La crisi della Giustizia Nonostante le forma li dichiarazioni di ossequio alla magistratura da parte di uomini di governo e di partiti politici, e malgrado le rivendicazioni di indipendenza che la magistratura ha fatto in questi ultimi tempi, bisogna riconoscere che la crisi profonda la quale investe le istituzioni dello Stato in quest'ora grave della vita della Nazione, ha finito coli' in- . taccare anche questo essenziale organismo che è l'Amministrazione della· gius.tizia. Durante lo svolgimento delle fasi più drammatiche dell' istruttoria per il processo Matteotti, mi son sentito molte volte rivolgere questa domanda: < Ma, credete che la magistratura voglia fare sul serio?> e ciò anche da persone di certa levatura ; il che sta a dimostrare quanto scarsa sia nel nostro paese la fiducia nell'indipendenza della magistratura quando questa viene, nell'esercizi,o della propria funzione, a trovarsi in eventuale opposizione con uomini di governo. Nè varrebbe obbiettare che si tratta di momenti eccezionali, giacchè la saldezza delle istituzioni fondamentali dello Stato deve controllarsi proprio nei tempi di crisi, così come la saldezza degli edifizi si può controllare solo con la resistenza alle scosse di terremoto : la formazione di una magistratura forte, capace, indipendente avrebbe dovuto essere la principale cura dei governi e dei parlamenti, ma purtroppo si deve riconoscere che nessuno l'ha mai seriamente voluta e non è da meravigliare se l'opinione pubblica si addimostra scettica sul funzionamento della giustizia. In questa rivista abbiamo sostenuto, da vari anni, che il problema giudiziario deve essere dibattuto e compreso dalle classi colte, dal giornalismo, dalle associazioni, dai partiti politici e dalle grandi correnti della pubblica opinione, giacchè esso interessa tutte le categorie di cittadini e non soltanto gli avvocati e i magistrati tra i quali è rimasto finora circoscritto: anzi come fu giustamente rilevato dal relatore sul tema della riforma giudiziaria all'ultimo Congresso giuridico· di Torino, < la mancata costituzione di un corpo veramente scelto e autonomo e indipendente di magistrati in Italia, conseguenza delle esorbitanze istintive del potere esecutivo, fu in n<?npiccola misura, una delle cause della mancata formazione, della nostra fibra legale, singola e collettiva >. Il principio fondamentale proclamato dalla Rivoluzione Francese della eguaglianza dei cittadini davanti alla legge rimane una pura affermazione teorica quando non vi sia un corpo di magistrati disposto a farlo rispettare nei singoli casi. Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==