390 LA CRITICA POLITICA .. zionale Fascista, tenutosi in Roma, con largo intervento di rappresentanze, dal 2 al 6 agosto, e che ha costituito un altro avvenimento pieno d'interesse. Per la prima volta, dalla conquista del potere, i rappresentanti dei fasci erano chiamati a discutere, in un congresso nazionale, su problemi di at- - tualità per il partito e per il paese. Voleva essere una prova offerta ali' opinione pubblica - a breve distanza di un avvenimento che l'aveva tanto commos~a - della maturità, del senso di responsabilità del fascismo? C' è chi l'ha atteso e sperato. Ma la prova non è stata davvero tale da riassicurare gl' incerti e tutti coloro che, avendo prestato fede al fascismo, avrebbero voluto veder confortata questa fede oramai vacillante. L'on. Ettore Ciccotti, che sul fascisnio faceva grande assegnamento, ha cosl manifestato la sua im,pressione su le discussioni e i risultati dell'adunata: " ripetizione di luoghi comuni, omissione degli argomenti di maggiore interesse, valutazione assolutamente supérficiale delle principali questioni, mancanza di intuito del sentimento pubblico nella fase che si attraversa e, sopratutto, una inasprita tendenza del partito a rinchiudersi in se stesso e a escludersi dal resto del paese : ciò che appunto ha indebolito il fascismo, lo ha fatto traviare e, scalzando · il favore pubblico ond'era contornato in principio, lo ha reso sempre più impopolare ". Il Congresso fu pervaso da uno spirito di strafottenza e d' irritazione verso tutto e tutti. Mussolini diede, fin dalla prima giornata, il tono alla discussione : parlò della " preconcetta e irreducibile ostilità degli avversari "' distinse i fascisti di passione e di fede dai fascisti " che sono Biblioteca Gino Bianco sempre semivaganti, che hanno sempre le orecchie tese per sentire le voci vaghe della opinione pubblica,, e dei quali occorre liberarsi, disse che " è bello navigare quando la bufera imperversa" dando la nuova parola di ordine : " vivere pericolosamente ". Egli, capo del Governo, parlò come il capo di un esercito accampato in terra nemica. E durante quattro giorni non s' intesero che discorsi vivacissimi. L'ora~ore più ac~ clamato e festeggiato, dopo il duce, fu l'on. Farinacci rappresentante della sola e vera tendenza dominatrice del Congresso. Ma in fondo tendenze non ce ne furono. Mussolini nega che nel fascismo ve ne possano essere. Nel discorso di chiusura osservava appunto che " questo Consiglio è stato importante perchè ha dimostrato, prima di tutto, che non esistono tendenze. Il fascismo non le ha mai avute, nè le avrà mai". Non le ha perchè lo spirito fanatico, rassistico che in esso predomina ha sempre impedito che tendenze vi si manifestassero : chi dissente o è escluso o è invitato a tacere. Il fascismo nega la discussione, la libera critica perchè teme il prevalere de11aragione sulla forza, della spontaneità dei consensi sui consensi coatti. E cos} a coloro che chiedevano la <normalizzazione> - brutta parola secondo l' on. Mussolini t - il Con- ~iglio ha risposto ponendo il deputato di Cremona a capo del nuovo direttorio del partito. A coloro che invocavano il rispetto all'ordinamento costituzionale concesso da Carlo Alberto nel '48, ha risposto decidendo di approntare di urgenza " gli schemi degli ordinamenti politici e sociali e delle leggi che devono rendere, qopo l' insurrezione vittoriosa dell'ottobre 1922, effettiva e duratura la conquista dello Stato da parte del fascismo ,,.
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