ROMA E IL LAZIO 207 risultanze complessive, tra le regioni meno popolate d'Italia. Così pure il movimento della popolazione non si presenta identico sia che lo si guardi complessivamente per la provincia o per circondario. Complessivamente la regione fa buona figura, è molto al di sopra dell'aumento medio che nel decennio 1911-21 fu del 7, 5 per cento, giacchè fu di 15,9. Aumento di popolazione è indizio di vigore di popolo, è un incentivo di progresso. « Purtroppo, però - ·osservano gli autori - l'aumento di popolazione nel Lazio non rappresenta in tutta la sua espressione un elemento di forza economica e morale, giacchè gran parte di esso non è che la conseguenza del forte aumento della popolazione della capitale stessa, che rende sempre più vivo il contrasto tra questa e il territorio che la circonda » • Roma infatti ha aumentato la sua popolazione in misura molto superiore a quella di tutta la provincia, e si tratta di popolazione immigrata. I circondari di Rieti (con 5,2) e di Viterbo (5,6) hanno invece avuto una media di aumento inferiore a quella media del Regno che fu di 7, 5. La provincia di Roma presenta poi nei confronti del resto d'Italia una proporzione .di popolazione agglomerata sensibilmente superiore a quella media del regno. Questa era nel 1911 del 71,5 per cento mentre nel Lazio era dell'83,5 per cento. La popolazione (esclusa quella della capitale) vive per la massima parte agglomerata nei centri •cittadini, ricchi di arte e di ricordi ma di poca importanza economica ; mentre scarsa è quella che vive nei piccoli centri rurali e l'altra veramente sparsa in case isolate sulla campagna, cioè nelle vicinanze del terreno da coltivare. Questa caratteristica demografica è notoriamente dovuta alle cattive condizioni di salubrità di gran parte della campagna. Per tale riguardo il Lazio si differenzia notevolmente dalle regioni contermini toscana ed umbra. Numerosi sono poi nella provincia i piccoli Comuni : 128 su 228 (esclusa la Sabina) con popolazione da mille a 2 mila abitanti. Pochissime sono, invece, le frazioni. Mentre nel regno il 60 per cento circa dei Comuni è ripartito in frazioni, nel Lazio ve n'ha solo il 30 per cento. Altra particolarità: contrariamente a quello che avviene nella g~neralità delle altre regioni dove le femmine superano i maschi (600. 000 in più in tutto il regno) nel Lazio i maschi sono in prevalenza (654.000 contro 648.000 nel 1911). Il Lazio si distingue pure dalle altre regioni per il forte numero di nascite illegittime, che rappresenta ali' incirca il triplo della media del regno. L'emigrazione, contrariamente a quel che potrebbe supporsi per le condizioni economiche della regione, è scarsa: il censimento del 1911, mentre computava nel regno a 3, 14 per cento la popolazione residente all'estero, calcolava che per il Lazio fosse rappresentata solo dall' 1,76 per cento. Al contrario è forte la immigrazione dalle altre provincie, alla quale però è causa determinante tutta speciale il fatto di essere Roma la capitale d'Italia. Differisce dal resto della provincia, sia in fatto di emigrazione come in fatto di popolazione sparsa e agglomerata, il circondario di Rieti, cioè la Sabina. L'emigrazione IVI è in proporzioni alquanto superiori e la popolazione sparsa Biblioteca Gino Bianco
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