La Critica politica - anno VI - n. 5 - maggio 1926

- REGIONALISMO E PATRIOTTISMO La parOla a Maùrizio Barrè·s! L' on. F ederzoni ha un /atto personale col regionalismo : da molto prima che divenisse ministro. Nel regionalismo egli ha sempre dichiarato di vedere, anzichè un coefficiente di migliore coesione e di maggiore attività nazionale, un pericolo di disgregazione .. È questa una sua « convinzione personale» e noi non ci sorprendiamo affatto che, come ministro, abbia voluto procedere secondo la sua convinzione. Ci ha sorpreso, invece, che abbia voluto in un recente discorso a Milano (1), segnalare le richieste di decentramento amministrativo su base regionale fattesi assai numerose nel dopo guerra come un tentativo volto « nella realtà a disgregare l'unità stessa dello Stato » • La verità è che tutte quelle richieste furono determinate dal desiderio e dalla consapevolezza di giovare alla Italia ; di rafforzare la nazione e non già di indebolirla ; di uscire da una situazione di crisi e non già di aggravare la crisi. L' on. Federzoni avrebbe dovuto tenere intanto presente che il decentrarnento su base regionale si trova compreso anche nei postulati programmatici dei fasci di combattimento e che Benito Mussolin;, nelle sue « parole chiare alle reclute » del 24 maggio 1921, dichiara va che compito del fascismo giunto al potere sarebbe stato quello per l'Italia « di unirla e decentrarla- regionalmente » • E del regionalismo si fa, più o meno dichiaratamente, anche oggi. E lo troveremo - g,iacchè altre attività ora non esistono ·e non sarebbero possibili - nella stessa attività dèi fascisti. È una afferma~ione di regionalismo, ad esempio, l'opera della Filologica Friulana che fa capo ali' on. Leitch. Ed è una istituzione regionale, e quindi affermazione di regionalismo, quell' « Ente delle Opere Toscane » che proprio in questi giorni inaugurò, con largo intervento di autorità, la sua esposizione! Il motivo regionalista fu il solo motivo che non servì alle speculazioni demagogiche del dopo guerra : lo accettarono molti gruppi e partiti perchè era un motivo fondato su ragioni molto evidenti; solo pochi, però, lo presero a cuore nceramente come un motivo di primo ·ordine, come una, questione essenziale , urgente, ma alla ricostruzione d'Italia. I partiti di masse se ne stropicciarono. I socialisti, delle varie gradazioni più o meno rivoluzionarie, non vi pensarono ( 1) In occasione della inaugurazione del Labaro della Provincia di Milano, il 5 marzo u. s. B1b io eca Gino Bianco I I' ,

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