UN CARTEGGIO INEDITO DEI FRATELLI RUFFINI 121 .avviava per quella strada che lo avrebbe condotto ad essere in ogni atto « un maestro di vita » • « In lui » osserva bene il Codignola, « il profondo sentimento religioso domina sempre sovrano~ ed è tale da far impalliqire al confronto sia l'originalità del suo pensiero, sia l'indefessa attività per il fine precipuo posto alla sua vita .terrena : l'unità politica e spirituale d'Italia » ( I)• * * * Tra gli amici universitari del Mazzini quelli con cui ebbe maggior comu- ·nanza di sentimenti e di aspirazioni furono i fratelli Ruffini : Jacopo, Giovanni ed Agostino Ruffini. Il primo, Jacopo, era nato. nello stesso giorno del Mazzini ed aveva comune con lui l'indole fine, sensibile, entusiasta, ed ebbe, come il Mazzini, vivo il senso religioso. Quale e quanta fosse l'affinità tra i due risulta chiaro da ciò -che ne scrisse il Mazzini ; ed a proposito della religiosità di Jacopo ecco come egli si esprime: « forti tendenze religiose combattevano in lui lo sconforto che gli veniva da quasi tutti e da tutto. La santa idea del progresso, che alla fatalità degli antichi ed al caso dei tempi di mezzo sostituisce la Provvidenza, gli era stata rivelata dalle intuizioni del core fortificate da studi storici. Adorava 1'ideale come fine della vita, Dio come sorgente di vita, il genio come suo interprete quasi sempre frainteso_». Arrestato nel 1833 come implicato nella cospirazione mazziniana intesa a suscitare una insurrezione armata negli Stati Sardi, stoicamente si uccise in carcere, e la sua morte fu per il Mazzini, a Marsiglia, un gran colpo. Gli altri due fratelli, Giovanni ed Agostino, furono anch'essi seguaci del Mazzini di cui subirono l'ascendente, sopratutto nei primi tempi, ·ma certo non seppero levarsi alla sua altezza e più tardi compensarono la sua -devozione con una mancanza di simpatia, una incomprensione ed una ·ingratitudine, almeno da parte di Agostino, veramente grossolane. Lo studio delle figure di questi seguaci del Mazzini ha una grande importanza non solo perchè chiarisce quella di Lui ma perchè illumina, per virtù di .,contrasto, la grandezza del Maestro. Questi giovani che avevano entusiasticamente e ciecamente creduto in Lui, si disillusero ben presto: dopo le prime :Serie prove, dopo il suicidio di Jacopo e gli avvenimenti del '33 e '34 cominciarono le defezioni che àndarono aumentando a mano a mano. Con ciò non si vuol far lorq torto, giacchè lo stesso Mazzini ebbe una vera « tempesta del idubbio », ma si vuol rilevare la diversa statura e sopratutto la grandezza del Mazzini. Dice bene il Codignola: « il '33 è la prima affermazione dell'Italia nuova ·perchè abbiamo superato a contatto con la dura realtà una ben dolorosa crisi -spirituale. Ma quale fede alimentasse la forza che vinceva l'atroce prova del fuoco, ce lo dice, in tutta la tragica umanità dolorosa soltanto il Mazzini. Egli .sarà aggirato vorticosamente nella terribile tempesta del dubbio, ma ne uscirà ( 1) Opera citata, pag. LIV. Biblioteca Gino Bianco ..
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