La Critica Politica - anno IV - n. 12 - dicembre 1924

... IL FALLIMENTO DEI GIOVANI 493 tempo stesso osservano e intendono i fenomeni politici, quei giovani, che non amano la retorica frasaiola e poetica, possono e debbono farsi avanti, con idee chiare, con direttive precise, perchè il domani è loro. C' è ancora in Italia una immensa riserva di energie sane, di uomini che non credono esaurito il loro compito, quando è pieno il baslott o quando hanno tenuto il discorso infiammato, e deve porsi in prima linea per amministrare saggiamente la cosa pubblica. Il gruppo politico, che saprà trarre da questa riserva di energie fresche i suoi rappresentanti e che saprà immettere nel circolo della vita politica gli uomini dell'agricoltura vera e dell' industria vera - dirigenti e lavoratori __: cacciandone i demagoghi i retori i plutocratici, ha per sè il domani e farà la grandezza vera dell'Italia, oggi resa esausta da una pressione fiscale eccessiva e da un indirizzo politico troppo costoso in confronto alla nostra potenzialità. Il fiscalismo e la plutocrazia bancaria con i suoi tentacoli assorbenti e con i suoi sperperi anemizzano la vita italiana e determinano un disagio economico, che si fa ogni giorno più acuto: l'accentramento statale è causa ed effetto dello strapotere dei ceti plutocratici e politici e ha la sua manifestazione concreta nel moltiplièarsi dei gravami tributarii: contro l'accentramento statale occorre dirigere lo sforzo dei ceti produttivi, in modo che essi riacquistino l'effettivo controllo della vita pubblica e_vi portino l'esperienza realistica dell'officina e del campo e le attitudini concrete dell'uomo che sa le difficoltà della vita pratica e non crede alla taumaturgica efficacia delle frasi, della coreografia, degli espedienti dilatorii. L'Aventino in tanto potrà trionfare sul Viminale in quanto comprenda che il punto fondamentale della lotta non è nell'episodio scandalista, e nel processo di questi episodi, ma è nel ridare la res pubblica ai produttori, industriali, agricoltori, artieri, operai, contadini e nel riorganizzare lo Stato su basi diverse da quelle attuali. Il tentativo dei confederali di dar vita in Italia a un partito del lavoro, in c1=1sii fondano su direttive precise e concrete uomini di diversa fede politica, potrebbe essere un primo indizio del maturarsi di una situazione politica veramente nuova, che non sbocchi nel gìolittismo o nel riformismo degli unitarii parlamentari collochi a riposo i politici puri. L'opposizione, che si ·chiude in una formula negativa e si trincera nei corridoi parlamentari, non può avere un domani e deve essere combattuta: è anch'essa un intralcio e un_ingombro per la nuova Italia del lavoro, seria composta e consapevole. GIULIO PIERANGELI · RINNOVATEL'ABBONAMENTOALLA CRÌTICA POLITICA Biblioteca Gino s·ianco ...

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