La Critica politica - anno V - n. 6-7 - giu.-lug. 1925

NOTE E COMMENTI 289 scista ha celebrato la raggiunta fascistizzazione dello Stato col suo Congresso annuale, tenutosi a Roma il 21 di giugno. Congresso numerosissimo, naturalmente, e rapidissimo. I lavori, che era stabilito dovessero occupare tre giornate, si esaurirono in un giorno solo. " Spettacolo di .... sintesi senza precedenti nella storia dei partiti politici d' Italra e forse del mondo "' ha detto la stampa fascista, e giustamente. Non è mai avvenuto che un'assemblea politica numerosa, convocata a discutere su questioni ,di ogni genere, complesse e varie come quelle degli Enti locali, delle Banche, della protezione del lavoro, della organizzazione sindacale, senza contare quelle interne di partito, non trovasse altro da fare che approvare in pieno tutte le proposte dei relatori, senza aggiunte o modifiche. Mussolini se ne è compiaciuto. Egli l'" ha voluto cos\ il partito "' disse, ed ha quindi ragione di esserne soddisfatto. Ma è a vedere se sia proprio la miglior cosa nell'interesse del partito e dei problemi da risolvere, se cioè quest'assenza di discussione di critica di controllo nello stesso partito non presenti alla fine degli inconvenienti, specialmente poi quando le opposizioni hanno dovuto rinunciare a quell_a funzione critica che alle volte è il solo mezzo che i governi abbiano per accorgersi dei loro errori - quando ne commettono, s'intende dal loro punto di vista - e per ripararvi in tempo. D'altra parte si deve tener conto che è l'ordinamento stesso del partito che vuole cost Anche nel partito, come nello Stato quale il fascismo l'ha trasformato e lo sta trasformando, la gerarchia procede dall'alto verso il basso e non dal basso verso l'alto. L'obbedienza diventa per ciò un'abitudine e una necessità sopraBiblioteca Gino Bianco tutto. La parola dei capi non si discute, si accetta. Ed ecco l'originalità politica del fascismo che lo rende unico in Europa e non solo in Italia, come la stampa governativa ha ragione di osservare: un partito che non è un partito. Un partito, se pure non lo è nei fini politici che si propone, è sempre una costruzione democratica nella quale ognuno, dal momento in cui vi è entrato, ha il diritto di pesare colle proprie opinioni e colla propria volontà. Il fascismo è invece antidemocrazia. Del Congresso la cosa più importante fu il discorso che al termine dei lavori vi ha pronunciato il capo del Governo. Alcune affermazioni di quel discorso meritano di essere rilevate. Parlando della riforma costituzionale Mussolini ha detto: "Abbiamo portato al primo piano il potere esecutivo. Intenzionalmente, perchè il portare al primo piano il potere esecutivo è veramente nelle linee maestre della nostra dottrina, perchè, signori, il potere esecutivo è il potere onnipresente e operante nella vita della nazione .... E, naturalmente, da questa preminenza del potere esecutivo discende per ragione diretta tutta la nostra legislazione. Approvando la legge sulla burocrazia, il Governo fascista ha reso il più alto omaggio alla burocrazia, l'ha elevata allo stesso piano ". Quanto poi ad una eventuale opposizione del Senato alle leggi fasciste votate dalla Camera, ha detto: " Il Senato approverà le leggi fasciste prima di tutto perchè il governo vi ha 1~maggioranza; in secondo luogo perchè noi le difenderemo; in terzo luogo perchè il Senato, nel suo alto patriottismo, non vorrà certo assumersi la responsa- · bilità di un contrasto che determinerebbe una crisi di conseguenze assai gravi ,,. Quanto poi al metodo ha di-

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