110 infatti, duro lroppo cd ingiuste.. \fa. noi. J-;C1·ivendolc. n on è a lui dio 1>en– siamo. ma a tutta una schici" "J.di dotti laureati, c.1rintidi del p1'C!'-cntc. se non a nche l'impinngitori ~~\,l).'L~t\\~fl::1~t-a~ 0 ~ii {~ ~a :rt ~ i :;:~~;: 1 ~;~~1i~~!; J)eS..'l in i;rmn p..'lri.Osu loro. na quc.-:.ta schiem eu– nuca nuguriamo cho egli si sciolga. Egli ha pugno fc1·mo o cuoi· ~aldo; :ipl';l clun1uc tutto lo sue porto nlln vcril,\ umanital'ia. che ~ ·opposto della ,·orit.\ h1Qi11ghicra llo cl:1.ssi dominanti. e. se tnluna re– ~isto ten:iccmentc. s:fer1•i un pugno o la infr-angn. Po1'tlen\ forse la cattcdr-a d'un « A tcnoo ». ma :w1~\ lonlato i gradini della tl'ibmm. d'ondo C.."-00110 i fa– tidici apostolati che affi'Ctt.1110 la storia. FILIPPO 'l'CltATI, Ln rif01'1111\ tlelln Procedum Civile Oall'ei,eregio pror. D'Agmrnno, dircltoro della ril'i.sta. palermitana L1bc'M e Pa~. riee,·iamo la t1eguento let– tera, nel cui concetto cordialmente consentiamo, e s:pcrlamo che il O'Aguanno stesso o altri no daranno in numeri 11ucecssividella Critica Sociale, un pili ndcgunto svolgimento; il quale - purthè s"inro11ni alla lntouaziono o 111 cnrattero !:iOChlloo non tccnicamen1o giuridico ùi questo JHlgine - so.rii. certamente gradito ni nostri lottorl. Soltnnlo soffra il nostro corJ'i!ò:pOndcnfo che <lrll suo scritto ralcidiamo i duo primi periodi, i quali, fhuunusti a una dichiarazione di pri11ci111 che aHcmmo ,oluta. ris1)Ctl&re. conten~no troppi elogi per noi o eel nostro gion1ale. N ò la cn!itiana umiltà.,nò la modet,;11osità rac– comando.lo dal galateo borghese - rormo d'impQtenza ::~C:ù a.,c~~~:~sdilac~rta~fa::o~1t:s; 11 ~ I~ elogi, ri\•olti a. chi si ra. interpreto d'una dato. 1n-opa– r,inda, ponno osscro - sono certo nel caso concreto - msv.lrall dallo migliori intenzioni. Ma la e vanità. degli scr1tlorl •, rorma di pazzia ragiona.nto non ancora ab– b.'\Slanta studiata. das:11alienisti, forse perchò no sono atretli anche molli di loro, o la. gramigno. del mutuo inconsnmento, sono tl'OJlJ>O diffuso o radicale In Italia, 1>erehò noi no'n tentiamo di raro un po' di reazione anche su questo terreno. Lo ritengano dunque a memoria. i bono,·oli nostri corrispondenti. Dicano bene del nostro giornale do,'o ,ogllono, in pril'nto cd In pubblico: no aiuteranno l'o · pera., cho crediamo buona, e cui dedichiamo una parto non indiff'crcnto delle nostre rorz.o, poche o molto che 11:lano.Ma non ci. srorzino • esporre lo nos1re laudi nella. nostra nirina. E un mcs1iere che non ci ,·a. In questo caso risechiamo ba.rbaramcntc, ·come \'andall veri; o se coi ftorettl dell"encomio cadono sotto la falce anche frutti, o nmi, o germogli, s·intencle che li abbiamo a:r– ,,isali. Ecco oro lo. lettera del D'Aguanno:

RkJQdWJsaXNoZXIy