Critica Sociale - Anno I - n. 5 - 30 marzo 1891

78 CRITICA SOCIALE ----------------- È Inutile, per cotesto, lraUarml da catth·o f'rancese. o magari d(l pmsslano. Ciò non ml tango mcnomame~te: Kant era pru.!!slano,o lo era. pure llclnc. Poi, sarei curioso di sapere quanto dareste, o signori, deJl(l ,·ostra 1>rezioslssima pollo J>er riunire nlla rrancia. il pacso dei \'alloni, ora belga,.o la ,·all"ta di I.osanna - paesi, sembrami, un 1>0' 1>ilì f'rnnccsl di lingua o di razza cho non lo ri\'e del Reno.Xon v'è un cane che abbai contro gli Inglesi che detengono lo Isolo normando e il lontano Cauadà, pnH'incia d"oliro mare, ma altrettanto netta.– mento 0-a.necso quanto la Charento o la Picca.rdia. In ratto, colcs11 lombi di terra al di là dei ,·osgi, dh•e1rncro dunque tanto inrelici ! Ll anobbero, J>er caso, costretti & mul&ro di lingua-, di costumi, di piaceri! Han do,·uto rorso subire un ser,•\iio militare 1>h'1 lungo o pl(1 duro, mùunministrazlono più soflslica. do' funzio– nari pl(1 arroganti, do' maestri di scuoi!, pili pedanti o 11lll inslpltll, una rottura di tnscho più notoria in rt\Uo di coscienza, del trìbutl pili gr1wl, o un go,·erno meno deg110,meno slmpt1tico, meno 1irobo1 •:h! via, mi sembra cho 1111. rl\tto Il suo tempo cotesta l'arsctta. dello duo sorcllino schln,·c, che, inginocchiaio nel loro ,•cli al piede di un indlcatoro di rrontiera, stanno a plangero corno ,·itcllo, scambio d'andare a mungero lo loro gio,·enche. Stl\te ben certi che., adesso come prima, esso mangiano Il loro &M'O,'!to alla mar– mellata, rosicchio.no i loro ll,-cl:e/,1 salati o cioneano al• legrameoto la loro ce1·,ogia. ~·on dubitate, esso fanno alramoro o procreano m:\rmocchl. Cotesta no,•ella. cat– tività di lklbllonla mi lascia n-cddo. Del resto, la questiono è scm11lico: la Germania. ha portato vh1 duo pro,•iocio alla Fra.nch,, la. quale, a. sua ,olla, un bel giorno glie lo l\l'OVa sgraffignate. Volete riprenderlel Sia bene; In ca.mmino,dunque, per la fron. tiera! :Son ,,1 movete? o allon, la.sciatoci tranquilli, cho Dio ,,1 benedica! In altri tempi, temJ)i di guerre continue, combattuto con o.sercitl ,·cri, cioè a dire composti di soldati di me. 81 icro o di carriera., si era ,•lncitorl senza. vanità, o ,·iuli senza rancore. I.a dl.sratta IUIIIporta.n, per con– seguonz1, mm nazione cito sta a pitlgnucolaro per ,·enti tumi o a gridare aitu, aita, corno uno. 1Jorpolua bam– bl11t\;.sl, como mm bimb;, eho ha lasch,to calloro sul lato lrnono la sua rotto. di Jl!UIO spnlmalt\ di conserl'a. In altri tempi, flrn111tl\ la pace, I sudditi dei duo paesi trafllcav11110insiemo senza 1unaro1.za, ,•nlicavano con lndHfercnui. il modificato contlne, o gli ufl\clali dei duo C!)Ortiti,cho alla ,•igili&erano stati 1\llo prese, beve– vano, corno J>C.rsonodi spirito, & una. medesirua. tM·ola. lo ,·edrei, senza il mcno1uo scandalo, ufficiali l'raneefi o tedeschi trincare assieme: o non t'armo I' ideniico me– stiere, o pcrchè, se è nobile di qui, un po· pili. in là sar.\ lnramo1 Colesla indi1ferenza. superiore, la Francia la provù flnehè essa fl.1 una na1.iono di spirito o ,·cramento di gt\l'bo. I r'rnncesl d'allora, scontlltl, clice,·ano, con un delicato sorriso: « ~ignori, co no riraremo • - J>Oi par• lanrno d'allro. Saremmo noi alla flno dll·en!ati bestie sconirosc, dotato di eer,·elll elel'anteschi ! Depuriamo Il sangue da. questi umori; 11rendiamo qualche ))illoleHa di disdegno, elio faccia spurgare per lo , io naturali questo nuo,'o ciru, qualitlcato per. fl•iotti,mo. Nuo,·o, sl, nuo,·o, nella rorma grossoll\na che assumo dtL ,cnt"annl, pcrehè il ,·ero suo 1101110 ò vanità: - noi slamo l'incMlimcnto, I todosclil so110la barbarie .... Oh! b 1ote G 1a e Non si può nega.rei, è vero, una letteratura e un'arte superiori alle tedesche. ma anche cotesta lettera.tura o cotesta arte, rlstrelte a pochi cenacoli, sono affatto ignote al nostri urlatori, o, so no hanno sospetto, spi-oziate .... V"è un patriottismo alla portata di quanti tengono tro o cinquanta nel borsclllno, o sarobhe rac– quistare I libri dogli uomini d'ingegno, hn·ece di la.– sciarli c~paro di miseria. Lasciamo dunque stare l'arte e la. leheratura, da.celiò lo produzk>nl per lo quali ci si grida su1>eriori son giusto quello cho cl umilieranno eternamente nella storia dello spirito umano .._ L"erudizionol Ma essa è tedesca. I tedeschi hanno inauguralo, o si tengono ancora la. filologia. romana, ed è in Oermania. che tro,·cremo del proro.ssorl elio cono– scono il voech\o r'ranceso meglio dol dottori della scuola di Chartres. Chi cl svelò la nos1ra. lotteraturn. dramma,. tica. cho 11rocedotto Corncillol Dei tedeschi - o son te– descho lo buono edizioni di quei JJOOtl. Chi conobbe meglio di ehlccho.ssln. la storia della Ri– voluziono C'l'ancesol I Sybcl o gli Sehmldt sono tedeschi. Chi dipanò la matassa della storia greca o romana. so non I Momsen o i Curtius l t! taccio delltL ftlosotla o dcli& musica. - 1>acsl tedeschi 1>0reccellcnn. La ,•erità. è che l"intelletto tedesco ed Il l'tanceso si eom1>leta110 l'un l"altro; si direbbero croati per compe– netrarsi o fooondarsi a. ,•iceuda. Del cer,·ello delrt:u– ropa, l'un pop0lo ò Il lobo destro, l'altro Il sinistro, e nulla può fum:ionar,·I nonnalmento senza l'accordo il più J>C.rfeltofra questi duo in.scp.'lrabill omlsfori. Pop01i fratelli, non vo n'htL altri che lo sin.no pili. chiaramente, nè meglio costituiti 1>0runa simpatia. in– tiera o profonda, malgrado differenze o,•ldenli nello modalità. del J>ensicro. Quelli sono calmi o noi sulfurei; essi J>Ulcnti, noi nervosi; essi lontl o un po' grevi, noi ,•ivaci o allegri; essi muti e noi schlamnzoui; essi sono paclfl.ci o noi cl diamo l'aria bellicosa; ultimo punto, cot~to, blll qualo l'intesa ò straordlmuiamcnte facile. pcrchò è certo cho essi no hanno assai quanto noi altri o al pari di noi non desiderano che di ~er lasciati la,·oraro In s1mla paco. No, 1101non uutrlamo alcun odio contro cotesto po– polo; noi slnmo tt-011110 ben educn.11 por O'itcutaro un rancore bambinesco, o troppo al diso1u·adolhLvolgarifa anche JJOI' sentirlo; quanto o. mo, f'l·a.questi assordanti n.bb! \latori sll'otU in lega contro la uostra. quiete, o i placidi Oermanl, non ho un istante d'osita.zlono: proro– ri.sco questi ultimi. Lo dillldcnzo paro,·ano pros,.imo a sopirsi, quando a Cassagnae passò pcl capo di trovaro di eatll,·o genere che l'im1>eralrice, una donnl\ amabilissima, abbia voluto ,•cdero Salut-<.'loud o Versailles,. Sono pure p~1:eggiato dilcttose o lo sceglierlo i, prova. di buon gu!ttO; inratti, non avrebbe potuto cote~ta straniera manifestare in• ,·eco il desiderio di a...-.sisteroalle corso d'AutouiU E diro che In questa. Parigi, ostontatrlco di spirito o di prodezia, non 11itro,·ò un pittore abbastanza. indi– pondonto d11Ipl'cgiudizio, abbastanza coraggioso contro la scempiaggino giornalistica, per 01W"Odl obbedire al– meno ILquesto Istinto naturale cbo aslOggotta oggi la co.-.idotta scuola trance.,-:e: l'interesso di ,·cnderc ! Il patriottl!lmo - perchò farne meraviglia! - essendo la scemplagglno suprema, ò stato Il più forte .... 1-:ppuro ,·erri\, rorso, il giorno cho ci si manderà alla. f'rontioca. Andremo, senza entusiasmo; &ar.1. la nostra. l'Olta di farci acco1•p1Lre,e cl l'arcmo aceopparo con l'Oro dispiacere. « ~loriro per la pah·la »; 1111! !Onoallr(', ormai, Io romanzo cho noi cantiamo!

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