La Critica politica - anno VI - n. 5 - maggio 1926

LA LEGISLAZIONE SULLA STAMPA NEL DOPO-GUERRA 197 ina dopo aver inteso quelle presenti ». La legge sulla stampa della Cecoslovacchia è del 30 maggio 1924. Interessante è l'articolo 4, che risolve, in senso liberale, un punto già a lungo dibattuto dai giuristi inglesi. Nei casi di diffamazione non è punito il giornalista il q_uale riesce a provare « che aveva buoni motivi per credere alla verità di un'accusa e se è chiaro che lo scopo della pubblicazione era di servire rinteresse pubblico 1>. Lo ' articolo poi spiega che cosa si deve includere nella formula « interesse pubblico » e tra l'altro il legislatore cecoslovacco vi include « la difesa di accordi concernenti il lavoro, i salari o il servizio, e gli sforzi per ottenere miglioramenti per le condizioni di lavoro, di salario e di servizio, o per impedire l'abbassamento del livello della vita degli operai ». Se r autore di un articolo incriminato è reperibile e portato davanti il Tribunale, egli solo è punibile secondo la legge cecoslovacca. Fra le punizioni che possono es-sere inflitte a un giornale in casi di recidività {art. 25) è la sospensione per un mese delle facilitazioni postali e ferroviarie. La legge finlandese (4 gennaio 1919) è · molto lunga e complicata perchè non riguarda soltanto i giornali ma, in genere, qualunque pubblicazione di stampa. È ammesso il sequestro rna esso può essere ordinato solo dalla autorità giudiziaria e deve essere confennato dal Tribunale il giorno dopo che esso è avvenuto {otto giorni dopo se il sequestro è effettuato in lo~lità dove non c'è Tribunale). Colla costituzione dell'I J agosto 1919, art. 118, la Germania ha proclamato la libertà di stampa, salvo le disposizioni del Codice penale per ciò che riguarda la diffamazione. (Disposizioni speciali di carattere politico sono poi state adottate e abolite ma nessuna legge speciale sulla stampa venne introdotta dal 1919 in poi) La Grecia ha nel 1918 notevolmente aumentato l'ammontare delle penalità• pecuniarie nei casi di diffamazione e il 27 giugno 1920 ha approvato un emendamento alla legge del 1837, diretto a punire chi- « direttamente o indirettamente » insulti, diffami o esponga al ridicolo il re e la regina. Non c'è nulla di notevole nella legge della Lettonia (12 febbraio 1924), la quale per altro non contempla alcun reato di carattere pol~tico. La legge della Lituania 30 novembre 1919 contempla il sequestro solo per il reato di pornografia. In Persia, come dicevo, la situazione è, per certi rispetti analoga alla nostra. Esisteva in Persia una legge sulla stampa: ma nell'agosto del 1922 essa venne ignorata e la stampa sottoposta a un regime amministrativo o, come diremmo noi, prefettizio, basato sopra un decreto eccezionale ( iran N. 1161), emanato dal Primo Ministro di Persia in attesa di una legge che doveva essere presentata alla Mejliss {assemblea legislativa). Le mancanze o i reati contemplati dal nostro decreto 12 luglio 1923 (messo in .iblioteca Gino Bianco

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