La Critica politica - anno V - n. 6-7 - giu.-lug. 1925

. 264 LA CRITICA POLITICA una laurea in tasca codesti vostri tesserati? E poi, e poi: troppo assennata codesta geute, troppo composta, troppo ~ cavalieri >, troppo moderati insomma ; un tasto non bisogna toccarlo, l'altro neanche ; le parole un po' pittoresche li urtano, i gesti lin po' audaci li scandalizzano ; tradizioni, istituzioni, rispetti, riguardi, tabù, un mucchio di inciampi, che li legano, li impediscono, e li fanno arrivare dappertutto puntualmente con un'anno di ritardo ; troppa cultura, troppo scetticismo, troppo individualismo, troppa anarchia: non c'è stoffa costì nè di organizzatori nè di organizzati. Borghesia illuminata; sale della politica ;· pellicano della vita pubblica; sic vos non vobis; tutto quel che si vuole tranne che partito politico ordinato alla moderna. Elabori delle idee, le dissemini alteri seculo: questo è il compito che il destino le riserba. Il còmpito di accogliere, di fecondare codesti genni, è di altre classi è di altri ceti, è del proletariato. Parlava Amendola dei « realizzatori ~ che verranno; son già venuti : sono gli operai del fronte unico : per questo fronte bisogna lavorare; e c'è del lavoro per tutti e per un pezzo. AUGUSTO MONTI IL PERCHÈ DI UNA OPPOSIZIONE Vediamo di mettere in chiaro le cose. Ce n'è proprio bisogno'. Gli uomini che nel!'ultimo decennio tennero nello Stato posizioni di comando,non crearono difficoltà ali' ingresso deg·li uomini nuovi ai posti direttivi, lo videro anzi con sinpatia e lo facilitarono per quanto era possibile. Quando è, invece,che assistiamo alla crisi del vecchio mondo politico ? Quando questo si accorgeche i nuovi arrivati intendono conservare il posto occupato in modo definitivo, e che la via del potere per coloro che vorrebbero arrivarvi o ritornarvi è chiusa. Giolitti, Orlando, Salandra si pongono successivamente contro ;[ fascismo.... unicamente perchè ha interrotto una consuetudine, perchè il sistema della rotazione delle cariche col quale la classe politica dominante riusciva a soddisfare nel suo seno le ambizioni politiche di un numero di uomini assai superiore ai posti disponibili nelle alte cariche e col quale essere stato al governo una volta costituiva la certezza di ritornarvi ancora, ha cessato di funzionare e non funzionando quello essi si sentono politicamente finiti. Per ciò, unicamente, sono all'opposizione. Forse al tempo stesso avvertono giustamente che la rotazione delle cariche è per la classe dominante e per il sistema politico una condizione essenziale di vitalità e di continuità. Ma è la cosa che li preoccupa meno l non è il motivodel loro atteggiamento. Ed è perchè la loro autorità e la loro influenza dipendeva solo dal f unzionamenlo del meccanismo di rotazione, che essi oggi politicamente non valgono e non contano nulla. Non ci sono stati che i deputati dell'Aventino a credere che Giolitti,.Orlando e Salandra rappresentassero per se stessi qualche cosa e che il loro passaggio all'opposizione volesse significare l'isolamento e la liquidazione del fascismo ! , BibliotecaGino Bianco

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