La Critica politica - anno VI - n. 3 - marzo 1926

.. '108 LA CRITICA 'POLITICA --campagna è un ricorso d' energie che per molti è un ritorno ; contadini che sanno il valore della terra, cittadini che nella terra, sentono l'attrattiva del possesso sicuro. È una lenta ascesa che è tutta una storia di sacrifizi, di prepotenze, di ·insidie, di difese, continue, giorno per giorno più aspre e più tenaci. La nuova classe si trova di contro i vecchi signori : i resti dei vecchi signori: quelli, i cui nomi figurano, vicino ad a1cuni delle arti liberali di città, nella cronaca cittadina degli anni ultimi della dominazio,1e pontificia. La lotta è . . . . ,ostinata, ma i nuovi vincono. Ah ! i primi contatti, incerti fra vecchi e nuovi. È un'iniziazione a un'altra vita, che in breve agguaglia i modi, come già s' er~no agguagliate le fortune. Dalla terra, al Municipio, al Circolo dei Signori. E la fine di un processo di dissoluzione e di formazione, continuato per generazioni intere, dai padri ai figli. Si potrebbe, per i più di essi, risalire agli anni del risorgimento. Lontani, quasi -tutti, dalla politica e attenti al danaro: buoni sudditi, ottimi mercanti. L'adesione in massa al fascismo, la resistenza ai contadini, alla nuova borghesia che sale, è naturale in essi, reazionari d'istinto per vecchia tradizione di sudditi. Perchè insomma non rompono il quadro della provincia pontificia: allar- .gano l'opera dei moderati, essi, gli assenti del risorgimento, in più popolari ceti sociali. Nessuna esperienza liberale nella loro azione: la politica non è che un aspetto della lotta per il danaro. Borghesia meridionale, insomma: uscita dalla città, intende la politica del Comune come via necessaria d'ogni conquista, nello Stato riverisce ed acclama :il difensore, che se sfrutta assicura: il carabiniere compensa l'agente delle imposte. * * * La rivolta contadina tra il '19 e il '21 ha scoperto ancor meglio, nella sua· vicina necessità, i tornaconti dell'adesione allo Stato settentrionale. È il solito quadro di tanta parte d'Italia. La lotta è contro i contadini : la nuova classe minacciosa che sale. Quello che il suffragio universale non fece, fece la guerra. Si svegliarono: la durezza .della milizia, la larghezza dei guadagni campagnuoli crearono una sicura solidarietà d'interessi in tutta la parte dei contadini più ricca, in cui già il processo d'elevazione era cominciato. Certo, miseria in molti, specie nei · contadini di montagna, ma insieme minoranze audaci ed energiche che si fanno avanti. È ·una nuova classe, contadina per eccellenza: nell'incertezza del tempo di guerra .si prepara pei giorni della pace : è già il socialismo. Negli anni dal ' 19 al '21 furono essi la forza reale delle file socialiste: in città un proletariato straccione con tutte le manifestazioni d'una plebe che non ~è ancora popolo. Il contadino, serio della serietà delle scarpe grosse, che sembra tardezza e, certe volte, è riflessione, non badava che a difendere i propri in- ·teressi : il socialismo in essi trovò la sua classe : i patti colonici furono le uniche affermazioni serie d ·una politica che vivea di rettorica. In fondo furono essi che ..diressero il socialismo, sforzandolo. Non ripeteranno oggi la vecchia esperienza Biblioteca Gino Bianco

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