La Critica politica - anno VI - n. 4 - aprile 1926

., L' « UMANITÀ » IN G. MAZZINI E L'ASSOCIAZIONE DELLE NAZIONI J 5 3 =======:==========================-===~================== nelle sue forme più pure, recando ali' applicazione nell~ politica di principi . cristiani, se antica è già d'assai più secoli nella sua formulazione, appartiene propriamente nel quadro storico alla fatica grandiosa del secolo XVIII, che nelle sue dottrine politiche parve voler inverare e compendiare in uno sforzo gigantesco il pensiero di XVIII secoli di storia, e recarlo in atto nella società terrena. La concezione cosmopolitica ha Ìn tal modo un suo proprio e certo grande valore storico, del quale non è possibile non tener conto. E pure è concezione interamente avanzata dai principi idealistici. I Credo - scrive Mazzini - sostenendo il suo concetto dell'unità umana come dell'associazione di nazioni, .« credo che questa parola cosmopolitismo implichi una idea molto più vaga e irrealizzabile, che non quel~a di Nazionalità {XXXVI, 34). « Per noi, il fine è l'umanità; il fulcro o punto d'appoggio il paese. Per i cosmopoliti il fine, lo ammetto liberamente, è pure l'umanità; il fulcro o punto d'appoggio, è l'uomo, l'individuo. A questo si riduce quasi tutta la differenza tra noi e i Cosmopoliti, ma è - dice bene - una differenza ~apitale ». (ivi, 35). Ebbe la sua ragione e la sua funzione storica il cosmopolitismo, reazione al diritto divino delle monarchie feudali : « protesta contro una nazionalità regia, contro una Patria senza popolo, sorse il cosmopolitismo a .negare nazionalità e patria, a non vedere che la terra e l'individuo» (SEI X, 125; cfr. XXXVI, 43); poi non tardò a degen«iare in una forma · gretta di materialismo. « Il cosmopolitismo c;ancellando il termine intermedio tra individuo e umanità sottraeva il punto d'appoggio alla leva che volea porre in moto », poichè invero umanità senza nazioni non _può esjstere (SEI X, 125-6). « Senza Patria, non è possibile ordinamento alcuno dell'Umanità. Senza popoli non può esistere Alleanza dei Popoli. E questi popoli devono stringerla leale e' durevole, essere liberi ed eguali, avere coscienz~ di sè, affermare la propria individualità e il proprio principio: essere insomma nazione. L'Umanità è il fine : la Nazione il mezzo: senz' essa, potrete adorare, contemplatori oziosi, l'Umanità, non costituirla o tentarlo (SEI XVII, I62). Così è che, come dice in altro luogo, « la questione della ;J{azionalità, intesa a dovere, è identica coli'Alleanza dei Popoli, con un equilibrio tra le nazioni fondato su nuove basi, coli' ordinamento del lavoro europeo, « {SEI VIII, 190), col concetto cioè idealistico dell'umanità, come verremo innanzi determinando. Si ponga mente di fatti, ·come « l'idea generatrice della Nazionalità è l'ordinamento in gruppi omogenei dell'Umanità sulla via del compimento d'un dovere comune » (SEI VIII, 42). Come dimenticare l' umanità sarebbe sopprimere ogni intento al lavoro, cancellare la nazione sarebbe un sopprimere lo strumento col quale solamente può esser dato di raggiun-~ gere l'intento (SEI VII, 223). Biblioteca Gino . 1anco

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