NOTE E COMMENTI , La visita a Gardone. Se si dovesse stabilire la importanza e il significato degli avvenimenti dallo spazio che vi dedicano i giornali, si dovrebbe ritenere che la visita di Mussolini a D'Annunzio abbia a registrarsi tra i più importanti e significativi della vita nazio- ·nale. Si tratta, invece, di un episodio di piccola cronaca di cui crediamo che· nessuno si sia seriamente commosso. Il pubblico si è interessato alle abbondanti narrazioni che gl' innumerevoli " inviati speciali " inviati a Gardone hanno dato della vita che vi conduce D'Annunzio e delle sue bizzarie, del modo come il Presidente ha trascorso le giornate presso di lui, al modo stesso e collo stesso diletto con cui è abituato a leggere le " note di varietà " della terza pagina dei giornali. Non si è preoccupato affatto di sapere se d'Annunzio e Mussolini hanno pure parlato di po- , litica e che cosa si siano detto o abbiano insieme convenuto ; si è divertito invece un mondo a leggere e di " suora Intingola " e di " suora Pecchia " e di " suor Duragna " e del " Ponte delle Grazia " dove si lascia l'obolo e si ammettono anche " le domande di grazia erotica " e di sapere che D'Annunzio si fa proclamar santo dalle " sue clarisse "" Forse di' una cosa in cuor suo s'è dispiaciuto: che tutto ciò potesse entrare a far parte della " cronaca. politica" del propri'o paese. No, l'incontro di Gardone non ha avuto e non poteva aver nulla di poBiblioteca· Gino Bianco litico. Lo stesso Mussolini non ere- .diamo si sia proposto altro scopo ali' infuori di dimostrare che è semplicemente ridicolo che D'Annunzio possa in qualche modo, oggi o domani, servire contro di lui. D'Annunzio si trova bene a Gardone e fa bene a restarvi. Lavora attorno a nuove opere di poesia e gl' ita• liani gli sono grati di questo e.... gli perdonano il resto. È l' unico modo nel quale egli possa lavorare in modo degno ed alto per l'Italia. L'avesse sempre fatto 1 Il giubileo reale. S'è celebrato nel giorno dello Statuto. Fu il re stesso a scegliere tale data. Ha narrato Fausto Salvatori, in una riunione plenaria del Comitato per le onoranze, come sono andate le cose: " Il sen~ Colonna andò alla reggia e domandò al Re in quale giorno avrebbe preferito che l'omaggio della Nazione e del popolo fossero saliti verso il monarca. Egli rispose con parole degne di ammirazione. Scelse il giorno dello Statuto dicendo : " Desidero che la manifestazione avvenga· in questo giorno, perchè io sono Re costituzionale n· Si apprende da questo racconto - che naturalmente ha fatto il giro della stampa - che il re si consi~era serppre nei termini dello Statuto. E se ci sta e vuol restarci, non si capisce come gli oppositori costituzionali possano vedere nella presente situazione una violazione dello Statuto. È quanto appunto osservano i fascisti.
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