La Critica politica - anno VI - n. 5 - maggio 1926

LA VANA PROTEZIONE DELLA SETA ARTIFICIALE 185 ==================================~-=-=--_-=_--_-_-_-_-_---._--__-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_ È ovvio che lo scopo, che col nuovo decreto si è voluto raggiun.. gere, è quello di permettere ai fabbricanti nazionali di seta artificiale di aumentare nella misura dell'accresciuto dazio protettivo i prezzi di vendita della loro merce sul mercato italiano. Questa è anche la sY':egazione del fatto, che, a primo aspetto, può parere strano ed illogico, che l'aumento di protezione doganale si riferisca soltanto alla produzione più grossolana ed a migliore mercato, e non a quella più pregiata e più cara. La ragione di cotesto diverso trattamento è che non si sono volute danneggiare oltre il necessario le industrie, che in Italia adoperano per le loro fabbricazioni di tessuti, maglie ed altri manufatti, qualità e titoli di seta artificiale, che in Italia non si producono, o non si producono bene, quantunque, in tale caso, il provento del dazio sarebbe andato nelle casse dello Stato, e non a vantaggio dei produttori italiani privilegiati. Tuttavia, vi è ogni motivo per credere che, anche nel caso dei filati grossolani e di titolo più tondo fabbricati in Italia, il nuovo dazio rimarrà pressochè senza azione per quello che concerne lo sperato aumento di prezzo sul mercato nazionale a favore dei produttori di seta artificiale. Di ciò hanno avuto subito la sensazione esatta gli stessi « operatori di borsa » sui titoli della seta artificiale. Non si può parlare di un vero e proprio mercato di valori per tali titoli, che notoriamente, e {ortunatamente, per la massima parte non sono ancora passati tra le mani del pubblico risparmiatore, ma restano ancora quasi esclusivamente nelle cas~e dei sin... dacati promotori e nei portafogli di alcune banche, che hanno commesso l'imprudenza di troppo impegnarsi nella speculazione della seta artificiale. Il dazio di protezione aumentato non ha avuto alcun visiQile effetto per impedire il ribasso dei titoli della seta artificiale. Ai prezzi di chiusura del mese di marzo u. s., le azioni della « SniaViscosa >) erano quotate lire 374, e quelle della « Soie de Chatillon » lire 285. Il giorno 15 aprile - data del decreto - le dette quotazioni erano già discese rispettivamente a lire 360 e lire 270. Il ribasso continuò in seguito sino alla improvvisa crisi dei cambii scoppiata il 14 maggio corrente, a borse italiane chiuse per la ricorrenza del giorno festivo. Al 30 aprile, le azioni della << Snia-Viscosa » erano discese a lire 322, e quelle della « Chatillon » a lire 248; al 12 maggio le due quotazioni erano rispettivamente di lire 31O, e di lire 238 ( 1). ( 1) A tracollo avvenuto dei cambii, il sabato 15 maggio, le azioni della « Soia-Viscosa » erano tornate a circa lire 320, con un aumento di poco più del tre per cento, Ma nel frattempo, dal mercoledì 12 al sabato 15 maggio, la lira aveva perduto all'incirca il dieci per cento del suo valore inter?azionale in buona moneta. . . . . . Fra le spiegazioni che s1 sono volute dare della nuova cns1 della hra, d1 cm ancora Biblioteca Gino Bianco

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