• BONIFICHEMRRIDIONALI 113 conveniente per una più intensa coltivazione del suolo, siano essi pro-:- blemi idraulici, o di viabilità o agricoli propriamente, vanno riserbati alla gente del luogo. Se nelle provincie meridionali non si riuscirà un giorno ad avere esperti idraulici, ingegneri, agronomi, agricoltori, nati e soprattuto vissuti a lungo nell'ambiente nel quale debbono operare, sia pure, il che non nuocerà ma gioverà, cogniti, per avere osservato e studiato sopra luogo, di quanto si è fatto altrove, che si appassionano al bonificamento del suolo meridionale, è vano sperare nella costituzione di Comitati, come quello di cui è parola nei giornali, per la redenzione agraria del Mezzogiorno. * * * Delle persone non ambientate, sia pure colte e capaci per opere altrove compiute, chi scrive diffida moltissimo. Nei funzionari del Genio civile o del Corpo reale dt:lle foreste, ove non abbiano a lungo vissuto nelle provincie meridionali, se settentrionali, e non si siano appassionati ai problemi da risolvere, non può nutrire fiducia. Or non è molto, un alto funzionario del Ministero dei lavori pubblici, basilicatese di nascita, preposto ape opere grandiose degli acquedotti per i centri ionici, tuttora privi di acqua per tutti gli usi della vita civile, conveniva con lo scrivente che il problema era, più ancora che di mezzi, di tecnici capaci, onesti, attivi. · Questi uomini chi scrive teme che non si avranno mai finchè le provincie meridionali si aspetteranno la risoluzione dei problemi interessanti il proprio disgraziatissimo territorio dal potere centrale. Lo scrivente è un fautore della più larga autonomia regionale e vorrebbe veder sfrondato il Governo centrale di molti compiti che oggid} assai malamente assolve (1). Per tornare alla questione che più strettamente esaminiamo, quella delle bonifiche, intesa la parola nel significato affermato dal Serpi eri, l' unico che abbia senso pratico, chi scrive non può sperare in una soluzione rapida, mancando ogni adeguata preparazione; più che sperare, teme nel costituirsi di Enti non naturalizzati, non ambientati, massime se elementi bancari, o di pura e semplice speculazione finanziaria di altre regioni, vi si frammischino. · Si debbono, sissignori, fare arginature e prosciugamenti, derivazioni di acqua a scopo di irrigazione, strade rotabili, ecc., opere che rientrano nel quadro delle cosidette bonifiche di prima categoria, per le quali l'onere principale viene addossato allo Stato, ma non è soltanto con tali (1) Uno dei più gravi inconvenienti dell'accentramento in fatto di opere pubbliche, sta nel disperdimento dei fondi stanziati per la assurda pretesa di accontentare un po' tutti i postulanti. Cosl accade inevitabilmente che ogni anno si spendono somme non indifferenti senza mai riuscire a portare utilmente a c0mpimento una determinata opera importante, col disastroso risultato di perdere, a volte, totalmente quanto fatto in precedenza a spizzico. Biblioteca Gino Bianco
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