• I 212 LA CRITICA POLITICA nostri produttori, la l~ro scarsa conoscenza del mercato mondiale, la loro cattiva organizzazione, le loro cattive abitudini, il loro scarso spirito d'iniziativa e di associazione ecc. La battaglia della nostra espansione commerciale deve essere, cioè, vinta anzitutto contro noi stessi. Si dirà che di molti errori ci stiamo accorgendo e correggendo, ed è vero. Vi sono verità e necessità cl,e incominciano ad essere avvertite, e e' è chi le fa avvertire. Questo stesso volume, per il fatto che si pubblica, ne è una dimostrazione. Ma tuttavia non si sarà mai detto abbastanza, finchè le verità séoperte ed intese non avranno servito a formare un diverso abito, e le neéessità della vita moderna, della produzione, del commercio, dei rapporti tra gli uomini e le nazioni, non avranno creato tutto un diverso modo, più conforme al bisogno, d'intenderle e di soddisfarle. Purtroppo sul mercato estero i prodotti sono apprezzati non tanto per il loro march~o di fabbrica, quanto per la nazione da cui provengono. Così se certe attenzioni, se certe preoccùpazioni nella confezione e nella offerta clei prodotti non diventano comuni a tutti i produttori di una nazione, poco vale che alcuni di questi, invece, le abbiano. Ed è appunto quanto avviene per i prodotti italiani. Vogliamo vedere alcune delle deficienze de produttori italiani ? La mancanza di accuratezza nella scelta dei prodotti. Sono moltissimi i negozianti e i. fabbricanti i quali non sono soliti ad osservare l'ordinazione precisa, non badando alle sfumature e scambiando la merce, per disattenzione, pigrizia e confusione, od anche per semplice capncc10. Un difetto molto diffuso è, per esempio, che la merce buona • debba sempre avere una percentuale di merce di scarto : vi sono negozianti che si fanno persino un dovere di mettercela quando non e• è, considerandola come una consuetudine commerciale. Ora tale consuetudine è all'estero assolutamente disastrosa per i prodotti italiani. La virtù di mantenere nella fabbricazion~ un un tipo costante di merce, sempre esattamente corrispondente al campione mentre non è una virtù del produttore italiano, costituisce la ragione prima del sttccesso della produzione inBibliotecaGino Bianco glese, tedesca e anche francese. Altro difetto dei nostri produttori : curare assai poco l'imballaggio dei prodotti, mentre per i prodotti che vanno all'estero ciò è della massima importanza. Bisogna che i produttori italiani rinuncino, nei riguardi delle spedizioni all'estero, ad una falsa economia. L'accuratezza dell'imballaggio per le primizie e per le frutta in genere vuol dire moltissimo. Non basta che i prodotti siano buoni, bisogna fare in modo che arrivino a destinazione intatti e inalterati. Quando i produttori italiani saranno guariti di questi difetti, quando cioè la scelta e l'imballaggio dei prodotti diverrà una abitudine e una preoccupazione di tutti e non solo di una parte o di alcuni, le vie della esportazione saranno per gran parte assicurate. Non vorrà dire con ciò che si sarà fatto tutto. Anzi è da q·uel momento che si può parlare di tutta una serie di mezzi e di servizi volti alla penetrazione commerciale e allo sviluppo della esportazione. Il Michels offre, appunto, il quadro di tutto ciò che in tal senso si è fatto, dei mezzi e dei servizi studiati ed applicati negli altri paesi. Incomincia colla @sposizione di alcuni criteri generali ad uso dell'industria di esportazione, nel senso di adattare i prodotti ai bisogni particolari della clientela. Lo studio oggettivo dei mercati, dal punto di vista quantitativo ed economico, come quello soggettivo, psicologico, dei gusti, dei costumi, delle predilezioni del pubblico, ha una straordinaria ' importanza. E a questo studio, e alla preoccupazione di adattare la produzione a popoli e a mercati diversi, che deve attribuirsi la conquista di molti mercati da parte dell'industria tedesca avanti la guerra. A tale scopo giova pure una buona organizzazione dei servizi di informazione e di propaganda commerciale. Il Michels distingue opportunamente i campi di azione che, in tale organizzazio'ne, sono riservati allo Stato (con i servizi diplomatici, con gli addetti commerciali, con gli uffici d'informazione, con i musei commerciali ecc.) da quelli che sono riservati ali' azione privata (con servizi d'informazione e di propaganda di società industriali e scienti-
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