I 274 LA CRITICA POLITICA simo servl nel medioevo a preparare lentamente attraverso i terrori delle anime e le follie mistiche l'umanesimo e la Riforma dalla quale ha origine il mondo moderno. Senza interferenze e rapporti con altre civiltà contemporanee i popoli cristiani prepararono la loro riscossa, affermarono il loro attivismo, subordinarono il reale ali' ideale, la vita pratica agli scrupoli della coscienza inquieta e insoddisfatta facendo così, nell'unico modo possibile, la loro storia. Ricordo in proposito un lucido articolo di Gui00 de Ruggiero intitolato " Lè due concezioni della libertà" e publicato su queste medesime colonne nel quale questi conduceva le origini dell'epoca capitalistica e della democrazia alla dottrina calvinista, ali' individualismo protestante nelle sue concezioni più profonde e suggestive quale, ad esempio, quella della grazia. In esso era affermato in modo assai incishro ed efficace r.he per sentirsi eletto da Dio, toccato dalla grazia stessa, predestinato a non perdersi il calvinista agisce, poichè con le opere gli si offre concretamente il riconoscimento della sua elezione e il senso della propria missione nel mondo. E la conclusione era che da questi fermenti la vita moderna aveva avuto inizio, espansione e forza mediante il conseguente stimolo ali' iniziativa, la perenne insoddisfazione del compiuto conducente come forza cieca a nuove e più vaste affermazioni, ad una più intensa attività. Ora, se questa religiosità occidentale produsse e produce tali conseguenze è lecito affern1are anche sulla scorta delle nozioni comuni che quella russa aveva diversa natura. Essa scaturiva, difatti, da una situazione che si potrebbe definire prestorica se storia significa eterno farsi, disfarsi e rifarsi di forme e di rapporti. La sua originalità, per questo, è l'annichilimento, l'assenza di una interiore dialettica feconda di svolgimenti vitali, la incapacità di potersi negare superandosi. Noi siamo, quindi, a considerare un misticismo primitivo paralizzato in una trascendenza perfettamente rigida, distruttore di tutti i valori della personalità e di tutte le risorse individuali, riguardante il mito in posizione teocratica. Un misticismo escludente qualsiasi forma di vita vivificata e illuminata dagli ardori dello spirito assetato di luce e di verità e di giustizia e caratterizzato, p_erciò, dalla fede assoluta nella rivelazione, dalla fede che solo da essa la vita degli uomini trae ragione. Da qui, dunque, il fatalismo e il nichilismo - ·esasperazioni di uno stato d'animo primitivo - e da qui il grande problema della vita russa: Capovolgere questo allontanandosi dall'Asia per avvicinarsi ali' Europa. III. Il problema di codesta inserzione nella vita europea fu lucidamente intravisto, come è noto, da Pietro il Grande. Ma ora non è il caso di rifarsi a tali processi e seguirli nelle loro varie fasi. Ciò esorbita dai limiti della presente trattazione la quale altro non si propone che di illustrare sinteticamente il valore storico della rivoluzione russa e per fa vita della Russia stessa e per l'Europa in genere. Torna, però, utile il far notare come inevitabilmente tale avvicinamento non poteva non essere caratterizzato dalla natura stessa dell'ambiente e dell'infantilismo di esso. Le ideologie che prime vennero trasportate furono difatti le ideologie vaghe ed astratte <!ell' EnciBiblioteca Gino Bianco
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