I 214 LA CRITICA POLITICA ·---------------=---=----_ - - ---- -- ---=----.::::-.::-.::-.::.::..-=::::::::: • BENVENUTO GRIZIOITI: La politica finanziaria italiana ( studi sui problemi' monetari e finanziari, con la collaborazione di E. Fossa ti., T. Gola, L. Lillìa e M. Pugliese). Milano, Soc. An. Istituto Editoriale Scientifico. L. 30. ' E una raccolta di studi compiuti nell'Università di Pavia, dal Griziotti o sotto la sua direzione, sui problemi monetari e finanziari italiani. Molto importante. Tra le due tendenze a risolvere la nostra situazione monetaria e finanziaria - una colla deflazione o restrizione dei crediti, col diminuire la circola- ~ zione rafforzando la posizione della lira ; l' altra che domanda all'inflazione i mezzi necessari alle industrie senza preoccuparsi se la lira perderà ulteriormente il suo potere di acquisto - il Griziotti indica, come risultato della indagine scientifica sua. e dei suoi collaboratori, una terza soluzione in questi tre punti essenziali : e nella politica di ri1>alutazione della lira, prudente ma decisa e immediata; nei prestiti ali' estero per il rinvigorimento del- }'economia nazionale e da contrarsi a condizioni convenienti coll'intervento dello Stato; infine nella riforma tributaria, che riordini le nostre imposte e tasse secondo criteri· razionali e che riesca col provento delle antiquate ed erronee imposte reali a liquidare i debiti in~ terni ». Giova assai a meglio comprendere i problemi attuali lo schizzo storico della nostra politica finanziaria dalla costituzione del regno ad oggi, che il Griziotti fa precedere alla loro sistematica trattazione. I saggi del Lillìa, del Fossati, deJ Gola, del Pugliese portano alla chiarificazione delle questioni trattate dal Griziotti un contributo di dati precisi. Con questo suo volume il Griziotti è riuscito, come si proponeva, a gettare luce « suuli interessi, che vengono favoriti e sacrificati dalla politica monetaria e finanziaria italiana, così come si svolge in questo periodo eccezionale del nostro sviluppo' storico ». Auguriamo che tale luce serva come grido di allarme e sia inteso in alto e da lontano. 11 libro si raccomanda agli studiosi, ma altresì, e molto di più, ai pratici. BibliotecaGino Bianco G. E. CURA TULO : Giuseppe Garibaldi (Collezione «Profili» N. 78). A. F. Formìggini Editore in Roma. L. 5. Di Garibaldi nulla e' è da dire che . non sia stato già detto. Egli ha avuto innumerevoli biografi e nessun dato della sua vita ci è rimasto nascosto. Questo profilo non ha la pretesa di aggiungere qualche cosa alla conoscenza dell'uomo; è, però, un profilo nitido, luminoso, esatto. Si raccomanda appunto per ci~. Il Curàtulo è riuscito a presentarci la figura di Garibaldi senza falsarla, senza alterarne e correggerne le linee e la colorazione. Bisogna· riconoscere che non era facile cosa, specialmente da parte di chi, come il Curàtulo, fa professione di fede monarchica e per gli ideali umanitari e democratici tiene a dimostrare scarsissime simpatie. Del resto non si può abbracciare la grandezza morale e politica di Garibaldi senza tener conto, anzitutto, degli ideali che furono il rr.. ovente unico di tutta la sua azione. Garibaldi costituisce nella storia il solo caso di un generale grao.dissimo che non abbia amato la guerra, che non ne abbia fatto lo scopo della sua vita, che anzi abbia sdegnato il mestiere del militare e che, dovendo attribuirsi una professione, abbia di proprio pugno scritto : « di professione agricoltore ». Ed è pure l'unico di repubblicano che, senza aver mai rinuncialo ad affermare il suo. ideale, abbia ad un re « donato un regno » ! Vi sono stati biografi cha hanno creduto di rendere un servizio a Garibaldi, se non alla verità storica, presentandolo come uomo devoto a Casa Savoia e chi legga le storie del Risorgimento « ad usum delphini » che hanno corso nelle pubbliche scuole si troverà un Garibaldi addirittura dinastico. Curàtulo non nasconde la fede politica dell'eroe : « la fede politica di Garibaldi fu per la repubblica » afferma a pag. 17, sia pure aggiungendo che non fu fede « di settario o di dottrinario » e forzando altrove (a p. 50) alquanto la mano sui suoi dissensi con Mazzini e coi mazziniani. Nè tace od attenua quegli episodi storici in cui la monarchiét dei Savoia si pose contro l'azione e i disegni di Garibaldi. Pur essendo un ammiratore di Cavour, Curàtolo non esita
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==