La Critica politica - anno VI - n. 6 - giugno 1926

NOTE DI REGIONALISMO 255 regione, con chiarezza e pienezza, con serenità, e sincerità, senza esaltazioni retoriche, senza troppe annotazioni bibliografiche. Particolarmente importanti, dal nostro punto di vista, possono riuscire i due manuali su la regione geografica e sulla regione economica, assai poco studiata finora, per quanto interessantissime. L • « Istituto Marchigiano » iniziando così con questi concorsi la propria attività, non poteva farlo meglio. Chi scrive queste righe, che ebbe già anni addietro a proporre e a fare approvare un concorso del genere dal Consiglio Provinciale di Ancona, se ne compiace sinceramente. NOI RECENSIONI CAMILLO SUPINO : L~ basi economiche del Movimento operaio - Milano-Roma, Editrice « Dante Alighieri • di Albrighi, Segati e C. L. JO. Il libro cade in un momento di crisi per il movimento operaio inteso nelle forme, nella pratica e nei risultati, nel modo in cui espone il prof. Supino. Riferendosi a tale crisi il dotto e chiaro professore, pure dichiarando che l' attuale inquadramento fascista trova la sua spiegazione e giustificazione nell'indirizzo essenzialmente politico e in certo senso antieconomico che il partito socialista aveva impresso al movimento operaio italiano, non vede che esso si mantenga sul terreno della realtà economica e sociale. Egli fa queste considerazioni obiett;ve : mosso dal « desiderio di una maggiore cordialità di rapporti tra capitale e lavoro, il partito fascista è stato spinto a proclamare la collaborazione più intima di entrambi entro una stessa corporazione integrale, lasciandosi trascinare nel regno dell'utopia; è stato spinto a ripudiare la lotta di classe, dimenticando che gl'interessi degli industriali e dei lavoratori, armonici nei riguardi della produzione, sono invece antitetici nei riguardi della distriBiblioteca Gino Bianco buzione, perchè una classe non può •avere di più, se I•altra non ha di meno ». Il Supino è convinto che, dalle esagerazioni di ieri e dalla visione utopistica di oggi, avrà a sortire per il movimento operaio una nuova era, nella quale questo si proporrà scopi puramente economici, seguendo metodi più rigorosi, meno empirici e più efficaci, come prevalgono oramai nei paesi più progrediti. Egli si riferisce, sopratutto, ali' esempio dell'Inghilterra e r esposizione che egli fa delle origini, delle cause, dei fini del momento operaio, dei metodi per regolare l'offerta del lavoro, per mig1iorare le condizioni economiche e sociali degli operai, ed infine delle forme di legislazione in suo fa- ' vore, si rifà sopratutto a quell'esempio : dottamente, limpidamente, con grande efficacia. Il suo lavoro potrà sembrare ai superficiali fuori tempo: a noi sembra invece che cada proprio opportuno, specie se coloro che si dedicano alla organizzazione dei lavoratori e ai problemi sindacali in genere si daranno la pena di leggerlo e di meditarlo. Tesi e ./1. miei del nuovo 'Protestantesimo - Pubblicazione di » Conscentia» a cura della Casa Editrice « Bilychnis » - Roma - L. 5. C'è, tra l'altro, un neo-protestantesimo italiano. Fa capo al giornale e Conscientia » e più precisamente a Giuseppe Gangale, un calabrese d'ingegno, che del protestantesimo vuol fare la leva del rinnovamento morale, sociale e politico d'Italia. « La Rivoluzione protestante>. edita dal Gobetti ranno scorso, fu la prima manifestazione elaborata delle idee del Gangale: ora vengono queste tesi, quattro, non tutte, per noi almeno che siamo... profani, sufficientemente chiare. Vero è che non pretendono di essere definitive. Chi vuole avere un.idea del nuovo protestantesimo italiano farà, ad ogni modo, bene a procurarsi questo libretto, dove troverà insieme alle tesi del Cangale, le fotografie e le biografie degli amici, o meglio, dei collaboratori del giornale « Conscientia ». Le biografie più serie sono naturalmente quelle che gl'interessati hanno lasciato scrivere ad altri. Le altre - quelle che gli autori hanno \

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