La Critica politica - anno VI - n. 5 - maggio 1926

.... 192 LA CRITICA POLITICA introdurre la libertà in tale moao che tutte le forze si coordinino, che tutti i diritti e gli interessi degli individui e dei gruppi possano svilupparsi e ottenere la loro soddisfazione sotto il benefico impulso del genio nazionale. Compromettere la _patria I noi pretendiamo rigenerarla. « E necessario ben dire che i nostri contradditori, trascinati da un funesto gusto per la tirata, cercano di opporci il più spesso non so quale patriottismo, artificioso e declamatorio come unu tragedia dell'Odeon. Questi signori, abituati a nutrirsi di un vuoto verbalismo, non hanno esaminato con attenzione come il patriottismo si costituisce e per quali vie si dilata dalla famiglia alla città, alla provincia, alla nazione. « La nazionalità francese, secondo noi, è fatta di nazionalità provinciali. Se una di quelle fa difetto, il carattere francese perde uno dei suoi elementi. Metz e Strasburgo hanno messo nel genio francese dei tratti indispensabili e tali che, se li si cancellasse, questo sarebbe irriconoscibile. Fu il regime centralizzatore che perdette l'Alsazia e la Lorena. Ammettiamo pure, ciò che io non credo, che vi sia stato solo un rapporto di coincidenza, non di causa ad effetto. Tuttavia, delle stesse provincie che non furono distaccate dal territorio nazionale, cosa ne ha fatto il regime centralizzatore? Chinatevi su esse. Distinguete voi ancora le loro fisionomie cancellate ? Ov' è dunque la loro attività, il loro genio particolare? Secondo la forte espressione di Bakounine, penetrata di verità, '' la centralizzazione è un cimitero , , . « Ci si dice : e sia pure che il regionalismo vivificherebbe il sentimento nazionalista su tutti i punti della Francia. Non possiamo negarlo. Ma è questo il momento di procedere a certe r;forme interne? Occupiamoci anzitutto dello . straniero. « Non già f viviamo anzitutto ! e per la centralizzazione la Francia muore. Non è sotto lo sforzo di un paese rivale che un paese si sfascia; se muore è per l'azione di una causa interna. Tenete conto dunque che la Francia, anemizzata in tutte le sue membra, non produce più individui nè aggruppamenti. « E poi, che è ciò? Se voi volete riferirvi alla Germania f'non mancate di c. serietà o di metodo? Ecco delle persone alle quali bisognerebbe leggere un buon manuale dei poteri nel regno di Prussia ( 1) durante questi ultimi cinquanta . anni. « Charles Maurras, assai utilmente, in un articolo del Soleil, faceva rilevare che, durante questo lungo periodo di ascensione della sua egemonia, la Prussia non ha cessato di essere uno stato fortemente ed abilmente decentrato. Decentrato civilmente, militarmente unificato: tutta la soluzione del problema è raochiusa nella formula di tale distinzione. ( 1) Avvertiall!o che Barrès scriveva avanti la guerra europea, quando la Germania era al suo apogeo. Lo scritto si è ripubblicato ora nei due volumi in cui lo scrittore nazionalista ha raccolto il meglio della sua produzione politica. Ciò serve a stabilire che le sue opinioni sull'argomento non sono affatto cambiate. Biblioteca Gino Bianco

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