180 LA CRITICA POLITICA agiscono sui deputati le pressioni e le preoccupazioni del di fuori e, molto di più, le preoccupazioni personali. Si pensa che il tempo porta rimedio, che è meglio attendere, che Mussolini dal momento che era salito al potere avrebbe dovuto finire con l'arrendersi alle esigenze parlamentari valutando tutta la opportunità di formarsi una sua maggioranza parlamentare. Con quella Camera! « Montecitorio ha addomesticato tanta gente, addomesticherà anche Mussolini! » - si osserva. E intanto Mussolini addomestica la Camera, ne fa un giocattolo per suo uso e per il maggior discredito dell'istituto parlamentare. Tuttavia, mossi da tale illusione, i popolari si affrettano - senza perdere un minuto di tempo - a imbrancarsi nella mag· · gioranza contentandosi di avere solo qualche comparsa là dove prima avevano sfoggiato le maggiori pretese. I socialisti, per quanto si astengano dal confessarlo, pensano a loro volta che Mussolini avrebbe anche potuto ricordarsi un bel giorno di essere stato socialista ». Con un uomo come lui - si dice sottovoce - tutto è possibile I » E se, nel viaggio verso Roma, aveva pensato al Baldesi come possibile Ministro del Lavoro voleva pur dire che... A Milano frattanto elementi della Confederazione del Lavoro ed elementi assai vicini al fascismo (Rigola e il solone A. O. Olivetti) si costituiscono in Comitato Operaio per la... futura collaborazione sindacale (1). Quando gli illusi incominciano a perdere le loro illu~ioni e a ricredersi sugli sviluppi della situazione, i partiti hanno anche perduto ogni loro capacità politica. Alla lotta, alla resistenza, alle situazioni rischiose non avevano, del resto, fatto nessuna abitudine. Chi ricorda quel periodo lo ha presente come un periodo di desolazione. Tuttavia, i deputati non fascisti sperano. Cosa sperano? Ma sì, in qualche cosa sperano, come : nel miracolo della conversione, in una crisi di Gabinetto, nel dissidio ha nazionalisti e fascisti, in Salandra, in un intervento di Giolitti. I co1Tidoi, i famosi corridoi di Montecitorjo, continuano come prima, meglio di prima, ad essere il luogo preferito dei loro ritrovi, della loro maggiore attività, delle loro , conversazioni, sono la fucina delle notizie sensazionali, dei « si dice » , delle strette di mano, delle combinazioni che non si combinano, dei forti propositi che poi si perdono appena fuori di lì. Da quel momento se una cosa risulta evidente è che nulla i partiti hanno più da fare - ormai in Parlamento e nulla possono attendersene. Se ( 1 J Sono questi primi momenti della nuova situ:tzione che hanno grande valore. Il periodo che va dalla e marcia su Roma ~ alle elezioni del 6 aprile 1914, è il meno studiato mentre - dal nostro punto di vista intanto, e per le conclusioni alle quali crediamo si possa arrivare - è il più interessante. I Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==